Il segretario provinciale della Feneal-UIl in merito al nuovo codice degli appalti
“Una riforma con luci ed ombre. Le ombre, però, rischiano di pesare molto di più. Soprattutto in realtà come Foggia”. Così Juri Galasso, segretario generale della Feneal-UIL di Foggia, in merito al nuovo codice degli appalti varato dal Consiglio dei Ministri. “Sicuramente il testo semplifica molti passaggi e rende più snelli e flessibili tanti aspetti che paralizzavano il sistema degli appalti in Italia. E questa è una cosa positiva perché può contribuire a dare nuovo impulso al comparto. Così come è positivo il ruolo di controllo affidato all’Anac”, afferma Galasso che, però, mette in luce anche gli aspetti negativi della riforma: “Non ci piace la cancellazione del limite del tetto del 30% del subappalto. Un provvedimento che, se non cancellato, avrà un impatto molto pesante sulla qualità del lavoro e sul ciclo delle produzioni. Andremo incontro ad un’ulteriore frammentazione del settore con lavoratori sempre più precari e non tutelati. Insomma, si tratta di scelte legislative che, a Foggia, come in tutta Italia, rischiano di alimentare illegalità e lavoro nero. Senza dare risposte al problema dell’applicazione del contratto degli edili: un elemento che, per noi, resta strategico per dare risposte in materia di legalità, trasparenza e tutela dei lavoratori”. Inoltre, secondo il segretario della Feneal-Uil di Foggia, “resta aperta la questione dei lavori in house sui quali avevamo chiesto interventi legislativi nella direzione dell’esclusione delle manutenzioni e dei servizi dalle quote di appalto al fine di salvaguardare la stabilità occupazionale. Insomma, se da un lato siamo moderatamente soddisfatti, dall’altro siamo molto preoccupati da una serie di norme che rischiano di favorire infiltrazioni criminali, illegalità e lavoro nero”.