Domenica 22 Dicembre 2024

Ghetto Rignano. Campo (PD): “Smantellare le baraccopoli e attuare un modello d'accoglienza che ci faccia uscire definitivamente dall'emergenza”

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“Il ghetto di Rignano deve essere smantellato e l’accoglienza dei lavoratori migranti deve essere finalmente organizzata con strutture e strumenti operativi adeguati alla dimensione reale del fenomeno”. Il consigliere regionale Paolo Campo invita “il presidente e la Giunta regionali a promuovere ogni azione utile all’individuazione dei fondi necessari a concretizzare questo obiettivo e, fin da subito, al più efficace utilizzo di quelli già stanziati per un’emergenza ormai diventata strutturale”.

“E’ fuor di dubbio che la Regione Puglia, nell’ultimo decennio, si sia adoperata, con la preziosa collaborazione del terzo settore e delle istituzioni territoriali, per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori migranti che popolano accampamenti di fortuna e masserie abbandonate.

La strategia attuata, però, si è dimostrata onerosa e inadaguata a superare la fase emergenziale. Anzi, nelle sue pieghe hanno trovato spazio caporali e profittatori di vario genere impegnati a lucrare sulla pelle dei migranti.

E’ tempo di dare corpo ad un’idea alternativa di accoglienza, offrendo spazio alla progettualità già avanzata dalle organizzazioni sindacali, come la Flai Cgil, e da altri attori sociali. Un modello fondato sull’allestimento di spazi attrezzati con strutture mobili e temporanee, individuati d’accordo con le organizzazioni agricole in prossimità dei principali bacini produttivi e gestiti da protezione civile e associazioni. Luoghi in cui si garantiscano l’assistenza legale e sanitaria, come il trasporto verso i campi per sottrarre i lavoratori alla morsa dei caporali.

Ristrutturare immobili pubblici per destinarli all’accoglienza di lunga durata potrebbe essere una valida alternativa alle baraccopoli che punteggiano le nostre campagne nella stagione invernale.

Sono certo – conclude Paolo Campo – che la spesa necessaria ad attuare questa strategia non sia di molto superiore a quella annualmente sostenuta dalla Regione senza alcuna prospettiva reale di risoluzione concreta del problema”.

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