Domenica 22 Dicembre 2024

Manfredonia Vetro, la vertenza infinita

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Come al solito quando si parla di giustizia sei costretto a misurarti con situazioni e vicende che non mettono nessuno d’accordo. Ma nella vicenda Manfredonia Vetro la storia e la serie di ingiustizie sono davvero infinite. E’ del 3 febbraio il decreto che di fatto ritiene fallita la Manfredonia Vetro, infatti il giudice delegato Elena Rossi, dopo la bocciatura del piano concordatario e l’inammissibilità del ricorso all’ amministrazione Straordinaria fatto dai dipendenti, il 3 febbraio us ha di fatto dichiarato fallita la Manfredonia Vetro nominando curatore lo stesso commissario che ha accompagnato l’imprenditore Giorgio Sangalli durante la fase di pre-concordato. L’ingiustizia dove sta? Provo a spiegarla. Durante la fase di pre-concordato la Manfredonia Vetro ha continuato ad alimentare una situazione debitoria, ma nei confronti di chi? Beh di specialisti pagati e stra-pagati e nonostante la legge dovrebbe tutelare prima i dipendenti rispetto a qualsiasi professionista, l’imprenditore, con il benestare del commissario, ha pensato bene di non pagare i dipendenti, per pagare quei “poveracci” di professionisti vari nonostante il concordato non fosse andato a buon fine. A questo punto si è capito che la giustizia proprio tale non è, per una serie di cavilli burocratici a farla franca sono i soliti noti. A questo punto che si fa? Abbandoniamo 15 mesi di vertenza per un giudice miope di situazioni intriganti e di un commissario mercenario? No, non ci stiamo, continuiamo a lottare e a scatenare tutte le nostre energie, per riprenderci la nostra dignità, dignità che uno pseudo-prenditore, garantito da politici e apparati di uno Stato che non ci appartiene, sta tentando di scippare a noi e al nostro territorio. Si, un territorio che durante questi 15 mesi ci ha spalleggiato e ci ha sostenuto in una lotta essersi rivelata la lotta di tutti, la novità del territorio. Si, un territorio che non si lamenta solamente, ma fa proposte e vuole scommettere del proprio pur di far ripartire il nostro stabilimento, dando luce ad una vertenza lunga e complessa come la nostra. Un territorio e una classe che combatte per il rilancio stesso di una provincia, di una regione e dell’intero sud. Si, quel sud che tutti dicono di voler rilanciare ma per il quale, nel frattempo, ben poco si fa onde evitare che affossi più di quanto non sia già. La chiusura, definitiva, della nostra vetreria porterebbe anche a questo: ad accrescere il senso di lontananza della ripresa produttiva. L’edilizia ha bisogno di noi, i commercianti hanno bisogno di noi, il territorio ha bisogno di noi. NOI NON SIAMO IL SUD CHE SI PIANGE ADDOSSO MA IL SUD CHE STA IN PIEDI E COMBATTE PER RISTABILIRE IL DIRITTO AL LAVORO, ALLA GIUSTIZIA E ALLA TUTELA DEL TERRITORIO ALLORA IL 17 TUTTI A ROMA DAVANTI A MONTECITORIO PER RIBADIRE ALLA POLITICA CHE CONTA IL CONCETTO DI: LAVORO GIUSTIZIA TERRITORIO.

Massimo Ciuffreda

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