Manfredonia: stop alla convenzione con il Comune. Il rammarico di Sdanga attraverso un comunicato

Se qualcosa può andare male, lo farà. E’ la sintesi della legge di Murphy, la stessa, infatti, deve il suo nome a Edward Murphy, un ingegnere aeronautico. Il tutto è possibile applicarlo al Manfredonia. Come? Ai tanti infortuni, le squalifiche e il possibile punto di penalizzazione, ecco che in casa dei bianco-celeste arriva una comunicazione riguardo la convezione stipulata tra il Comune e il sodalizio sipontino. In sostanza, l’ufficio comunale competente ha sospeso l’erogazione di una parte della somma derivante dalla convenzione, appunto, esistente tra le parti. La risposta della società arriva attraverso un comunicato del presidente Antonio Sdanga.

“Luglio 2010- Febbraio 2016 – si legge nella nota -. Si potrebbe scrivere un libro su quanto sia difficile fare calcio a Manfredonia: all’inizio ci sono voluti dodici mesi per firmare una convenzione (agosto 2011), oggi siamo all’assurdo: diffida al pagamento dei primi due acconti perché non sono stati rispettati gli accordi previsti in convenzione. Ma di cosa vogliamo parlare? Delle condizioni in cui è stata consegnata la struttura oppure che dopo sessanta mesi non riesco ancora a gestirla completamente perché occupata in parte da terzi? Fermo qui la rabbia delle mie parole solo perché la passione mi ha spinto sinora a non mollare, ma tutto ha un limite. Quest’anno si è riproposto il solito dilemma del campo sul quale c’è stata l’ennesima e miracolosa deroga sull’agibilità. Poi, tutto fermo. Dopo, sono iniziati i problemi sulla compagine che poteva affiancare il nostro percorso, alcuni amici che tanto hanno fatto in questi anni, ormai stanchi, hanno preso le distanze. Successivamente, noi figli di San Lorenzo (patrono dei forestieri), non abbiamo ritenuto opportuno che, dapprima l’avvocato Luigi Miccoli, e quindi il dottor Menale dell’Energas, potessero, con il loro contributo dare una mano al Manfredonia Calcio. Adesso vengono bloccati i primi due acconti del contributo per la gestione dello stadio comunale, utilizzato, oltre che dal Manfredonia, anche da altre tre società, e solo perché qualche consigliere comunale ha alzato la voce ritenendo inopportuno il pagamento del canone di gestione alla società che prende il contributo di Energas. Allora, ora sono stanco e qualcuno inizi a preoccuparsi di dover risolvere anche il problema del Manfredonia Calcio, perché giustamente, Miccoli, non gradito, non si sente più nella condizione di investire i suoi soldi nel Manfredonia Calcio. Il dottor Menale, interpellato qualche giorno addietro, visto il trattamento ricevuto in precedenza, preferisce restar fuori da ulteriori prese di posizione che nulla hanno a che fare con la sponsorizzazione di una squadra di calcio. Adesso, dopo oltre cinque anni, credo di poter dire basta: chiudiamo tutto è andiamo a casa, tanto ormai a Manfredonia ci stiamo abituando a chiudere tutto o quasi. Oppure sta arrivando anche questa volta l’ennesima cordata “inconcludente” pronta a salvare il Manfredonia Calcio?”.

Antonio Guerra