Dimenticare l’ultimo minuto di follia a Ruvo, ripeterne invece il primo tempo. Con un’unica, decisiva, variante: fare gol. In poche parole, mettere ‘in ghiaccio’ la gara senza dare la possibilità all’avversario di poter rialzare la testa. Concetto chiaro quando viene espresso a parole, più complicato da realizzare per i sipontini quando si tratta di applicarlo sul parquet. Eppure, se il Manfredonia C5 concretizzasse in reti tutte le azioni da gol che crea nell’arco di un match, oggi sicuramente parleremmo di una classifica decisamente migliore, di piena zona play off per essere più precisi. E allora per mister Miki Grassi c’è un doppio lavoro da svolgere: quello da tecnico, solita preparazione della partita e cura di ogni dettaglio, dopodiché svestirà per un attimo i panni da allenatore per indossare quelli dello psicologo. Il tecnico foggiano dovrà lavorare sulla testa dei suoi: cinismo davanti il portiere, ‘sana’ cattiveria nell’affrontare l’avversario, caratteristiche viste nella partita del Palascaloria contro la capolista Cristian Barletta. Quanto al prossimo avversario, la sedicesima giornata propone la sfida con lo Shaolin Soccer di Potenza. Una sconfitta, un pareggio, una vittoria, questo il ruolino di marcia dei lucani nelle ultime tre giornate: ko sabato scorso contro il Cristian Barletta, pareggio a Giovinazzo e vittoria davanti il pubblico amico con il Conversano. Tutte formazioni pugliesi. E con il Manfredonia i roster diventano quattro. Sei punti dividono i bianco-celeste dai neroarancio, ogni discorso in chiave play off è ancora aperto, Capurso e Canosa infatti sono rispettivamente a sei e sette lunghezze. Per raggiungerle, però, bisogna tenere il piede pigiato sull’acceleratore senza più alzarlo.
Di nuovo arruolabile Montagna, il brasiliano ha scontato il turno di squalifica, ancora out Bruno, da verificare Raul Gutierrez. “Valuteremo le sue condizioni – fa sapere Miki Grassi -, a Ruvo ha stretto i denti, spero possa farlo anche domani, ovviamente se non ci saranno le condizioni non lo rischieremo”. Dalla situazione infortunati si passa al discorso strettamente tecnico. “Ogni gara diventa difficile se non la si affronta con la dovuta cattiveria, con la giusta tensione – continua il tecnico dei sipontini -, con il Cristian Barletta, ad esempio, abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari, mentre in altre occasioni è mancato sempre qualcosa. Bisogna giocare ogni match come se fosse una finale, tenere alta l’intensità dall’inizio alla fine, indipendentemente dall’avversario che c’è di fronte”.
Ufficio Stampa A.S.D. Manfredonia C5