Quest’anno sembra esser cominciato con dei positivi dati: quelli sull’occupazione. La Regione Puglia comunica la ripresa economica del territorio con l’aumento dei posti di lavoro. Quali contratti di lavoro hanno consentito questa fantomatica ripresa? A Manfredonia ciò che sta accadendo, in questi ultimi anni, è la chiusura continua dei battenti di aziende e non certo la nascita di nuove. Il dato allarmante, che deve far riflettere, è il proliferare dei “buoni lavoro” ovvero dei “voucher”. Cosa sono? Il lavoratore cerca di districarsi nella giungla dei pseudo contratti che purtroppo non garantiscono i “diritti dei lavoratori”, accettando qualsiasi soluzione pur di lavorare. Infatti il dato tanto annunciato che avrebbe fatto lievitare il tasso di occupazione è quello dell’aumento della domanda dei voucher da parte dei datori di lavoro. Agli albori, il legislatore ideò i “buoni lavoro” quale soluzione ai lavori stagionali legati al periodo della vendemmia. In seguito si è “abusato” di questo strumento, estendendolo ad altre tipologie di lavoro appartenenti al mondo del terziario e a quello socio-sanitario. Per esempio, a Manfredonia, le badanti non “ingaggiate” vengono pagate con i voucher le ore di lavoro di assistenza. Visitando il sito istituzionale dell’Inps si evince che attraverso il “buono lavoro” il datore di lavoro (che vuole svincolarsi dalle obbligazioni burocratiche), assicura il lavoratore per una quota contro gli eventuali infortuni e un’altra piccolissima percentuale per i contributi che sono così esigui tanto che non viene riconoscimento il contributo figurativo, essenziale ai fini pensionistici. Infatti quel “piccolo contributo” non ha nessuna valenza perché non copre né la malattia, né la disoccupazione e neanche la pensione futura. E’ come se la “badante” avesse lavorato “in nero”. Con il sistema dei voucher si legalizza il lavoro “sommerso”. Oltre al danno anche la beffa! Il legislatore dello scorso governo e di quello attuale, con le continue riforme e contro riforme del lavoro, come il recente Job Act, ha eroso così tanto i diritti dei lavoratori, annullando in un colpo solo anni e anni di dure lotte dei nostri nonni che si sono battuti per la rivendicazione di un equo salario, un equo orario di lavoro, dei diritti delle madri-lavoratrici e di quelli sofferenti un disagio complesso. I lavoratori o quanti auspicano ad uno pseudo-lavoro devono informarsi bene sul contratto o sui pseudo-accordi di lavoro che celano “lavori sommersi”, mal retribuiti e che non garantiscono i loro diritti. Infatti i cosiddetti “voucher” tutelano i datori di lavoro da eventuali controlli ispettivi perché sono conformi alle neo leggi che regolarizzano i pseudo rapporti di lavoro ma di fatto non sostengono il lavoratore privato dei fondamentali diritti dell’ormai obsoleto “Diritto del lavoro” .
Grazia Amoruso
Cosi facendo, si incrementa il lavoro sommerso e nel contempo si mina ancora di più il principio su cui si fonda il nostro sistema pensionistico basato sulla “solidarietà fra generazioni”.
Purtroppo sono tutti nella stessa barca chi un po di più chi un po di meno.
grazie comunque del ragguaglio in merito a questo tipo di escamotage che spesso viene usata portando all’ombra i diritti dei lavoratori ancora una volta.