Per il Touring Club Italiano il via libera alle esplorazioni al largo delle Tremiti, autorizzate dal recente decreto del governo per capire se nel tratto di mare in questione esistano giacimenti di gas o idrocarburi che varrebbe la pena sfruttare, rappresenta un pericoloso “ritorno l p ss to” per varie ragioni, in primo luogo quello ambientale. Le sole esplorazioni, infatti, potrebbero comportare il danneggiamento dell’intero ecosistema biologico, con conseguenze irreparabili su un territorio estremamente fragile. Le esplorazioni vengono fatte con il metodo Air Gun, che utilizza una nave che lancia onde rumorose di aria compressa verso il fondale marino ogni dieci secondi, 24 ore al giorno per diversi giorni per verificare la presenza di eventuali depositi di gas e di petrolio. Questo sistema di ricerca disturba la vita di diverse specie marine, soprattutto i cetacei, alterandone il comportamento e influisce anche sulla pesca, che intorno alla sorgente sonora diminuisce fino al 50%.
In secondo luogo, il tema del turismo, sul quale si basa l’attuale assetto socioeconomico dell’area. La Puglia rappresenta turisticamente una delle regioni più dinamiche del Sud: il valore aggiunto delle attività turistiche (alberghi e ristoranti) supera il miliardo di euro (è la decima regione in Italia, terza tra quelle del Sud dopo Campania e Sicilia) e costituisce il 5% del totale regionale. Inoltre, il settore d l voro 65mil persone, p ri ll’8,5% degli occup ti tot li. Il turismo in Puglia – nonostante la crescita degli ultimi anni – ha ancora grandi potenzialità, soprattutto se si guarda ai flussi incoming che oggi non superano il 20% sul totale delle presenze. Minare l’equilibrio ambientale dell’area significa ipotecare uno sviluppo intelligente del territorio.
“Perché procedere a esplorazioni per la ricerca di idrocarburi – afferma Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano – quando a tutti i livelli non si fa altro che parlare di energie rinnovabili e rischio di inquinamento da scongiurare? Insomma – conclude Iseppi – bisognerebbe finalmente capire che il vero petrolio qui, in questa area meravigliosa, sono la sua biodiversità e la potenzialità turistica: un turismo strettamente legato e dipendente dalla preziosa qualità ambientale che va migliorata e salvaguardata invece che compromessa.”