“In provincia di Foggia e dalla nostra stazione non é passata la locomotiva di una pur debole ripresa: la disoccupazione è ancora aumentata e i nuovi poveri si moltiplicano, di strumenti attivi del lavoro non ce ne sono tracce”. Si apre così la riflessione di Dino Marino, “Azione Pd”. “C’é, però, un aspetto che continua ad essere colpevolmente sottovalutato: chiudono molti negozi e piccole imprese, nell’indifferenza generale, come se fossero figli di un Dio minore. Si è innescato un circuito vizioso terribile: i negozi chiudono, i consumi non si alimentano, di tasse ne vengono pagate di meno e l’intero sistema va in tilt. La politica locale sembra non rendersi conto dell’urgenza di un progetto che a partire dall’agricoltura , provi a rilanciare tutta l’economia locale”. Secondo il dirigente di “Azione Pd”: “C’é un pezzo della nostra San Severo, senza futuro. A questi giovani dobbiamo ancora indicare il percorso per farli rimanere qui per costruirsi una vita. Abbiamo bisogno di un progetto strategico che passi dalla bonifica dei siti inquinati all’abbattimento dei vincoli burocratici che penalizzano le imprese; che tenga insieme le poche aziende ancora in vita e i piccoli negozi. La deriva lungo la quale ci stiamo incamminando è pericolosa e non si può girare la testa dall’altra parte”. Per Marino: “La politica continua a prendere sotto gamba la questione. Invece, insieme ad essa, dovranno intervenire le associazioni di categoria e le forze sociali. Non c’è un’altra strada, sarebbe utile collegarsi al reddito di dignità regionale, costruendo un nuovo stato sociale, che intervenga a favore dei cittadini economicamente fragili. Cosi come potrebbe essere utile un monitoraggio dei ragazzi sanseveresi iscritti a “garanzia giovani” e attivare un centro direzionale per giovani, con la possibilità di offrire un “coworking” – uffici temporanei -“.
“Ci sono tre questioni che ci tocca sviluppare per ridisegnare nuovi e produttivi lavori, precisa Marino: 1. Beni culturali (dal teatro al nostro barocco , ai campanili; dal turismo alla capacità di incrociare quel turismo enogastronomico che non conosciamo e non sappiamo intercettare, anche perché, non abbiamo una rete delle offerte che potremmo garantire). In quest’ottica, si potrebbe pensare di utilizzare la vecchia ferrovia del Gargano per costruire un punto intermodale di connessione tra ferro e gomma per i nostri prodotti agricoli di qualità. 2. Ambiente: bonifica delle discariche presenti nel nostro territorio e spinta alla costruzione di un distretto di aziende del riuso e del riciclo. Facciamo nascere qui un’Esco che gestisca e innovi con tecnologie all’avanguardia il consumo pubblico di energia. Lavoriamo con le aziende locali e internazionali per la banda larga. 3. Apriamo le porte a chi vuole investire in SERVIZI ALLA PERSONA, diventando attrattivi nella costruzione di case alloggio per cittadini di terza età, RSSA, Rsa, centri di riabilitazione. Le aspettative di vita si allungano e noi dobbiamo essere in grado di garantire una qualità della vita migliore, e non ripetere gli errori commessi di recente che ci hanno portato a perdere un investimento di 14 milioni e la possibilità di essere competitivi in un settore in forte crescita”.