Dopo aver analizzato il progetto dai diversi punti di vista proviamo a fare una valutazione globale della questione.
C‟è una società, l‟ENERGAS, che vede la partecipazione di un gruppo di Napoli e di un gruppo di Arabi, che vuole costruire un deposito di stoccaggio di GPL in località S.Spiriticchio, comune di Manfredonia, costituito da 12 serbatoi lunghi più di 102 metri e con diametro di circa 8 metri cadauno, con relativi servizi. Il deposito occuperà un‟estensione di 18 ettari con una capacità complessiva di 60.000 metri cubi di gas.
Le opere accessorie comprendono un gasdotto di 10 Kmdi collegamento con l‟attracco A5 del porto “Alti Fondali” e un collegamento ferroviario con una tratta di 1800 metri che si innesta sulla rete ferroviaria nel locale scalo Frattarolo.
Nell‟apprendere tale notizia viene spontaneo chiedersi: “ Perché costruire un deposito di GPL in agro di Manfredonia?” Non trovando una risposta ci riferiamo a quanto affermato da ENERGAS e cioè che il PEAR Puglia ha previsto, tanti anni fa (1999), un aumento di consumo di GPL. Però restiamo allibiti perché il PEAR Puglia, nello stesso documento, stabilisce di operare in maniera da ridurre il fabbisogno di GPL, facendo ricorso ad altre fonti energetiche. In effetti, da quando è stato elaborato il PEAR Puglia, il consumo di GPL in Puglia è diminuito in maniera significativa.
Ancora più strana sembra la cosa se pensiamo che tutta la Puglia, e in particolare il nostro territorio, è servito da rete di gas naturale (metano) collegata alla rete nazionale e ai pozzi metaniferi esistenti nella provincia di Foggia.
Visto che non c‟è logica nel proporre la costruzione di un deposito di GPL di quella portata, proviamo a pensare a quali altri tipi di interessi possono spingere una società ad un programma del genere.
Sono emerse tre possibili motivazioni:
- 1) L‟Europa può finanziare questo tipo di installazioni e, quindi, la possibilità di accedere alrimborso, in toto o in parte, della spesa dell‟investimento;
- 2) Tale costruzione, in quel sito, si inquadra come deposito costiero e come tale rientra negliimpianti così detti “Strategici”. In questo modo avrebbe diritto al risarcimento, da parte del Governo, del mancato guadagno (fattore garanzia).Cioè, se l‟impianto non lavora, il Governo, comunque paga alla società il mancato guadagno. Basta vedere quanto è successo a Livorno per il rigassificatore offshore che non ha mai funzionato ela società proprietaria ha ricevuto 45 milioni di euro per il 2013 e 2014 (il fattoquotidiano.it -13-01-2015) e per il 2015, si prevedeuna cifra molto più alta.
- 3) C‟è un‟altra possibilità: che l‟ENERGAS punti a inserirsi nella fornitura del GPL nei paesi balcanici, rifornendo l‟Albania, il Montenegro, la Croazia ecc. Dal momento che nessuno è disponibile a prendersi in casa un mostro del genere, pensano di poter trovare il consenso dei Manfredoniani per fare i loro affari.
Tutte le motivazioni, in risposta al perché questo deposito a Manfredonia, ci sembrano legate alla ricerca, da parte ENERGAS, di fare soldi anche se si dovesse arrecare danni ai cittadini e all‟ambiente.
Dopo il primo impatto, così difficile da accettare, cerchiamo se negli sviluppi del progetto ci possa essere qualcosa di buono.
Il pensiero va subito alla considerazione che i luoghi, dove vogliono costruire il deposito e relativi servizi, fanno parte di zone ZPS (zone a protezione speciale) e SIC (siti di interesse comunitario).
