Giovedì 21 Novembre 2024

All’Ospedale di Manfredonia si fa anche la TAC, qualcuno può dimostrare il contrario?

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“Piove sul bagnato: lacrime su sangue, sangue su lacrime”. Così scriveva Giovanni Pascoli nelle sue Prose. Così, anche noi, amareggiati, scriviamo dell’Ospedale “S. Camillo De Lellis” di Manfredonia. Anche se, all’indomani dall’approvazione del “Piano di riordino ospedaliero” da parte della Giunta regionale pugliese, il sindaco Angelo Riccardi scrive: “Al di là delle considerazioni sulla classificazione ospedaliera e sui numeri dei posti letto, ritenuto che sono essenziali i servizi che la struttura offre e la qualità degli stessi, si può sostenere senza ombra di dubbio, che sono state accolte le richieste di sanità della comunità Sipontina”. Speranza, lasciata in fondo al vaso di Pandora, prima che lo stesso venisse chiuso di nuovo. Parole di speranza che lasciano il tempo che trovano, visto che alcuni servizi essenziali vengono somministrati in tempi biblici. Per la mammografia, ad esempio, bisogna attendere circa un anno. Ancor più scandaloso è che a causa dell’assenza per malattia di uno dei medici, della durata di un mese, circa cinquanta esami di mammografia prenotati un anno prima, sono stati spostati a data da destinarsi. Tenendo conto che tale medico esegue una mammografia a settimana. Mentre un’altra senologa ne esegue due a settimana, alternandosi tra l’ospedale di Manfredonia e Cerignola. Cosa più assurda, la norma che impone all’utente di pagare comunque il ticket se non si presenta per l’esame, dandone disdetta entro le quarantottore. Sempre restando in tema di mammografia, diciamo che il reparto di senologia, entrato in funzione poco più di due anni fa, era rimasto chiuso per oltre tre anni. Anche se dotato delle apparecchiature di ultima generazione, le stesse sono rimaste lì, in un cantuccio, ancora incellofanate. Per la cronaca, di questa anomalia chiedemmo spiegazioni alla dott.ssa Elena Gentile, allora assessore regionale alla sanità, in occasione di una conferenza stampa allargata al personale del nosocomio, tenutasi nei locali del nuovo consultorio, presente il sindaco Riccardi e alcuni componenti la giunta municipale. La dott.ssa Gentile ci rispose con un’altra domanda: “Mi trovi lei il senologo”. Ogni commento è superfluo. Per tornare al nostro assunto, diciamo ancora che prenotare la TAC (Tomografia assiale computerizzata), i tempi di attesa non sono così lunghi (massimo 15/20 gg.). Stessa cosa non possiamo dire dell’eco-doppler cardiaco che richiede tempi lunghissimi di attesa. Ma lo sconcerto più grave lo abbiamo riscontrato nell’ascoltare una telefonata effettuata da una signora all’ufficio prenotazioni (800466222), numero verde, che conta ben 25 operatori. Alla richiesta di voler prenotare la TAC al torace, l’operatrice, candidamente risponde che vi è disponibilità solo presso l’ospedale di San Severo, il 23 maggio prossimo. Alla richiesta di volerla fare a Manfredonia, le viene risposto che presso quella struttura “non la fanno, non c’è la TAC, ma solo la risonanza magnetica. Per questo esame bisogna rivolgersi solo agli ospedali di San Severo, Lucera, o Cerignola”. Vogliamo credere che in queste affermazioni vi sia stata solo mera ignoranza da parte dell’operatrice e non l’intento criminale di voler dirottare l’utenza presso altri nosocomi. Se ciò fosse, potrebbe indurre qualcuno a presentare esposto alla Procura della Repubblica. Sindaco Riccardi, visto che “restano, comunque forti dubbi sulla sostenibilità del Piano nel suo complesso”, non sarebbe il caso di approfondire?

Matteo di Sabato

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