COME NASCE IL PROGETTO
Il progetto nasce dall’idea di rivalutare una tradizione della storia montanara: quella di bruciare in ogni quartiere delle cataste di legna, tradizionalmente definite “Fanoje”. Le “Fanoje” simboleggiavano, nell’immaginario collettivo, il passaggio dalla stagione fredda a quella più tiepida attraverso un rito propiziatorio e purificatore che accompagnava appunto, l’arrivo della primavera.
Ogni Rione approntava la legna per l’accensione di queste imponenti cataste costituite da tronchi d’albero, vecchi oggetti, utensili stantii e stracci logori ammassati uno sull’altro in modo tale da creare delle vere e proprie pire.
Lo studioso delle tradizioni popolari Giovanni Tancredi nel suo libro intitolato “Folclore Garganico” riporta, in occasione della vigilia di San Giuseppe, un aneddoto riguardante le “Fanoje” che attesta quanto grossi ed alti fossero i fuochi in oggetto (intorno ai quali si beveva e si cantava) e soprattutto con quanta trepidazione i fanciulli attendessero la sera del 18 Marzo.
“Aijre sere vicina chese ann’appeccete la fanoj e li vampe allongasij arrevevene a li balcun. Po ce sime scalfete e amm cantete. Ij e l’alete uagnune sime sciute pe zeppele da na summene”. Ieri sera vicino casa mia hanno acceso la fanoja e le fiamme, così alte, arrivavano ai balconi. Poi ci siamo riscaldati e abbiamo cantato. Io e gli altri fanciulli siamo andati per legna da una settimana.
L’EVENTO
Al fine di promuovere il territorio garganico da un po’ di anni l’Arci in collaborazione con altre associazioni e parrocchie, coorganizza insieme all’amministrazione di Monte Sant’Angelo l’evento dei Falò di San Giuseppe affermando, con sempre maggiore insistenza, il bisogno di trasformare gli appuntamenti tradizionali in veri e propri eventi destagionalizzati coi quali attrarre visitatori. Il progetto da più di un decennio grazie all’Arci e alle varie amministrazioni che hanno creduto fortemente ed investito sul rilancio di questo evento si è affermato come appuntamento fisso e attrattore culturale, muovendo ogni anno in crescendo grandi flussi di persone provenienti da tutto il territorio Garganico.
In questa ottica rientra il nostro progetto di valorizzazione delle tradizioni popolari come i Falò di San Giuseppe che da sempre costituiscono un momento di aggregazione assai sentito a Monte Sant’Angelo e provincia, se non altro perché i protagonisti della serata sono tutti coloro che amano la musica, i canti e i prodotti tipici tradizionali. Tutti colgono l’occasione per mettersi in mostra e passare qualche ora in allegria.
Soffermarsi poi sul significato simbolico del Falò aprirebbe delle discussioni lunghissime sulla loro ambivalenza sociologica fra sacro e profano, cosa che noi vogliamo evitare.
Ci basta asserire che il significato del fuoco assume per i montanari una valenza fortemente emblematica: il fuoco difende dal freddo gli abitanti in inverno, il fuoco fa dimenticare, il fuoco purifica e sopratutto riscalda gli animi in vista della bella stagione.
IL PROGRAMMA
Torna la tradizione della Notte dei Falò, notte di tradizione e sapori, di enogastronomia d’eccellenza e di musica popolare. Lo scenario è quello di sempre: il centro storico di Monte Sant’Angelo “Cittadella Michaelica”, uno dei più bei centri storici d’Italia.
Quest’anno l’associazione ARCI Nuova Gestione insieme ad altre associazioni e Chef locali propongono un percorso enogastronomico che racchiude vari Falò in diverse piazze del Centro Storico (Piazza Largo Dauno, Largo Tomba di Rotari, Parrocchia del Carmine).
Il percorso sarà arricchito dalla presenza di un vero e proprio borgo degli antichi mestieri creando così una rivitalizzazione del centro storico rievocando la vera natura del nostro splendido territorio.
Ad allietare la Notte dei Falò contribuiranno diversi gruppi di artisti e musicisti.
Il percorso enogastronomico è così definito(ci preserviamo la possibilità di aggiungere eventuali modifiche):
- Primo piatto: Largo Tomba di Rotari;
- Secondo piatto: Largo Dauno;
- Pettole: Parrocchia del Carmine.
Il percorso enogastronomico sarà abbinato ad uno musicale, in ogni piazza ci sarà uno spettacolo diverso, ed un gruppo di danza si aggirerà per i falò, a chiusura dell’evento ci sarà uno spettacolo finale in Largo Dauno che allieterà ulteriormente il pubblico.
Il percorso degli antichi mestieri sarà attivo dal pomeriggio fino alla fine dell’evento e sarà strutturato all’interno di case e cantine del Centro Storico con artigiani e produttori locali.
PROGRAMMA MUSICALE:
19:00 – 22:00, San Francesco, musica e tradizioni popolari;
19:00 – 22:00, Parrocchia del Carmine, musica e tradizioni popolari;
22:00 in poi, Largo Dauno, spettacolo musicale “Spettacolo musicale finale dei Falò”.
L’intera serata sarà allietata da vari gruppi musicarli che si esibiranno nelle varie piazze.
In caso di pioggia e condizioni metereologiche particolarmente avverse che ne impediscono il naturale svolgimento l’evento sarà posticipato al giorno seguente 19 Marzo 2016 con le stesse modalità.