Il piano di riordino, che la Regione Puglia ha inviato al governo, a tutt’oggi non è stato accettato e, sicuramente, non lo sarà in futuro. Nel frattempo, il Direttore Generale, Dott. Piazzolla, al consiglio comunale monotematico, si è proclamato paladino della giustizia, e, invece, a nostra modesta opinione, è in atto un’opera di ulteriore depotenziamento e relativa chiusura o, peggio, accorpamento delle strutture complesse. Non vogliamo, ancora una volta (come disse qualcuno ), essere classificati come allarmisti, catastrofisti, estremisti, ma, come sempre, forse essere facili profeti (vedi il reparto ostetricia).
Alla luce dei fatti siamo convinti che il P.O. di Manfredonia e tutta la sanità di questo territorio vada verso un binario morto; basti leggere ciò che è stato scritto recentemente, su un giornale, circa i disguidi creati alla gente dai dipendenti del numero verde riguardo alle prenotazioni per una Tac , RM e viste senologiche. Questi (speriamo in buona fede), sostenevano che il P.O. di Manfredonia era sprovvisto di tali servizi e speriamo sempre in buona fede, o per svista, dirottavano gli utenti verso altre strutture , creando notevoli disagi, visto che gli altri presidi distano chi a più di 50 km (vedi ospedale di Cerignola e quello di San Severo). Inoltre, come tutti sappiamo, l’Italia è stata costretta ad adeguarsi alla normativa europea per i turni di lavoro e questo ha creato seri problemi a tutti i P.O. Comunque, intenzioni, da parte del Direttore Generale, di coprire le carenze di personale non le vediamo. Tutto ciò comporterà inevitabilmente il non poter raggiungere gli obiettivi prefissati.
Basti guardare alla ormai cronica carenza di personale nel reparto di Ortopedia , nonostante continui ad offrire un ottimo servizio; la Chirurgia che, con il dott. Ciavarella prima e il dott. Roggia poi, è stato il reparto più produttivo di tutti gli altri presenti nell’Asl . Adesso per motivi sconosciuti ( non a noi) da quando Piazzolla ha dato l’incarico al dott. Ulivieri ( già dirigente della chirugia di Cerignola) , di dirigere anche quella di Manfredonia, interventi che fino ad oggi si effettuavano presso il nostro P.O., vengono, per motivi “incomprensibili”, trasferiti ed eseguiti a Cerignola . Chi può va ad operarsi a Foggia e altri, per interventi urgenti, sono costretti ad operarsi a Cerignola, creando inevitabilmente grandi disagi ai pazienti e ai loro familiari. Se questa situazione continua è normale che a fine anno non si raggiungeranno gli obiettivi minimi.
Non si capisce come mai non si faccia nulla per risolvere questo problema. Forse perché qualcuno vorrebbechiudere o, peggio, accorpare la chirurgia di Manfredonia a quella di Cerignola? Se così non fosse, perché il dott. Piazzolla non revoca l’incarico al dott. Ulivieri e lo affida al direttore della chirurgia di San Severo, che, probabilmente, non ha secondi fini?! Parliamo del Pronto Soccorso, struttura fondamentale per un territorio come il nostro, vasto e morfologicamente complesso, i cui operatori, nonostante l’ingiustificato declassamento e conseguente carenza di personale, continuano a svolgere il proprio lavoro con la massima professionalità e abnegazione. Stesso discorso vale per la cardiologia, struttura ridotta a cardiologia geriatrica. Tutto ciò nonostante la grande richiesta da parte della popolazione di una assistenza cardiologia e del mantenimento dell’Utic. Ancora, gli operatori della Psichiatria, reparto altamente produttivo, che continuano da anni a chiedere personale ,ma a quanto pare restano inascoltati. In radiologia, a differenza degli altri P.O., le apparecchiature non vengono sostituite e, nonostante, si tratti di strumenti ormai obsoleti si continua incessantemente a fare il massimo per soddisfare le richieste. Stesso discorso vale per tutte le altre strutture ancora aperte e per quelle aperte solo sulla carta ( lungo degenza, riabilitazione cardiologia riabilitativa , etc…). Pertanto, la Cisnac chiede al dott. Piazzolla risposte chiare sul futuro del nostro nosocomio e di tutta la sanità di questo territorio. La gente non chiede favoritismi ma rispetto ed equità, senza dover fare viaggi della speranza per trovare un minimo di assistenza sanitaria; perché un concetto deve essere chiaro, e forse sfugge, che, per motivi storici ,culturali ed anche ” campanilistici”, nessuno mai andrà all’ospedale di Cerignola per curarsi.
Sindacato CISNAC
Per risolvere i problemi bisogna estirpare la politica dalla sanità.Perchè quella di chiudere reparti o addirittura interi ospedali è una scelta politica. Non vogliono e non fanno niente per ridurre gli sprechi e le ruberie che ci sono nella sanità. Basterebbe questo per mantenere aperte intere strutture, altro che chiudere.
Buonasera/buongiorno.
Una “città” dovrebbe garantire un serizio ospedaliero essenziale…
ad una città dovrebbe essere garantito un servizio ospedaliero essenziale…che “ogni casa” sia in grado di “curarsi” da sola?
Non sappiamo…
Ricordo la fede in Gesù Cristo figlio di Dio e in Dio…
grazie per l’ attenzione e la possibilità d’ intervento…
Non c’è dubbio, il cisnac è l’unico sindacato che in questi anni ha sempre scritto la verità attaccando coloro che fanno di tutto per chiudere il nostro ospedale.