Ci chiediamo: „‟In zone protette e di interesse comunitario si può costruire una deposito di GPL di quella portata? Si può scavare e distruggere l‟habitat di tante specie vegetali e animali?‟‟ Qualcuno ci dice che la legge non consente tale scempio. Allora come mai l‟ENERGAS insiste infischiandosi di tutto e di tutti? Dobbiamo rivolgerci a uomini di legge per capire se tutto ciò è nella legalità? Quando siamo venuti a sapere della lettera che fu mandata ai consiglieri comunali, alla vigilia dell‟assemblea che doveva sancire la volontà del Consiglio Comunale in merito al progetto del deposito di GPL, ci è sembrato di capire qualcosa di più sulla mentalità di questa grossa società che vuole, a tutti i costi, costruire il deposito.
Ai tempi nostri si vedono molti film ispirati a situazioni come quella che stiamo vivendo a Manfredonia.
A questo punto consideriamo alcuni aspetti dal punto di vista scientifico facendo una premessa: la “Direttiva Seveso III” considera gli impianti, come quello di cui stiamo parlando, a rischio di “Incidente Rilevante”. Perciò, se qualcuno vuole sostenere che il deposito di GPL, che si vuole installare a Manfredonia, è un impianto sicuro, è un BUGIARDO e bisogna subito isolarlo., prendiamo atto della promessa del proponente di alcune decine di posti di lavoro, adesso, però, dobbiamo vedere cosa e quanto ci costano.
Innanzitutto c‟è un costo che non conosciamo ma c‟è ed è importante perché, in qualche modo attingeranno alle casse dello Stato Italiano o a quelle Europee. Alla fine sono soldi che paghiamo noi.
- – Tutta la zona di S.Spiriticchio verrà devastata dal punto di vista ecologico, con enorme danno all‟ambiente e con un costo sociale notevole perché la citta di Manfredonia sarà additata come artefice di un grande scempio e la sua immagine subirà conseguenze di tipo economiche, sociali e culturali. Perché, oltre a trovarci di fronte a zone protette e di interesse comunitario, la zona su cui si vuole insediare il deposito di GPL, S. Spiriticchio, è uno dei più importanti siti archeologici della civiltà Daunia; si sono trovati, in superficie,reperti multicronologici.
- – La collinetta di S. Spiriticchio e le zone limitrofesono ricchissime di reperti e di insediamenti da scavare e portare alla luce. Con la costruzione del deposito di GPL si distruggono molte testimonianze della civiltà dei nostri padri.
- – E‟ possibile che la nostra storia, specialmente quella che deve essere ancora chiarificata, da ricerche e scavi, venga gettata nell‟oblio distruggendone le vestigia e quanto resta del passato?
- – Si può distruggere un sito archeologico per costruire un deposito di GPL, che, oltretutto, non serve alla comunità locale,ma solo a far guadagnare soldi ad una società fatta con la partecipazione di forestieri?
- – Si può distruggere la nostra cultura per favorire i guadagni degli altri?
Nell‟analizzare il progetto, presentato da ENERGAS, la prima cosa che si nota è che lo scambio termico è “a ciclo aperto”. La valutazione di questo sistema è stata fatta in un documento elaborato per verificare l‟impatto marino, chi vuole può richiedere tale documento al CAONS. In quell‟analisi si evidenziava che, assolutamente, occorre valutare il rischio dovuto all‟effetto della colonna di acqua fredda che, riversata in mare dopo il riscaldamento del gas e trasportata dalle correnti marine può generare all‟interno del Golfo di Manfredonia condizioni sfavorevoli che, nel tempo, potrebbero portare alla distruzione dell‟habitat marino del golfo con conseguente strage di flora e di fauna.
Ricordiamo che nelle acque del golfo di Manfredonia esistono praterie di Cymodocea nodosa (specie protetta) ed è un luogo di riproduzione di pesci tra i più importanti del Mediterraneo. Per cui, a fronte delle poche decine di posti di lavoro, promessi da ENERGAS, corriamo il forte rischio di perdere diverse centinaia che abbiamo tra gli addetti agli allevamenti ittici, i pescatori, i commercianti e gli indiretti del mondo della pesca.
E questo sarebbe, per Manfredonia, un vero suicidio.
