Domenica 22 Dicembre 2024

Giandolfi: Manfredonia, la grande criticità sociale!

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riceviamo e pubblichiamo

Nunzio Giandolfi:  “lo ammette la stessa amministrazione comunale sipontina nel Piano Sociale di Zona, ma in pratica è un fallimento negli interventi reali”.

L’ex Assessore Nunzio Giandolfi, attualmente segretario del partito “Cristiani Uniti”, cha da poco ha lasciato la maggioranza del Sindaco Riccardi, sostenuto con grande impegno sia alle primarie del 21 dicembre 2014, sia con la propria lista alle elezioni del 31 maggio 2015. Come vede Giandolfi l’attuale amministrazione, e le potenzialità per la risoluzione dei gravi problemi che attanagliano la vita della nostra collettività. Con voce rotta e rattristata, Giandolfi ha lamentato la scelta della pattuglia con cui si è circondato il Sindaco, definendo: “un gruppo uscito da una gara di dilettanti allo sbaraglio”. Pur parlando con grande rispetto dei personaggi e della loro riconosciuta professionalità nel proprio campo di lavoro: “sicuramente – esordisce Nunzio Giandolfi – credo che le personalità della Giunta di cui il Sindaco si è circondato, peccano di esperienza nell’azione amministrativa, fatto salvo per qualcuno. Ma credo che tutti gli interventi che si devono realizzare per Manfredonia, in primis il Piano Sociale di Zona (2014-2016), che con tanta passione e capacità è stato concepito dall’ex Paolo Cascavilla, sostenuto in Giunta dal sottoscritto, meritano un’attenzione particolare”. Tra questi vi è la situazione sociale della nostra città descritta minuziosamente in più punti dal Piano sociale di zona (2014-2016), in particolare a pagina 5 viene detto: “L’attuale crisi vede coinvolte anche le classi  medie e affiorare nuovi bisogni, con l’aumento dei profili delle persone che si trovano a fare i conti con fragilità e vulnerabilità non immaginate”. Alla luce di ciò, l’Amministrazione Comunale Sipontina, pur facendo della situazione sociale della città un proprio “cavallo di Troia” cioè entrare energicamente nelle problematiche, nominando a capo dell’assessorato gli uomini di fiducia del Sindaco Angelo Riccardi, ed investendo notevoli risorse economiche, però al contrario il disagio sociale sembra avere delle impennate mai verificate prima d’ora. “Sempre più spesso – ribadisce Giandolfi – si verificano improvvise cadute del livello dì vita e del benessere raggiunto. E’ sufficiente la perdita del lavoro, una grave malattia, una separazione familiare per far precipitare una persona, un nucleo familiare nella povertà. Si registra l’aumento delle richieste di aiuti economici, di case, di aiuti domiciliari. Questo Piano sociale di zona dà alcune risposte chiare, si prendono alcuni impegni importanti sulla cura domiciliare, sulla tutela dell’infanzia, il contrasto alla povertà, l’inclusione sociale, la protezione della dignità di tutte le persone, ma soprattutto si lancia un messaggio, solo insieme si può costruire un futuro di speranza. Ma spesso queste parole sembrano messe li a caso, come se il Piano Sociale fosse una specie di tesi di Laurea. Ma in pratica vedo poco in giro”. C’è una velata amarezza nelle parole di Giandolfi, che personalmente sa cosa significano quei lemmi che hanno a che fare con inclusione, socializzazione, partecipazione delle persone svantaggiate: “alle pagine quarantasette e quarantotto del piano, si legge ancoracontrastare la povertà vuoi dire favorire, attraverso l’inclusione sociale, l’accesso del maggior numero di persone ai servizi sociali (istruzione, sicurezza sociale, salute, abitazione, ambiente, assistenza sociale) utili per il raggiungimento dell’autonomia – . Ebbene nella pratica dove trovano collocamento nella nostra città tutte queste belle parole. L’inclusione sociale significa innanzitutto offrire a tutti i cittadini pari opportunità e pari diritti nell’accesso al mercato