Mercoledì 25 Dicembre 2024

Il Nuovo Museo del Lapidario e il Distretto delle Risorse Culturali delle Terre dell’Angelo

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La recente inaugurazione del Museo del Lapidario allestito negli ambienti più antichi che consentivano l’accesso alla Grotta dell’Apparizione merita un’attenta valutazione della opportunità della scelta del sito e della validità della sistemazione dei reperti esposti.

Certamente non rientra nei compiti della nostra Sezione esprimere giudizi sulla adeguatezza dei criteri espositivi adottati. Infatti in merito può essere espressa una valutazione da esperti nel campo della museografia e dei nuovi criteri espositivi.

Non appare inopportuno, invece, esprimere valutazioni sulla opportunità di utilizzare per l’esposizione dei reperti un ambiente cosi pregiato e dal valore storico inestimabile come sono appunto i locali di epoca bizantina e longobarda primo accesso al Santuario.

Questi locali, infatti, a nostro parere hanno in sé un valore autonomo così elevato da non richiedere l’aggiunta di altri elementi per aumentarne l’attrattività. Addirittura la sistemazione dei reperti lapidei annulla in qualche modo il valore storico documentario delle nude mura del sito.

Il Lungo Portico andava, invece, preservato nella sua struttura di commovente essenzialità con pannelli esplicativi del modo con i cui i più antichi frequentatori del Santuario fruivano del magico sito, prevedendo eventualmente, con i sistemi multimediali ora utilizzabili, la ricostruzione virtuale dell’antico accesso al Santuario, in modo da consentire ai pellegrini di oggi di immergersi in una realtà fantastica dal fascino inimmaginabile. Non va poi dimenticata l’esigenza di un riadattamento più consono degli ambienti prossimi alla Porta d’Ingresso al Nuovo Museo Lapidario. I materiali utilizzati anonimi e in totale contrasto con la nuda grigia pietra del Gargano creano, infatti, una condizione di insopportabile straniamento o addirittura repulsione, che non invita al raccoglimento, alla meditazione, al mistero e alla preghiera.

Possiamo, quindi, dire che si è trattata di un’occasione sprecata. Da qui l’invito per il futuro a bandire Concorsi internazionali, magari aperti ai Giovani Architetti ed Esperti, per consentire la scelta delle soluzioni più adeguate e magari innovative, in grado di esaltare il valore enorme di tutti gli ambienti e costruzioni che rendono così prestigioso un sito dichiarato Patrimonio dell’ Umanità dell’Unesco.

D’altra parte non sarebbe inopportuno, per assicurare la scelta di soluzioni ottimali e corrette, il coinvolgimento e la collaborazione delle Associazioni e dei Gruppi Culturali presenti in maniera numerosa sul territorio. Non dimenticando a questo proposito quanto proposto dalla Sezione di Italia Nostra a proposito della realizzazione del Distretto delle Risorse Culturali delle Terre dell’Angelo. Nel testo elaborato di questo Distretto è stato proposta , tra l’altro, la realizzazione del Centro del Culto Micaelico nel Mondo, che prevede la realizzazione di sei Sezioni (Sezione dedicata alla Storia delle Apparizioni, Sezione dedicata al Culto dell’Angelo nel Mondo Occidentale, Sezione dedicata all’iconografia dell’Angelo, Sezione dedicata alle Vie e ai Percorsi che portavano al Santuario, Sezione dedicata alle Chiese di San Michele in tutto il Mondo, Sezione dedicata alla Storia dei Pellegrinaggi al Santuario con Albo dei Pellegrini, Sezione dedicata all’aspetto Esoterico del Culto dell’Angelo), cui potrebbe convenientemente essere aggiunta una settima, dedicata appunto alla sistemazione dei Reperti Lapidei presenti nel territorio della Città dell’Angelo.

Quale migliore occasione per ospitare questo innovativo e spettacolare Centro Micaelico con annesso Museo Lapideo utilizzando il complesso del Cinema Piemontese, ora in una situazione di degrado ed abbandono, prima che si decida improvvidamente di utilizzarlo per realizzare altre case di civile abitazione o parcheggio ?

A questo proposito va rilevato che il Cinema fu realizzato in un periodo in cui lo spettacolo cinematografico richiamava una quantità enorme di spettatori e quindi il locale svolgeva oggettivamente una rilevante funzione sociale, sì da giustificare, in qualche modo, la costruzione di un simile mastodontico edificio in un contesto urbano di particolare pregio, che doveva restare integro in modo da conservare i resti evidenti delle mura medievali della città, ora violentemente interrotti dalla presenza della massiccia costruzione dell’imponente Cinema. Non si dimentichi, infatti, che il Cinema fu costruito proprio a ridosso delle mura di cinta della città e a brevissima distanza del complesso monumentale della Basilica Santuario di San Michele, sito UNESCO. L ‘utilizzazione dei locali del Cinema per ospitare un Centro legato alla lunga storia del Santuario e del Culto Micaelico nel Mondo potrebbe ridurre in parte i danni arrecati al delicato equilibrio della zona dove è stata effettuata la costruzione, naturalmente prevedendo un Concorso di idee aperto alla partecipazione di esperti di tutto il mondo per ridurre o addirittura eliminare del tutto il dissacrante impatto procurato dalla sgraziata costruzione. Oltre tutto va tenuto presente la concreta possibilità di creare un panoramico percorso di collegamento tra l’area della Cittadella Micaelica e in nuovo Centro dedicato al Culto dell’Angelo. Insomma un arricchimento straordinario del patrimonio culturale e storico della città, con ritorni inimmaginabili in termini di sviluppo delle attività turistiche ed economiche.

La Presidente-Italia Nostra-sez.Terre dell’Angelo

(M.Gioia Sforza)


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Capitanata · News

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