Di seguito, una nota del presidente del Gruppo Movimento Schittulli-Area Popolare, Giannicola De Leonardis.
“La notizia del decreto rilasciato dal Direttore generale per la Sicurezza dell’approvvigionamento e le infrastrutture energetiche, che autorizza il permesso di ricerca per idrocarburi nel mare Adriatico richiesto ancora una volta dalla società Petroceltic (con una concessione riguardante un’area di 373 chilometri quadrati lungo la costa tra Vasto, Termoli e le isole Tremiti, ad una distanza di 13,4 miglia marine dal litorale e dalle isole), rilanciata dai media molisani dopo la lettura del numero 176 del Bollettino ufficiale degli Idrocarburi e delle Georisorse -pubblicazione mensile del Ministero dello Sviluppo economico, chiuso il 31 dicembre scorso – è francamente sconcertante.
Dopo la firma proprio a Termoli della Carta in difesa del Mare Adriatico; dopo anni di lotte e mobilitazioni trasversali in difesa dell’ambiente, dell’ecosistema marino, della pesca, del turismo; dopo la denuncia dei rischi e dei pericoli legati a possibili incidenti, sversamenti, esplosioni e contaminazioni del suolo e del mare che le attività di estrazione di idrocarburi comportano; e soprattutto dopo i referendum promossi da dieci Regioni italiane (la Puglia in prima linea) per ribadire la ferma e decisa volontà dei territori e dei cittadini, prima ancora che delle amministrazioni ed enti locali, di preservare e difendere un patrimonio di valore inestimabile.
Il Governo nazionale, dopo i paletti imposti in materia nella Legge di Stabilità approvata lo scorso 22 dicembre, inerenti proprio la tutela delle coste, sembrava aver recepito le nostre istanze e fatto un deciso passo indietro: ma adesso – a meno di auspicabili smentite, chiarimenti e correzioni – sembra di essere tornati al punto di partenza, a un passato che speravamo fosse finalmente e positivamente archiviato, e a un nuovo scontro istituzionale, con gli iniziali e immediati ricorsi ai Tribunali Amministrativi Regionali per richiedere una immediata sospensiva”.