I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di RADUANO Marco, 32 anni, VESCERA Giuseppina, 34 anni e GALA Michele, 28 anni.
Per il primo, elemento di spicco della criminalità viestana già coinvolto in pregresse vicende giudiziarie, anche per reati aggravati dalla metodologia mafiosa in concorso con il defunto capo clan NOTARANGELO Angelo, è stata applicata la misura coercitiva in carcere, mentre per VESCERA Giuseppina, moglie del RADUANO, e GALA Michele, quella degli arresti domiciliari.
I tre sono indagati e gravemente indiziati di illecita detenzione di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
L’attività d’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Tenenza di Vieste e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, si è sviluppata attraverso attività tecnica e servizi sul territorio a partire dall’agosto 2015, ovvero dall’arresto di Marco RADUANO, insieme ad altre tre persone, per la rapina a mano armata commessa il 16 giugno 2015 a Termoli, in danno di un furgone porta sigarette.
La carcerazione di RADUANO obbligava lo stesso ad affidarsi a persone di fiducia per continuare i traffici illeciti, e solo l’attenta e penetrante attività investigativa permetteva di svelare le direttive che quest’ultimo impartiva alla moglie e a GALA Michele, in merito ad un quantitativo di cocaina da spostare dal luogo dove era stata nascosta dal RADUANO quando era in libertà per poi provvedere alla vendita della stessa.
Sulla base delle informazioni acquisite, i Carabinieri procedevano ad un sopralluogo in un terreno nella disponibilità di RADUANO, posto nelle vicinanze della sua abitazione, in contrada Scialara di Vieste, dando riscontro positivo all’ipotesi che l’indagato detenesse la droga in quel posto.
I Carabinieri, infatti, rinvenivano all’interno di un pozzo coperto con assi di legno una cassaforte in metallo al cui interno erano occultati alcuni monili di bigiotteria e due recipienti di vetro: in uno erano contenuti due passamontagna ed un paio di guanti, mentre nell’altro mezzo chilo di cocaina.
Gli accertamenti tecnici effettuati dal laboratorio di analisi dei Carabinieri consentivano di stabilire l’elevato grado di purezza della cocaina rinvenuta, con un principio attivo pari all’85%, da cui sarebbe stato possibile ricavare quasi 3.000 dosi da distribuire nel mercato dello spaccio per un potenziale volume d’affari pari a 50.000 euro circa.
Sulla base degli elementi di colpevolezza raccolti dai Carabinieri a carico dei tre indagati, l’Autorità Giudiziaria emetteva gli odierni provvedimenti restrittivi.
Quello per RADUANO è stato notificato presso il carcere di Foggia, essendo lo stesso già detenuto, dopo l’arresto effettuato dai Carabinieri nell’ottobre scorso, a seguito delle violazioni delle prescrizioni imposte quando era ristretto agli arresti domiciliari per detenzione illecita di armi.