del lavoro, ai servizi e alle possibilità di partecipare alla vita economica, sociale e culturale. Attualmente il nostro territorio vive una fase difficile e mai come ora, c’è bisogno di una seria politica di welfare, non basata sul solito clientelismo becero che si traduce in un mero scambio di favori e quindi un ottimo bacino elettorale, ma una politica sociale di ampio respiro, soprattutto legata alle problematiche dei tempi”. Le parole di Giandolfi segnano quelle che sono i lati oscuri della vita quotidiano del XXI secolo. La durata e l’entità della crisi economica stanno producendo effetti anche nei comportamenti e nella dimensione psicologica della popolazione. Il mercato del lavoro fa registrare pesanti ripercussioni della crisi, soprattutto nell’area industriale di Manfredonia. Il protrarsi della condizione di disoccupazione ha costretto le famiglie ad attingere e ad esaurire le risorse economiche risparmiate negli anni, riducendo così la possibilità di aiuto da parte della rete familiare. Anche altri settori (la pesca, il commercio… notoriamente assi portanti dell’economia del territorio) stanno registrando momenti difficili. Ed anche se si affacciano a tale lavoro con insistenza giovani e donne, i risultati sono deludenti e spesso mortificanti. II rischio di povertà sì accentua in particolari momenti di vita della famiglia: presenza di figli piccoli, non autosufficienza, lavoratori cinquantenni che hanno subito la perdita improvvisa del lavoro e che temono di non poter trovare più una occupazione: “L’insorgere di una di queste condizioni determina oggi – continua Giandolfi – situazioni nuove di vulnerabilità sociale. La vulnerabilità è una conseguenza della fragilità del sistema del lavoro unita alla fragilità della rete familiare e sociale. Una situazione spesso invisibile, vissuta con solitudine e che provoca distacco dalla vita sociale”. Le situazioni di fragilità arrivano sempre più numerose ai servizi sociali della città di Manfredonia. Per garantire risposte immediate per il soddisfacimento di accertati e reali bisogni primari il piano sociale di zona indica alcuni servizi che dovevano essere realizzati e che sono fermi al palo dell’immobilismo della giunta Riccardi e dell’Assessore preposto. E Nunzio Giandolfi evidenzia: “i seguenti servizi non sono ancora partiti, quali il Piedibus, il modo più sano, sicuro, divertente ed ecologico per andare a scuola, una carovana di bambini che vanno a scuola in gruppo, accompagnati da due adulti. Obiettivo n. 2, Servizio di pronto intervento sociale (PIS) per 24 ore. Obiettivo n. 3, Pronto intervento sociale (emergenza abitativa). Obiettivo n. 4, inclusione attiva.  Obiettivo n. 5, il Centro Ascolto famiglie (finanziato  e non ancora aperto). Obiettivo n. 10, i due centri nei pressi della chiesa S. Carlo. Obiettivi n. 16 e 25. E poi Garanzia Giovani, che fine ha atto? I cantieri di cittadinanza? Finanziati con 70.000 dalla R.P. di cui 70.000 € sottratti ai servizi disabili, tanto che ora costoro sono costretti a pagare il biglietto sulle circolari. Atto questo vergognoso che ha visto il Sindaco e l’intera Giunta  essere assente alla manifestazione presso il teatro Dalla, e come già denunziato dal sottoscritto. Forse questi soldi restano in piedi o sono stati assorbiti dal Reddito di dignità di cui parla Emiliano”. In conclusione, un punto di domanda dice Giandolfi: “tutte le belle parole del Progetto Piano Sociale di Zona, sono solo esercizi di stile letterario, o verranno seriamente ed efficacemente messe in pratica?”. Queste sono effettivamente alcune problematiche della nostra città che sono presenti e che chiedono una soluzione veloce, se si vuole una ulteriore situazione di degrado civile, un lusso che non possiamo più permetterci. Di qui la necessità di un rimpasto per immettere figure di peso per cercare di risolvere una situazione assai precaria, quasi paradossale.

