“Un partito è una comunità organizzata di persone retta da regole, valori e programmi. Ed è dal rispetto di questi tre elementi, a partire dal primo, che trae credibilità nei confronti della comunità che si candida a rappresentare ed alla quale chiede consenso. Sono le regole e l’osservanza di esse che lo distinguono da un corpo amorfo e anarchico. Sono le regole e l’osservanza di esse che ci consentono di agitare le bandiere della legalità, della trasparenza, della convivenza nel rispetto reciproco. Sacrificare questo in nome di una manciata di voti in più è scardinare l’essenza stessa di un partito, vanificandone la storia, annacquandone i contenuti, compromettendone il ruolo di guida e di modello da seguire. Fa specie, pertanto, che un autorevole dirigente del Pd si elevi a censore delle giuste recriminazioni che in queste ore si vanno moltiplicando sui tesseramenti anomali verificatisi in Capitanata, esortando ad un non meglio definito, oltre che pericoloso, “volemose bene”. Così il segretario cittadino del Pd Foggia, Mariano Rauseo.
“L’ho detto, lo ribadisco e lo sottoscrivo: a Foggia città le tessere ufficiali sono 467. Il resto è avvenuto in maniera illegittima, fuori tempo massimo ed in un posto diverso dalla sede naturale che, come previsto da Statuto, è il circolo Pd di Foggia. Rispetto a questo non siamo disposti a concedere nulla né ad ascoltare ragioni.
L’esempio, le buone prassi, l’etica danno credibilità alla politica e a chi la rappresenta”.
“Aggiungo che non vi è alcuna anomalia rispetto al numero: rispetto all’anno scorso il Pd Foggia è sicuramente cresciuto. Ed è improponibile il paragone con le scorse primarie laddove, è chiaro e lampante, le cifre crebbero esponenzialmente in ragione della competizione alla quale il popolo del centrosinistra – e non solo del Pd – era chiamato e della possibilità di iscriversi all’atto stesso del voto”.