A questo punto mettiamo da parte gli aspetti tecnici riferiti al deposito, perché non è possibile neanche pensare di poter proporre una cosa del genere e facciamo le seguenti considerazioni:
– L‟intera zona è interessata dalla presenza di faglie, in aggiunta a quelle di Candelaro e di Mattinata, e tutto il nostro territorio è sismico con fenomeni attivi sia in mare che in terraferma, molte delle faglie, attualmente inattive, sono zone di debolezza e possono essere riattivate a causa degli sforzi tettonici che interessano il Gargano;
– la presenza di zone ad alto rischio idrogeologico;
– la presenza dell‟aeroporto militare di Amendola, che dista meno di 10 Km. da S. Spiriticchio, accogliendo i “Predator” e i futuri “F35”, può incentivare atti terroristici nei confronti del deposito. Non dimentichiamo che in Francia uno degli obiettivi dei terroristi era proprio un deposito di GPL alla periferia di Parigi;
– L‟installazione del deposito di GPL, considerando il numero di ore per le operazioni di carico/scarico presso il porto Alti Fondali, condizionerà le attività portuali, in modo alquanto riduttivo, precludendo un probabile sviluppo per il movimento dei traffici marittimi, commerciali e passeggeri;
– Si vuole imporre alla città di Manfredonia, all‟aeroporto militare di Amendola, alle città di Zapponeta, Foggia e Monte S. Angelo una condizione di “Rischio Rilevante” (così classificato dalla direttiva SEVESO III);
– Si crea un dramma psicologico nella popolazione che dovrà vivere sotto l‟incuboche, da un momento all‟altro,possa succedere un incidente e/o un guasto con formazione di nuvola di gas, che resta bassa data la natura del GPL, con effetti tremendi che qualcuno non ha esitato a definirli peggiori di un bombardamento a tappeto.
Basta pensare a Viareggio, dove a causa di un banale incidente che ha riguardato un carro ferroviario, ci sono stati morti, feriti e distruzioni. Immaginarsi se l‟incidente succede su una tubazione o nelle fasi di carico/scarico all‟attracco A5, o sui serbatoi del deposito.
Purtroppo la presenza del deposito di GPL può generare il terrore in tante persone, altro che posti di lavoro, e non è una esagerazione.
Ricordiamo che Manfredonia non è ancora riuscita a venir fuori da una questione ambientale che ha messo a dura prova la città.
Se qualcuno nutre la speranza di approfittare della situazione per avere qualche sponsorizzazione o per guadagnarci qualche euro deve sapere che, in caso di incidente, può essere coinvolto anche lui e/o qualche figlio e se gli va bene solo degli amici.
per il CAONS
Ing. Matteo Starace
Non sono un tifoso della Soc. ENERGAS ma voglio evidenziare al CAONS che strategicamente non è corretto entrare nel merito delle motivazioni che spingono ENERGAS a realizzare il deposito di GPL proprio a Manfredonia. Cosa ve ne frega? Se proprio volete combattere contro questa realizzazione dovete concentrarvi sulle motivazioni tecniche che riguardano essenzialmente la salvaguardia della sicurezza e dell’ambiente. Su questi temi e in particolare su quello della sicurezza, la posizione del CAONS mi sembra piuttosto debole. Un deposito di GPL se viene realizzato nel rispetto del DM 13/10/94 è, per definizione, in grado di assicurare un elevato standard in materia di sicurezza e antincendio. Paragoni con altri eventi occorsi (es. Viareggio) sono del tutto decontestualizzati in quanto la dinamica incidentale non è paragonabile a quella associabile ad una installazione di questo tipo. In merito alle cosiddette attività a rischio di incidente rilevante non è sufficiente affermare che il deposito appartiene a questa categoria ma occorre valutare attentamente la frequenza di accadimento degli incidenti rilevanti e la loro magnitudo. Occorre in poche parole fare un’analisi del rischio. Su quest’ultimo tema in realtà l’ENERGAS potrebbe fare di più se pensiamo alle prescrizioni fatte dal CTR dei VVFF che hanno esaminato il progetto dal punto di vista della sicurezza e dell’antincendio. Poi ci sono le procedure di valutazione dell’impatto ambientale che danno garanzia, a mio parere, che tutte le considerazioni finora fatte (se reali!) vengano prese debitamente in esame. Quindi di cosa stiamo parlando? Sinceramente faccio fatica ad immaginare il valore ambientale della zona dove dovrebbe sorgere il deposito. Non mi sembra affatto una zona di pregio!