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Commenti

  • Io ho avuto due incontri con l’assessora Varrecchia. So che potrebbero essere pochi per giudicare una persona e le sue competenze, ma quelle due sole volte che mi sono rivolto a lei, mi ha saputo soltanto rispondere: “non so” e “non ho idea”… E vi ho raccontato tutto… Se queste sono le giovani donne con le palle della nostra comunità…
    Andasse a lavorare invece di ……
    Con quello che…

    Pasquale Trotta 10/01/2016 22:24 Rispondi
  • Ma ancora?mi sà che quest’uomo è un pensionato,vivesse nelle ristrettezze come tutti noi,che fatichiamo per arrivare a fine mese,a …..come ti piacciono giandolfi i soldi facili del comune…..te ne esci con queste cose,ma perchè non le hai attuate quando eri in carica?Vatt culch……

    manfredonia 10/01/2016 19:44 Rispondi
  • Vabè che in questa città viene premiato chi passa il tempo al bar a tessere pseudo strategie politiche, vabé che ormai grazie a Facebook parlano tutti , in modo anonimo tra l’altro, perché magari ad avercene gli attributi per dire tutto in faccia, vabé che la mentalità maschilista e troglodita regna sovrana in questa terra
    ma almeno argomentatele le critiche, proponete soluzioni, mettetevi in gioco
    Noooooooo molto più semplice fare i leoni da tastiera
    W la mia assessoressa, w le donne con le palle

    Lucia 10/01/2016 18:29 Rispondi
  • Certo che siete ridicoli. Addirittura la Varrecchia danni in tema di pubblica istruzione e niente meno di legalità. Ma chi è la ministra dei ministri!!!! Ma fate ridere
    Ah ah ah ah ah ah ah

    Carlo 10/01/2016 18:13 Rispondi
  • È utto così divertente. Vai assessora continua con la tua forza e la tua energia, salva questa città che sa di vecchi modi di fare. Buon lavoro

    Mario 10/01/2016 16:53 Rispondi
  • Poveri noi. Ma per piacere ritiratevi a vita privata avete già dato

    Nunzia 09/01/2016 16:51 Rispondi
  • Basta casta!
    Lo dico anch’io e siccome la Varrecchia è una tra le persone che, dopo la sua seconda nomina senza neppure alcuna legittimazione dal popolo sovrano, a buon diritto è entrata inesorabilmente anche lei a far parte della casta legata alla poltrona e allo stipendio, senza meriti politici-amministrativi particolari, è giusto che cominci a togliere il disturbo. Visti soprattutto i negativissimi risultati politici ottenuti finora. Se i giovani della politica devono essere le Varrecchia, allota tanto meglio far ritornare i dinosauri!

    Bastacasta realmente non a chiacchiere! 09/01/2016 16:40 Rispondi
  • Ma come gli è venuto in mente a Riccardi di assegnare alla Varrecchia l’assessorato ai servizi sociali che è uno dei più delicati e importanti, dopo tutti i danni che aveva già fatto con l’assessorato al all’istruzione e alla legalità? Il fatto che la varrecchia abbia preso scarsissimi voti non ha suggerito al sindaco l’idea che l’elettorato stesso l’avesse bocciata e che non meritasse una seconda possibilità?

    Sindaco Riccardi, sbagliare è umano ma perseverare è diabolico… la città è in queste condizioni e fa fatica a rialzarsi proprio per queste sue scelte incomprensibili.

    La cancellata abusiva 09/01/2016 15:53 Rispondi
  • La Varrecchia è indubbiamente il peggiore degli assessori che abbiamo dal punto di vista politico. Non ne combina una buona… Anche se pure altri assessori non scherzano.

    La Varrecchia, la peggiore di tutti! 09/01/2016 15:48 Rispondi
  • Ahahahaha e questo dà dove esce adesso?il ritorno dei dinosauri???sicuramente però questa non l’ha scritta lui…ma un ex assessore!!! Vero????eeeeee furbacchione cosa si fa per una poltrona !!!!come se non fosse stato lì per quindici anni!!!

    Bastacasca 09/01/2016 14:50 Rispondi

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