Giovedì 26 Dicembre 2024

Gli scogli della riviera di Manfredonia, tra tutela del patrimonio paesaggistico – ambientale e sviluppo turistico ricettivo

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Il Comune di Manfredonia, in questi ultimi anni, sta promuovendo interventi e misure per incrementare lo sviluppo economico del territorio, puntando sulla “cultura” e il “turismo”. Le iniziative esemplari sono: la costituzione dell’Ecomuseo che racchiude nel termine la valorizzazione dei “gioielli” artistici, archeologici, storici, culturali. Ne sono un esempio il recente restyling della Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto, dell’Abbazia di San Leonardo, di una parte degli Ipogei Capparelli e della Fabbrica dell’ex Convento di San Francesco che ospiterà l’archivio storico del Comune. Ma anche il Carnevale, rigenerato in queste ultime edizioni dall’Agenzia del Turismo, che ogni anno attiva nuove strategie di marketing per migliorare il suo appeal e coinvolgere anche il turista più esigente. Per completare il quadro occorre sviluppare anche i servizi e le infrastrutture per rendere la città appetibile e fruibile in qualsiasi periodo dell’anno. A tal proposito è stata concessa l’autorizzazione da parte dell’Autorità Portuale di Manfredonia alla realizzazione di un nuovo “stabilimento balneare” nella zona scogliera “Acqua di Cristo” che fornirà un “solarium con servizi” nel periodo estivo (da giugno a fine ottobre). L’idea progettuale dell’arch. Massimo Campanile è stata vagliata da diversi enti, ognuno per la propria competenza, ottenendo i pareri positivi dell’Agenzia del Demanio, dell’Agenzia della Dogana e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Manfredonia per l’aspetto urbanistico dell’opera. Questo progetto esula dal “piano delle coste”, in quanto la zona interessata rientra nella circoscrizione interportuale, comprendente anche l’area del porto industriale. I lavori di realizzazione dell’opera sono permessi dal 3 febbraio, conformemente a quanto stabilito dalle norme e dalle autorizzazioni. Le strutture balneari rientrano nella “rete” delle iniziative utili ad attrarre il turista e sono fondamentali per la ripresa economica del nostro paese, fortemente leso dalle gravi perdite di posti di lavoro registrati con la chiusura delle aziende del contratto d’area. A questo punto i termini della discussione sono: “Turismo a tutti i costi”? Considerare la questione ambientale e paesaggistica volta a tutelare gli scogli è una limitazione allo sviluppo di nuove iniziative ricettive che potrebbero attrarre e meglio accogliere i “nostri” turisti? Esistono degli equilibri da rispettare nei diritti all’iniziativa imprenditoriale e nel diritto di godere del mare di coloro che non hanno la possibilità di spostarsi o di accedere ai servizi privati. Chi farà rispettare questo equilibrio sacrosanto di serena convivenza?

Grazia Amoruso

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Commenti

  • Il nuovo turista detto “turista permeabile” è un visitatore che si lascia attrarre dalla bellezza naturalistica del luogo, esso cerca di vivere il proprio periodo di soggiorno come fosse un residente, quindi ama frequentare il posto ammirandone la natura anche orografica del territorio.
    La scogliera deve rimanere così come la vediamo, perché cambiando la natura del luogo esso perderebbe la propria bellezza e di conseguenza anche il turista il quale vuole esperienze autentiche e non artificiali.

    Roberto 16/02/2016 15:21 Rispondi
  • Chi ? chi gestisce la città nell’interesse della collettività e non certo a tutela ed interessenza delle attività im-prenditoriali, che agiscono ed intervengono esclusivamente per il proprio interesse e non certo per quello pubblicistico, e poi scientificamente lasciano tutto e vanno via……..

    svolta 16/02/2016 12:08 Rispondi
  • quando si farà qualcosa per la palude creata dalla bariera frangiflutti e soprattutto quando si chiederanno i danni alla società (ir)responsabile del progetto?

    Pino 16/02/2016 11:53 Rispondi

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