Il Movimento 5 Stelle ha le idee precise in merito “all’emergenza” che sta per arrivare in materia sanitaria. Vogliamo, infatti, fare chiarezza sul famigerato Piano di Riordino, di cui tanto si parla e di cui nemmeno i consiglieri facenti parte della Commissione Sanità in Regione Puglia sono a conoscenza.
Nessun documento che permetta l’analisi del Piano è stato portato in Commissione perciò non si capisce su quali basi sia stato redatto.
Il nostro pensiero è chiaro e lineare: per poter progettare qualcosa si deve partire dall’analisi dei dati sui quali poi costruire un disegno. I dati, nel caso specifico, sono ovviamente quelli sanitari che riguardano l’intera Regione, per poter poi stabilire quali ospedali potenziare, quali declassare, quali mantenere e quali eventualmente chiudere.
Partire dai dati epidemiologici, dei medici di base e tutti quelli utili a capire le esigenze dei cittadini pugliesi, è, secondo noi, l’unico punto di partenza da prendere in considerazione. Solo così qualsiasi progetto potrà avere una portata più calzante per il territorio e più a lungo termine.
Invece, a quanto pare, questa visione strategica “a lungo termine” non è mai stata presa in considerazione e per questo negli ultimi anni abbiamo assistito alla chiusura di interi reparti, mentre altrove si costruivano nuovi ospedali. In un territorio così particolare come quello pugliese non è pensabile stabilire chiusure o declassamenti di ospedali sulla semplice scelta politica che non tiene alla salvaguardia della salute dei cittadini, ma li considera semplicemente numeri da spostare da una struttura all’altra, senza considerare tutti i disagi che questi dovranno affrontare.
Il diritto alla salute è tutelato dalla nostra Costituzione. Non possiamo, né dobbiamo, permettere a nessuno di ridurlo ad un semplice diritto al posto letto in ospedale.
Un vero Piano di riordino per prima cosa dovrebbe provvedere all’eliminazione degli sprechi, alla riduzione delle spese inutili e poco congrue, a premiare le eccellenze con i soldi risparmiati, ad aumentare i centri dove curare i pazienti senza la calca e gli affollamenti dei giorni nostri. Un tale stato mette sotto pressione medici ed operatori del settore, impedendo loro fornire le dovute attenzioni, e necessarie cure, ai pazienti ricoverati.
Un vero piano di riordino mette al centro dell’attenzione il cittadino ed il suo diritto ad una sanità efficiente e non una eliminazione di posti letto conseguenza di un taglio di fondi scriteriato.
Pertanto a livello regionale abbiamo diffidato Il Presidente Emiliano dall’approvare il piano di riordino prima di aver analizzato gli Atti aziendali provenienti da ASL e Aziende Universitarie previsti per legge. L’assenza di questi documenti precipita nell’illegittimità, dal 1992, l’intero sistema sanitario e continua a favorire logiche di clientelismo, che nulla hanno a che fare con la salute dei cittadini.
A livello cittadino saremo parte attiva nella Commissione Sanità, dove si metteranno a punto tutte le azioni per cercare di evitare il depotenziamento del “S.Camillo”, non esclusa l’idea di manifestare a Bari il giorno di convocazione della Giunta Regionale che deciderà in merito.
MOVIMENTO 5 STELLE MANFREDONIA