Martedì 19 Novembre 2024

Atti persecutori, lesioni e minacce, arrestato 23enne "violento"

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Nella mattinata di ieri gli Agenti del Commissariato di Polizia di Manfredonia, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Chiarista Francesco 23enne del posto, in quanto lo stesso, verso la fine del mese di gennaio, si era reso responsabile del reato di atti persecutori, lesioni e minacce nei confronti della sua ex fidanzata e del padre.

Le indagini traevano origine verso la fine dello scorso mese, quando presso questi uffici si presentava una giovane ragazza, accompagnata dal padre, in evidente stato di shock ed agitazione che presentava delle vistose ferite all’orecchio e alle mani.

Grazie al supporto psicologico degli Agenti, con non poca fatica, si riusciva a calmare la ragazza che iniziava a raccontare quello che le era accaduto poco prima.

In particolare la malcapitata riferiva di aver avuto, in passato, una relazione sentimentale con il Chiarista Francesco, sin dai primi giorni il loro rapporto era stato tormentato dall’assurda gelosia che il Chiarista nutriva nei confronti della ragazza , sino a sfociare in gesti di violenza posti in essere nei confronti della ragazza.

Infatti, in più di una circostanza, Chiarista prima ricopriva di insulti la ragazza, per poi passare alle vie di fatto colpendola con schiaffi e calci mirati su tutto il corpo.

La ragazza, al tempo innamorata del suo “carnefice”, preferiva non denunciare tali episodi, evitando anche di fare ricorso alle cure mediche.

Dopo le ripetute aggressioni fisiche e verbali, la ragazza finalmente trovava il coraggio di interrompere la relazione con il Chiarista, scelta questa non accettata tanto che, quasi come se la ragazza fosse un oggetto, il CHIARISTA le ribadiva “appartieni solo a me”.

A far accrescere il timore della ragazza nei confronti del Chiarista, l’indole particolarmente violenta di quest’ultimo che nel marzo dello scorso anno, veniva raggiunto da una ordinanza di misura cautelare che disponeva il divieto di dimora nel comune di Manfredonia, in quanto lo stesso in concorso con altri coetanei, si era reso responsabile di un aggressione con noccoliere e coltelli in danno di due cittadini extra-comunitari.

In virtù del provvedimento cautelare, Chiarista si era trasferito nel comune di Zapponeta, per cui la ragazza si sentiva sollevata anche se Chiarista continuava a telefonarle, costringendo la sua “vittima” a cambiare numero di telefono.

Il periodo di relativa tranquillità per la ragazza, terminava dopo qualche mese con la revoca del provvedimento cautelare.

Infatti rientrato a Manfredonia nei giorni successivi si verificavano più episodi violenti posti in essere dal Chiarista nei confronti della ragazza che decideva di rivolgersi alla Polizia di Stato.

Infatti la ragazza denunciava che il Chiarista avendola notata nei pressi dell’ospedale, iniziava a colpirla con calci e schiaffi. La ragazza cercava in tutti i modi di difendersi cercando di divincolarsi ma veniva subito raggiunta dal Chiarista che, non solo la picchiava ma sputava ripetutamente sul volto della stessa.

Sfuggita all’aggressione e raggiunto il padre la ragazza veniva accompagnata presso il Commissariato di Manfredonia tuttavia il Chiarista a bordo di un’autovettura condotta da alcuni amici, riusciva a raggiungere la ragazza e suo padre e per nulla intimorito dalla presenza del genitore inveiva anche contro suo padre minacciandolo di morte.

Dopo la denuncia, la ragazza, accompagnata dal padre, si portava presso il locale Pronto Soccorso. All’interno della sala d’attesa del Pronto Soccorso, la ragazza veniva notata da un’amica del Chiarista che a sua volta la aggrediva verbalmente per poi colpirla con schiaffi, calci e tirandole i capelli.

Il genitore della ragazza prontamente interveniva in aiuto della figlia, ma a questo punto giungeva nel pronto soccorso il Chiarista, il quale con violenza prima si scagliava contro il genitore della ragazza, colpendolo con pugni al volto e poi si avventava contro la ragazza colpendola nuovamente al volto.

Solo con l’intervento del personale medico e di quello preposto alla vigilanza, la ragazza e suo padre riuscivano ad allontanarsi dal Pronto soccorso ed allertare le FF.OO, prima del cui arrivo Chiarista e la ragazza riuscivano ad allontanarsi e far perdere le proprie tracce prima dell’arrivo di una Volante.

