Sabato 21 Dicembre 2024

L’Anci Puglia e la Legge di Stabilità 2016

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Il presidente Anci Puglia: “Bisogna lavorare ancora per migliorare il rapporto tra governo e territori e per consentire ai sindaci di migliorare la vita delle proprie comunità”.

Oltre 150 tra sindaci, amministratori e funzionari comunali provenienti da tutta la Puglia hanno partecipato oggi a Bari, presso Villa Romanazzi Carducci, all’appuntamento pugliese dell’Anci dedicato alla Legge di Stabilità 2016. Una importante giornata di formazione e di ascolto, che oltre ad esaminare i risultati raggiunti dall’Associazione e le questioni rimaste aperte, è servita ad approfondire le principali novità introdotte dalla Legge di Stabilità e l’impatto sulle amministrazioni comunali e sulle comunità locali. L’iniziativa si inserisce in un ciclo di incontri previsti su tutto il territorio nazionale, organizzati da Anci nazionale e Ifel, insieme alle Anci regionali, in collaborazione con il gruppo Sole24ore.

Il presidente Anci Puglia, sen Luigi Perrone, ha aperto i lavori sottolineando il ruolo e le difficolta dei sindaci nello svolgimento del mandato: “Questa legge di stabilità, di fatto, – ha detto Perrone – non infligge ulteriori tagli ai Comuni; dopo anni di lacrime e sangue, allenta la morsa del Patto di stabilità, ma non è ancora soddisfacente per i Comuni. In concreto lascia irrisolte alcune questioni; l’Anci deve continuare il confronto con il Governo, per superare le criticità aperte: sul fronte finanziario e fiscale, sul fronte del personale, con i problemi legati al turn over, in materia di sicurezza pubblica e degli amministratori comunali, in materia di gestione flussi migratori e di ristoro spese per i tribunali. Infine restano aperte le questioni legate al riordino istituzionale e ai piccoli Comuni”.

Per Perrone, “le criticità evidenziate, in una nuova situazione di armonizzazione contabile e di incertezza normativa, non consentono ancora ai Comuni la gestione ordinaria e men che meno, una adeguata programmazione della spesa. Bisogna lavorare ancora per migliorare il rapporto tra governo e territori e per consentire ai sindaci di migliorare la vita delle proprie comunità”.

Infine, in merito alla decisione presa dal Consiglio Nazionale dell’Associazione dei Comuni di tenere a Bari, il prossimo ottobre la 33esima Assemblea nazionale dell’Anci, Perrone ha aggiunto che questo è “un risultato importante che premia il proficuo lavoro dei nostri vicepresidenti nazionali, Paolo Perrone e Antonio Decaro, il movimento dei sindaci e amministratori pugliesi che hanno sostenuto la candidatura di Bari, ma anche l’impegno attivo e propositivo di Anci Puglia”.

“L’assemblea di Bari – ha concluso – può diventare una importante occasione per consolidare e rafforzare il ruolo istituzionale dell’Anci e dei Comuni, che continuano a chiedere risposte urgenti, ma deve essere l’occasione per riportare con forza, al centro dell’agenda del Governo, il Mezzogiorno ed il suo rilancio economico sociale, proprio facendo leva sui nodi strategici che interessano i Comuni”.

“Abbiamo ottenuto due risultati basilari dal Governo – ha detto nel suo intervento il Segretario Generale Anci  Veronica Nicotra –  non ci sono tagli per i Comuni per il 2016, abbiamo avuto  la compensazione integrale delle risorse relative al superamento dell’imposizione sulla prima casa, ma soprattutto, è stato raggiunto il traguardo storico del superamento del Patto stabilità. Questo grazie a un grande lavoro tecnico svolto dall’Anci, reso più complicato dai vincoli previsti dalla legge 243/2012, successivamente sospesa, e superata da una importante regola innovativa introdotta nella Legge di stabilità: il “saldo di competenza finale” che consente ai Comuni di spendere in base alle entrate. Fondamentale è stato anche il contributo dato dai Comuni negli anni, gli unici enti che a differenza degli altri livelli di Governo, hanno applicato le nuove regole di contabilità pubblica. Già il 2015 ha registrato una inversione di tendenza negli investimenti dei Comuni, – ha concluso Nicotra – pensiamo che la nuova regola sul Patto di stabilità consentirà di sbloccare investimenti per circa 3 miliardi, un input importante per rimettere in circolo il sistema Paese.