Sembra che il CAONS si sia ammutolito. Avrei gradito una risposta tecnica. Non fa niente, evidentemente quando questi sedicenti difensori dell’ambiente e dell’incolumità pubblica trovano un interlocutore tecnico capace di confutare le loro fantasie si chiudono nel silenzio assoluto. Complimenti!
Manfredoniani vagabondi, mettetevelo bene in testa che l’impianto si farà e il sottoscritto sarà uno dei primi a lavorarci. Parola di un mio grande amico che sta dentro al comune!!!!
Il degrado civile ed economico della città di Manfredonia, diversamente dalle altre città del Nord, dove i nostri giovani sono costretti ad emigrare per poter mangiare “è dovuto alla totale mancanza di persone intellettuali che dovrebbero arrovellarsi il cervello per far progredire la collettività e non distruggerla come sempre usano fare. Ovvero, l’intellettuali ci sono, pensano però ai cavoli loro. Sono tutti dipendenti o ex dipendenti dello stato che percepiscono pensioni d’oro senza aver versato nulla di proprio: ci pensano i Settentrionali con il loro lavoro autonomo o dipendente a rifornire le casse Inps per pagare le loro pensioni. Ovviamente questi soggetti a cui gli conviene mantenere il loro status sociale: con il pane che la Repubblica Italiana garantisce alle loro famiglie: un posticino sicuro statale lo trovano anche per i figli, che padri sarebbero altrimenti? Pensano a mettersi in politica, non si sa mai, con la dialettica insensata che possiedono possono incantare gli altri dipendenti statali come loro ( i pescatori e la poca gente che vive con il lavoro, non hanno tempo e non credono alle balle che raccontano) e diventare quindi anche Sindaci, ricevere i soldi dal Comune e sfilare dietro il quadro dell Madonna con tanto di musica impettiti, incravattati, con la fascia tricolore smagliante alla vita, insieme ai consiglieri loro compagni di merenda. Svegliamoci cittadini, togliamoci la mentalità meridionale di soggezione verso i capi bastoni, pensiamo al bene di noi stessi. Le varie industrie che danno lavoro alla gente comprese la GPL, se hanno le carte in regola per insediarsi nel territorio ( che non dobbiamo definirlo “Nostro o terra dei nostri Padri” sono definizione misere non più di moda, ormai siamo Europei apparteniamo ad un mercato globale), devono essere favorite al massimo dalle istituzioni, anche se garantiscono un solo posto di lavoro: l’appetito vien mangiando! Dimostriamo agli Italiani che vogliamo lavorare, non siamo dei vagabondi e che l’assistenza statale che ci concedono i settentrionali per giustificare i loro interessi non è più auspicabile. Togliamoci dalla testa le varie fantasie catastrofiche che potrebbero accadere a Manfredonia perché sono accadute in Cina, in America o chissà dove! Siamo tutti soggetti a drammatici episodi. Chi può fermare un terremoto, un maremoto, un incidente stradale, uno scoppio di un distributore di benzina, una perdita di metano della rete cittadina? Per quanto riguarda l’ambiente, siamo anni che respiriamo i gas tossici delle macchine che transitano numerose nelle strade, specialmente in via Di Vittorio priva di segnaletica. Altro che turismo o città votata al turismo dove non c’e nulla che può attirare il turista! Quindi la mia parte con questo scritto mi sono sentita di farla. Pensate come volete, ma se non cambiamo mentalità e diciamo sempre No a tutto, la città di Manfredonia resterà sempre senza futuro!