A supportare l’attività di indagine, svolta dagli Agenti del Commissariato di Manfredonia e coordinata dal P.M. titolare delle indagini, oltre alla testimonianza di alcune persone presenti al momento dell’aggressione, vi sono anche le immagini riprese da alcune telecamere presenti all’interno del Pronto Soccorso che dimostrano l’inaudita violenza con la quale il Chiarista ha sferrato dei pugni al volto del padre della ragazza che temendo per la vita della figlia le aveva fatto scudo con il proprio corpo assorbendo tutta la furia incontrollata dell’aggressore.

Stante il pesante quadro probatorio il P.M., titolare delle indagini, richiedeva la emissione di un provvedimento di custodia cautelare.

Il G.I.P. del Tribunale di Foggia esaminata la richiesta avanzata dal P.M., accoglieva in pieno l’impianto accusatorio, emettendo nei confronti del Chiarista una ordinanza di custodia cautelare con la quale ha disposto gli arresti domiciliari.

Si ricorda che lo scorso anno Chiarista Francesco era balzato alle cronache cittadine per via dei suoi atteggiamenti violenti, manifestati nei confronti di persone indifese, nonché per turbativa all’ordine pubblico durante i festeggiamenti della 62^ edizione del Carnevale Dauno.

Già nella settimana antecedente, in occasione della sfilata dei carri allegorici il Chiarista era stato segnalato all’attenzione degli agenti per aver rivolto delle gravissime minacce agli organizzatori della manifestazioni e ai partecipanti della stessa sulle pagine del noto social network Facebook.

Al termine dell’ennesimo episodio di violenza, gli Agenti del Commissariato di Manfredonia avevano proceduto a bloccare ed arrestare il giovane.-

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Cronaca · News

Commenti

  • sinceramente questo soggetto ha davvero stancato!!!!!
    ha bisogno di una vera, dura ed esemplare punizione fisica, morale e giudiziale!!
    Ma cari manfredoniani cosa aspettate che la prossima volta che sarà a piede libero commetterà un’ulteriore follia?
    ricordatevi che i prossimi potreste essere voi…le vittime di questo animale!!!

    io 19/02/2016 22:58 Rispondi
  • Avete rotto le scatole con sta storia del ” ragazzo va aiutato ” io dico che ” l’animale va abbattuto” perché troppo pericoloso per la collettività.

    Nando 08/02/2016 18:07 Rispondi
  • Domiciliari??? Non si può sentire! Ne sentiremo delle belle!!!

    Coccinella71 07/02/2016 7:32 Rispondi
  • È solo un coniglio che scappa, io ti vengo a prendere.

    Lupo 06/02/2016 0:05 Rispondi
  • Ancoraaaa, ho capito che questo ragazzo va aiutato, ma no giustificato! Purtroppo non viene mai punito per i suoi atti violenti ed ovvio che deride le forze dell’ordine e non ha paura!
    Davvero stiamo aspettando che uccida qualcuno prima di chiuderlo in carcere!
    Il signorino non ha neanche rispettato il divieto di venire a Manfredonia durante la sua residenza a Zapponeta!
    Penso di non essere l’unica a pensare tutto ciò e mi rivolgo alle forze dell’ordine:
    O lo aiutate mandandolo in un centro di recupero al nord, lontano dai suoi amici teppisti;
    Oppure incarceratelo visto che è maggiorenne da cinque anni e quindi è responsabile delle sue azioni!

    disgustata 05/02/2016 17:32 Rispondi
  • Non può sfuggire….

    incazzato 05/02/2016 13:43 Rispondi
  • Buttatelo dentro

    Cittadino 05/02/2016 13:39 Rispondi
  • Domiciliari??? Un soggetto del genere va fermato fisicamente subito!!
    Che si fà? Si attende prima un epilogo nefasto (tipo “romanzo criminale”)
    Dovè la prevenzione? Ha senso ancora tenere in piedi le stazioni di pubblica sicurezza?

    fante lesto 05/02/2016 13:38 Rispondi
  • MA PER QUALE MOTIVO NON SI VUOLE FAR METTERE IN CARCERE!!??? DOPOTUTTO NON C’E’ ALCUNA ATTENUANTE!!

    JO PETROSINO 05/02/2016 13:03 Rispondi
  • Forse gli intitoleranno una piazza? Il ragazzo va curato perché estremamente pericoloso, i domiciliari forse non bastano

    L'arrogante 05/02/2016 12:29 Rispondi
  • Anni di violenza inaudita e impunita.
    Anni di pestaggi, risse, di poveri innocenti picchiati senza motivo.
    Anni….senza nemmeno un giorno di carcere.
    Ma che giustizia è questa?

    Ezio 05/02/2016 12:23 Rispondi
  • Dobbiamo aspettare che uccida qualcuno prima di vederlo per qualche mese in un vero carcere? Ora magari gli daranno anche l’infermità mentale 🙁

    Pino 05/02/2016 12:12 Rispondi

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