A Brindisi il Segretario Regionale PD denuncia e condanna l’OPA ostile (offerta pubblica di acquisto) che sarebbe stata tentata nei confronti del Partito di quella Città, con un tesseramento con il quale il popolo del PD nulla aveva a che fare. E fin qui siamo tutti contenti.
Poi leggiamo le sue dichiarazioni a proposito del “pasticciaccio” di Bisceglie, e non ci capiamo più nulla. Situazioni analoghe, giudizi opposti. Boooooh!?
Ora sono curiosa di conoscere quale sarà il suo parere – del Segretario, intendo – riguardo al tesseramento anomalo in alcuni centri del foggiano, fra cui la città capoluogo. Dove, senza che il Segretario Cittadino ne avesse avuto il minimo avvertimento, è spuntato all’ultimo momento un pacchetto “clandestino”di 700 tessere, numero nettamente superiore a quello del tesseramento ufficiale registrato presso il Circolo.
Chi ha fornito quelle tessere al di fuori di ogni norma statutaria e procedura politica?
A chi rispondono quegli elenchi di persone? Quali le finalità? Chi ha materialmente pagato quelle tessere, e con quale tracciabilità?
Su tutto questo, peraltro solo la spia di una situazione più generale di malessere che oramai da tempo segna il modo di essere e di agire del PD in Puglia, sia avviata una riflessione seria e approfondita, a partire dalle Direzioni provinciale di Foggia e da quella regionale.
Senza guardare la realtà attraverso la lente deformante di ciò che conviene o non conviene, di chi è amico o sodale e chi non lo è.
Nelle more tutti i tesseramenti a rischio di anomalia siano fermati.
E soprattutto, chi ha la massima ed unica responsabilità provinciale dell’organizzazione del Partito e, quindi, anche del tesseramento, faccia un Passo indietro.
Elena Gentile