Il Foggia torna alla vittoria in trasferta, primo successo del 2016, e lo fa in maniera netta e convincente al cospetto di un Catanzaro che veniva dall’ottimo pareggio di Caserta.
La squadra di De Zerbi, orfana del bomber Iemmello, non convocato per scelta tecnica, chiude la contesa già dall’inizio del secondo tempo, costringendo i calabresi a subire il tiki-taka asfissiante e micidiali contropiede sin dalle prime battute di gioco.
Il mister rossonero lancia dal primo minuto Vacca in cabina di regia, in luogo di Coletti, e Chiricò sulla destra con Sarno falso nueve e Floriano a sinistra.
Linea difensiva a quattro confermatissima, con Loiacono e Gigliotti centrali ed Angelo e Di Chiara sulle fasce laterali con licenza di spingere e con Vacca che arretra in mezzo ai centrali, in fase di possesso.
La manovra è subito veloce ed avvolgente, ed in una ripartenza velocissima al 29’ Floriano si beve un paio di avversari sulla fascia, penetra in area e mette in mezzo per Chiricò che scaraventa sul palo opposto, dove si fa trovare pronto Sarno che stoppa ed infila in rete per lo 0-1.
Saltano i nervi ai giocatori del Catanzaro e ne fa le spese Bernardi, che per via di una testata a gioco fermo ai danni di Gigliotti al 31’ viene espulso dall’arbitro Di Ruberto.
Superiorità numerica per il Foggia? Macchè. Floriano cade nella provocazione di Calvarese e gli rifila una manata che l’arbitro punisce con il rosso al 40’.
Peccato, perché sino a quel momento l’attaccante rossonero era stato uno dei più efficaci e convincenti.
Si va al riposo sullo 0-1, ma alla ripresa delle ostilità il Foggia chiude i conti già al 2’ grazie ad una percussione dalla destra di Sarno che entra in area e costringe al fallo Giampà che lo mette giù.
Rigore sacrosanto: se ne incarica capitan Agnelli che stavolta non fallisce (dopo i tre rigori falliti da Sarno e Iemmello contro Monopoli e Paganese): portiere spiazzato e pallone a destra a mezz’altezza.
Il Catanzaro prova a reagire, ha qualche buona chance per riaprire la partita ma dapprima Mancuso, quindi Razzitti, sbagliano sotto rete grazie anche alla bravura di Narciso che sventa la minaccia.
Nel quarto d’ora finale, girandola di sostituzioni con De Zerbi che fa rifiatare uno strepitoso Vacca, inserendo lo spagnolo Sainz Maza, lontano dal terreno di gioco da prima delle festività natalizie a causa di un infortunio, poi fa esordire in maglia rossonera l’ex salernitano Lanzaro, per sigillare il risultato e chiudere le maglie della difesa.
Ma non è finita, perché con una magistrale ripartenza da centrocampo, al 40’ Agnelli avanza prepotentemente fino al limite dell’area e serve sulla destra l’accorrente Sarno, che entra in area ed infila per la terza volta il portiere catanzarese Grandi.
Un minuto dopo De Zerbi inserisce Coletti al posto di Sarno, autentico mattatore della gara, per tributargli i meritati applausi.
Il Foggia torna dunque al successo che mancava dalla trasferta di Martina Franca, dopo i due pareggi casalinghi con Juve Stabia e Paganese, resta a due punti di distacco dalla capolista Casertana ed aspetta sabato prossimo 30 gennaio allo Zaccheria il Benevento, terzo in classifica, in un autentico big-match.
TABELLINI
CATANZARO (4-3-3): Grandi, Bernardi, Moi, Ricci, Squillace, Agnello, Giampà (10’ st Taddei), Foresta (41’ st Caruso), Mancuso, Razzitti, Firenze (35’ pt Calvarese). A disp.: Scuffia, Patti, Orchi, Caselli, Barillari, Garufi, Kolawole Agodirin. All. Erra
FOGGIA (4-3-3): Narciso, Angelo, Di Chiara, Agnelli, Loiacono, Gigliotti, Gerbo, Vacca (29’ st Sainz Maza), Chiricò (35’ st Lanzaro), Sarno (41’ st Coletti), Floriano. A disp.: Micale, Bencivenga, De Giosa, Riverola, Lodesani, Sicurella, Adamo, Agostinone. All. De Zerbi
Arbitro: DI RUBERTO della sez. di Nocera Inferiore
Reti: 29’ pt Sarno, 2’ st Agnelli (rig), 40’ st Sarno.
Note: pomeriggio di sole, terreno di gioco in buone condizioni, spettatori paganti 1.421, abbonati 782, incasso totale di € 20.593.
Espulsi: 31’ pt Bernardi, 40’ pt Floriano.
Ammoniti: Squillace, Gigliotti, Moi, Calvarese.
Angoli: 2-2
Recupero: 3’ + 4’
VITTORIO SANTULLI