L’intervento del direttore dell’Ifel Pierciro Galeone si è concentrato sull’impegno della Fondazione a sostegno dei Comuni, anche attraverso il proficuo e sistematico rapporto con le Anci regionali, non solo sui tradizionali aspetti relativi a fiscalità e bilancio, ma anche con riferimento ai processi di razionalizzazione della spesa e riassetto delle aziende locali partecipate. Galeone ha infine comunicato che il programma di formazione 2016 è già avviato e prevede frequenti e puntuali appuntamenti on line.
Andrea Ferri, responsabile della finanza locale della Fondazione Ifel, è entrato nel merito degli aspetti salienti della Legge di Stabilità, con particolare riferimento alle specificità del territorio, affrontando gli aspetti finanziari e fiscali e le relative scadenze. In particolare soffermandosi sul funzionamento del nuovo saldo di competenza e sui principi di invarianza delle risorse, sulla cui base è possibile delineare il bilancio.

Passando al tema del personale, una questione che resta aperta, con gravi ripercussioni sulla operatività dei Comuni, il responsabile del personale e relazioni sindacali di Anci Agostino Bultrini, ha sottolineato che a fronte di una valutazione complessivamente positiva sulla Legge di Stabilità 2016, il giudizio di Anci non può essere positivo sulle misure relative alle politiche del personale. Unico risultato positivo riguarda i Comuni sotto i 1000 abitanti, i quali potranno procedere con nuove assunzioni, mentre le disposizioni più critiche e delicate riguardano il limite del 25% del turn over per gli altri Comuni. Bultrini, ha assicurato l’impegno dell’Anci teso a individuare soluzioni interpretative utili a renderle meno pesanti.

Dopo aver illustrato le norme previste dalla legge di stabilità sull’accelerazione delle spesa, sulla costituzione delle “contabilità speciale”, sulle le regole di disimpegno delle risorse PAC, sul ruolo attribuito alla Cassa Depositi e Prestiti, sul nuovo Fondo di investimenti strategici (FEIS), il responsabile nazionale dell’Area politica di coesione territoriale dell’Anci Francesco Monaco  ha offerto uno sguardo d’insieme di tutte le risorse ‘aggiuntive’ a disposizione dei Comuni pugliesi per i prossimi anni. Il quadro è composto dai circa 9 miliardi di euro appostati nel por pluri-fondo 2014-2010 e nel programma di sviluppo rurale; dalle risorse che potranno arrivare dai programmi operativi nazionali (PON) della coesione nonché dal quelli che si attiveranno a valere Fondo Sviluppo e Coesione (FSC). Una parte della relazione, infine, si è concentrata anche sui 185 miliardi dei cosiddetti programmi “a gestione di diretta” della Commissione UE e sulle loro regole di ingaggio.

Il segretario regionale Anci, Domenico Sgobba, coordinatore dei piccoli Comuni, ha sottolineato come ”Anche in Puglia è fondamentale il tema della gestione associata; nelle nostra regione vi sono 85 piccoli Comuni (sotto i 5000 abitanti), e 23 Unioni che raggruppano 113 enti. Abbiamo ottenuto la sospensione e il superamento dell’obbligo della gestione associata, un risultato importante in attesa di rivedere il meccanismo e riformarlo in un’ottica strategica e globale, che, superando il limite demografico, punti non solo alla economicità, ma anche anche alla efficienza. Attendiamo fatti concreti dall’impegno del Viminale di riorganizzare i piccoli comuni, con una riforma su misura, sotto la regia congiunta di Ministero e Anci, che assicuri maggiore flessibilità, autonomia e responsabilità, agli enti che rappresentano il 70 per cento dei Comuni Italiani.”

Infine, Massimo Mazzilli, sindaco di Corato e referente Finanza locale Anci Puglia, che ha moderato i lavori, al temine del dibattito, ha concluso sottolineando come: “finalmente si esce dall’ottica dei tagli di risorse e dell’inasprimento del patto di stabilità, oggi addirittura superato. La situazione per il 2016 quindi non sarà peggiore del 2015  – ha rimarcato Mazzilli – e questo è un grande risultato per l’Anci. Ci sono ancora tanti aspetti da definire, ma sicuramente è stata invertita la rotta che da troppi anni stroncava i comuni. Anci Puglia continuerà a svolgere il proprio lavoro di supporto rivolto ai Comuni della regione, per sostenerli nelle loro azioni programmatiche e di risposta per i cittadini”.

Associazione Nazionale Comuni Italiani

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