Canosa in avanti di due reti, il Manfredonia recupera, sciupa, e così, al suono della sirena, sono i padroni di casa a raccogliere l’intera posta in palio. E’ in sintesi il film della partita andata in scena oggi pomeriggio, la trama è avvincente, ricca di colpi di scena, tra parate di Capuano, pali, traverse, gol segnati e gol mancati, gli attori protagonisti non fanno mancare nulla al pubblico presente sugli spalti. L’inizio gara è lento, il Canosa, abituato alla superficie ruvida e alle misure ‘ridotte’ del campo, gioca a memoria, al Manfredonia, invece, occorrono diversi minuti per memorizzare le nuove distanze e adattare così giro palla e trame di gioco. Nel momento in cui il motore bianco-celeste entra a pieni giri, i ragazzi di Miki Grassi iniziano a spaventare il quintetto canosino. Qui comincia il Capuano show, il portiere del Canosa è decisivo in almeno quattro interventi, senza le sue parate, probabilmente i sipontini avrebbero esultato un paio di volte. Cose del futsal, cose che capitano. Come pure le disattenzioni, una di queste è fatale al Manfredonia, Calamita non si lascia pregare e porta in avanti i suoi. Sulle ali dell’entusiasmo, arriva anche il raddoppio con una bella azione manovrata finalizzata in rete da Rueda. Finisce così il primo tempo di Canosa – Manfredonia.
Nella ripresa la trama si fa più avvincente, il Manfredonia attacca a testa bassa, il Canosa si difende, il solito Capuano fa di tutto per sbarrare la strada ai bianco-celeste, poi deve arrendersi quando Montagna firma la sua personale doppietta, è 2-2. Il pareggio non soddisfa ancora il roster sipontino, serve la vittoria. E così vengono imbastite nuove azioni degne di nota, Capuano è in serata di grazia e non si lascia superare. Trascorrono i minuti, a tre minuti dalla fine è un calcio d’angolo a stravolgere nuovamente le cose per il Manfredonia. Palla forte e tesa che colpisce Zago tra testa e petto, il Canosa è in vantaggio. E’ un gol che fa male, nonostante la ferita aperta, i sipontini trovano nuove energie e si riversano in avanti, mister Grassi inserisce anche il portiere di movimento, quello di casa, invece, è in versione spiderman, da lì non si passa più. La gara così volge al termine, a trenta secondi dalla fine arriva il quarto gol ancora con Calamita. Seppur triste per i colori bianco-celeste, è questo il finale di Canosa – Manfredonia. A fine match è un Miki Grassi amareggiato, incredulo per le azioni da gol sciupate e per l’esito della partita tant’è che quasi non riesce a parlare. “E’ difficile commentare una gara del genere – dice con tono triste il tecnico del Manfredonia C5 -, abbiamo sciupato l’impossibile e pagato a caro prezzo gli errori”.
UFFICIO STAMPA ASD MANFREDONIA C5
Ma gli articoli che fate sono sempre gli stessi? Sembra che giocate solo voi. La colpa è sempre dei pali,delle traverse e mai che dite l’avversario è stato più bravo. Umiltà, ci vuole quella, perché ve ne manca parecchia. Una squadra di forestieri cosa volete diano alla maglia.