Arrivano di recente nuove conferme dell’efficacia degli interventi di rinaturalizzazione attuati in questi anni presso l’Oasi Lago Salso. Centro Studi Naturalistici e WWF Foggia evidenziano, infatti, che sul sito www.progettoanatidisatellitare.com è possibile osservare, quasi in tempo reale, gli spostamenti di un individuo di Alzavola (Anas crecca) marcato nelle scorse settimane all’interno dell’Oasi Lago Salso, grazie a un sistema GPS posizionato con un leggerissimo zainetto sul dorso dell’animale. I risultati iniziali sono molto interessanti: dal 23 gennaio al 23 febbraio l’esemplare monitorato ha frequentato i 90 ettari di nuove zone umide realizzate nell’ambito del progetto LIFE “Avifauna del Lago Salso” per poi spostarsi il 24 febbraio verso la Croazia, nella zona di Fort’Opus.
I dati raccolti sono utili per approfondire le conoscenze sulle strategie migratorie di questi uccelli, così da portare precisi elementi informativi sui loro effettivi spostamenti e sulla loro relativa temporalità stagionale. È in corso, infatti, un monitoraggio su esemplari di anatidi tramite telemetria satellitare da parte dell’Associazione Cacciatori Migratori Acquatici (A.C.M.A) in collaborazione con il Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Selvaggina e sui Miglioramenti Ambientali a fini Faunistici (C.I.R.Se.M.A.F.).
Intanto, rilevano CSN e WWF, un dato appare già evidente: l’area riqualificata grazie al progetto LIFE garantisce ottimi habitat per la tutela e conservazione delle specie migratrici, diventando parte integrante del sistema delle zone umide costiere del Golfo di Manfredonia, mentre l’Oasi Lago Salso si conferma una delle aree principali per le rotte migratorie in direzione est-ovest. Ma un altro elemento di estremo interesse appare dai dati finora raccolti: nel mese di permanenza al Lago Salso l’esemplare monitorato ha spesso stazionato anche nei terreni agricoli adiacenti all’Oasi che, per questo, può essere sicuramente definita come un’area sorgente di biodiversità per il territorio circostante.
A fronte dell’estrema importanza naturalistica dell’area, si è purtroppo riscontrato negli ultimi anni un incremento di innumerevoli episodi dannosi quali incendi, furti, pesca e caccia illegale, nonché dell’enorme disturbo apportato dagli spari e dalla presenza di cacciatori oltre il confine dell’area protetta. Tale situazione è favorita dal fatto che il perimetro dell’Oasi Lago Salso costituisce anche il confine del Parco Nazionale del Gargano e pertanto, oltre il confine dell’Oasi, la pressione antropica e venatoria risulta notevolmente accresciuta.
L’alzavola è stata marcata grazie ai soldi dei cacciatore e grazie alla disponibilità dei cacciatori che hanno offerto i loro habitat ricreati per progetto.
I laghi artificiali per la caccia esistenti fuori dall’area protetta Lago Salso incrementano la biodiversità dell’area, creare un’oasi di protezione annullerebbe questi interventi, venendo meno l’interesse venatorio. La proposta è quindi controproducente per la salvaguardia della biodiversità e per il futuro delle ricerche.
Spiace constatare che il WWF utilizzi gli spostamenti di un esemplare per proporre ancora penalizzazioni ai cacciatori, anche quando sono essi stessi gli artefici dei progetti di ricerca e di salvaguardia ambientale.
i falsi ambientalisti sono golosi i soldi dell’ Unione Europea, la scusa degli uccelli e poi si ingrassano loro e loro famiglie. Campano sulle spalle dei contribuenti vedendo come arraffare i soldi pubblici. Sono la peggiore specie, gli amanti della natura per il proprio tornaconto personale.
Perchè non osservate gli individui chiamati uomini che emigrano al nord per far mangiare i propri figli e mettere il piatto a tavola.
perchè non comprate i terreni con i vostri soldi e li destinate agli uccelli paculi?