Il Carnevale tra sacro e profano. Un periodo in cui si accavallano riti cristiani e non. Balli, riti e usanze pagane volte a rinnovare l’intento e la volontà di affrontare l’impegno quotidiano, ribadire il concetto che siamo soggetti sociali. Siamo una comunità e il Carnevale di Manfredonia lo mette in chiaro facendo sfilare maschere, trucchi, arte e movimenti sinuosi che liberano la mente unendo corpi e mani, sguardi e sorrisi. Ad ammirare questi rituali la gente sui bordi del corteo ammaliata da tanta fantasia e allegria che trasmette allo spettatore pace e gioia d’animo, svuotando la mente da tutte le preoccupazioni della vita quotidiana. I nostri riti cristiani e le tradizioni pagane si fondono, pare quasi che si assomiglino, c’è chi ammira e chi sfila quasi a voler rievocare quella processione a noi tanto cara in cui la nostra venerata Madre porta lungo le strade della città pace e serenità e tanta gioia d’animo. Quello sguardo soave e quei coriandoli che si fondono con il cielo e con tutti i colori dell’arcobaleno danno al nostro popolo e a tutti coloro che ci visitano, una straordinaria ventata di speranza e di ottimismo. Il Carnevale di Manfredonia si conferma, senza alcun dubbio, uno dei più belli e particolari d’Italia, abbiamo da esportare le nostre peculiarità, l’arte del creare indumenti ed oggetti, una fantasia che lascia sbigottiti gli spettatori che salutano la nostra città come un commensale sazio dopo una gran scorpacciata. Sessantatré anni di Carnevale portati magnificamente. Uno straordinario lavoro di squadra iniziato dai nostri padri che anno dopo anno, tra tante difficoltà e diatribe, comitati e gruppi di lavoro, hanno saputo salvare una tradizione che oggi è l’essenza del nostro popolo: la solarità. Grazie a tutti loro. Il sole che rende brillanti i colori del Carnevale di Manfredonia, ci scalda il cuore rendendoci più ottimisti e sereni verso l’incerto futuro di ognuno di noi.
Raffaele di Sabato
Video di Gianluca Totaro
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Foto di Gianluca Totaro
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Foto di Sandro Chiarista