Giovedì 21 Novembre 2024

LA BASILICA PALEOCRISTIANA DI SIPONTO TORNA A NUOVA VITA TRA ANTICO E MODERNO

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La Basilica paleocristiana di Siponto riparte dall’arte moderna. Scoperta negli anni ’30, e rimasta pressoché abbandonata fino ai recenti lavori di restauro, viene riaperta al pubblico trasformata in una ardita mescolanza di antico e nuovo. 3,5 milioni di euro per il restauro del parco archeologico, 900 mila per l’installazione realizzata dal giovane artista Edoardo Tresoldi, tutto grazie alla collaborazione del Segretariato Regionale e la Soprintendenza Archeologia della Puglia, che hanno realizzato un piano di valorizzazione del parco archeologico utilizzando i fondi europei relativi all’agenda 2007-2013, il cosiddetto Programma Operativo Interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo” (P.O.In.), lo stesso che ha permesso di restaurare gli Ipogei Capparelli, il fossato del Castello e la Fabbrica di San Francesco. Il Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) ha investito circa nove milioni di euro per il progetto che riguardava l’area di Santa Maria di Siponto e il vicino complesso medievale di San Leonardo di Siponto, un maxi-piano gestito dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia e dalla Soprintendenza Archeologia della Puglia, che comprende anche il riallestimento complessivo del Museo Nazionale Archeologico all’interno del castello Angioino. Il progetto originario prevedeva la realizzazione di una copertura a protezione del mosaico della basilica paleocristiana. Si è cominciato, quindi, a picchettare per posizionare i pilastri, ma ci si è presto resi conto che alcuni andavano ad interferire con le strutture murarie. “D’accordo con i funzionari della Sovrintendenza – dice Francesco Longobardi, progettista e direttore dei lavori affiancato da ben 30 persone (archeologi, architetti, ingegneri, operai) – siamo stati costretti a rivedere il progetto originario. Come direttore dei lavori, ho pensato di creare un gruppo di ricerca composto da archeologi, professori universitari, società specializzate nel monitoraggio del progetto e ingegneri strutturisti, per trovare una soluzione adeguata. L’idea innovativa che ne è scaturita è stata quella di sostituire la semplice copertura a curva originaria con un’opera che suggerisce le forme della vecchia basilica”. Dopo lunghe ricerche, si è individuata nelle installazioni pubblicate su Facebook dal giovane artista Edoardo Tresoldi una possibilità per risolvere in maniera creativa la questione. In effetti un sito del genere, fatto solo di resti di mura e una parte di pavimentazione, non comunica nessuna emozione al visitatore non avvezzo ad immaginare quello che poteva essere un tempo. Con questa installazione, del peso di 7 tonnellate, realizzata con 4500 metri di rete elettrosaldata zincata, quasi trasparente, si è ottenuto un duplice effetto: proteggere le parti più fragili del sito e allo stesso tempo dare l’impressione ai visitatori di vedere la basilica paleocristiana così com’era ai tempi della sua costruzione. Dal momento in cui l’installazione, cominciando a prendere forma, si è innalzata rendendosi visibile dalla strada, ha attratto la curiosità dei cittadini di Manfredonia; e certamente attirerà anche i turisti,  i quali potranno ammirare non solo la bellezza e la storia di questo particolarissimo luogo, ma anche una modernissima opera d’arte che ha la magica capacità di riportarci indietro nel tempo.

Mariantonietta Di Sabato

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foto di Matteo Di Sabato

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