Domenica 22 Dicembre 2024

"Lottiamo per l'ospedale"

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Riceviamo e pubblichiamo

 

Come nei migliori film thriller abbiamo evitato di vedere la catastrofe solo perché abbiamo schiacciato il tasto pausa (non è stata cosa facile). Adesso tutti insieme politici, sindacati, dipendenti e popolazione dobbiamo lottare per il nostro Ospedale per un finale diverso, remando tutti nella stessa direzione. Non possiamo incolpare nessuno, perché se ci guardiamo dentro ognuno nel suo piccolo ha una colpa. Noi Sipontini, non siamo furbi come i Sanseveresi che mettono Emiliano come assessore, non siamo intelligenti come i Cerignolani che hanno fatto la Gentile (da noi
molto votata) assessore alla Sanita’ e Manfrini come direttore generale dell ASL, ma se toccati nell’orgoglio sappiamo fare molto di più, ed questo e’ quello che faremo vedere.

Dobbiamo iniziare ad amare tutto quello che ci circonda dalle cose più piccole, giardini, panchine, strade alle cose più grandi come castello, porto, ospedale ecc., ritrovando il senso di appartenenza. Dai commenti nei vari forum sento parlar male del nostro Ospedale, definendolo uno stipendificio per cassaintegrati, medici impreparati, personale scortese ecc.ecc, non ascoltateli perché sono le stesse persone che parleranno male dell’ospedale di Foggia o di Casa
Sollievo Della Sofferenza e di tutto quello che li circonda.

Il nostro Ospedale e’ una cosa importante per il nostro paese, bisogna convincere anche i più scettici, perché se viene chiuso si abbassa il livello di sicurezza(anche per i più snob), basti pensare di recarsi al pronto soccorso in situazioni di estrema gravità’ e non trovare un anestesista oppure un cardiologo, la vedo dura per tutti.

Per i politici,materiale da analizzare ce n’è tanto, anche se convinto che già ne avete a disposizione, dove poter dimostrare che con gli ospedali limitrofi si possa lottare alla pari, senza essere trattati dalla regione con due pesi e due misure diverse. I bisogni di salute sono simili, stessa popolazione, territorio più disomogeneo, stessa distanza
kilometrica dagli Ospedali più grandi, come mai questa disparità? Mi piacerebbe sapere il costo di queste strutture rispetto a ciò che offrono e per poi paragonandole con il nostro ospedale? In questa fase di tagli, bisogna chiedere un po’ di sacrificio a tutti,non sembra agli stessi.

Se si analizzasse e si applicasse alla lettera il DL 70/2015, non credo che si partorirebbe un piano di riordino del genere, sarebbero guai per tutti, perciò bisogna insistere per evitare trattamenti diversi.
Se iniziavamo prima a lottare sarebbe stato meglio, però va bene lo stesso, l’importante e’raggiungere l’obbiettivo. Ringrazio quella sola persona che mi ha ringraziato nei commenti per aver dato l’allarme della chiusura dell’ospedale circa dieci giorni fa, questo mi da la forza di andare avanti. Nei commenti mi era stato chiesto il nome? Voglio mettere
avanti il bene della collettività ai facili personalismi, non ho bisogno di pubblicità.

https://www.manfredonianews.it/lottiamo-pe-ril-nostro-ospedale/

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Commenti

  • Rispondo a Triste. L’identikit può anche quadrare ma si sbaglia su una cosa, piuttosto importante. L’assistenza sanitaria non si basa sul soddisfacimento di assurde pretese come quello di mantenere in vita nosocomi privi di qualunque specificità e dunque non in grado di erogare i servizi sanitari ad un livello adeguato agli attuali standard nell’interesse della salute del cittadino, quanto a mantenere strutture obsolete per il soddisfacimento differibile di casi non urgenti con livelli assistenziali bassi. Non le sorprende forse il dato recentissimo di un aumento esponenziale della mortalità in tutta Italia? Non le viene la domanda che forse deriva anche da un sistema sanitario nazionale che non è più in grado di soddisfare le esigenze di salute della popolazione? Non le vengono i mille dubbi che vengono a me? So per certo di deluderla. Non conosco i dati di assistenza domiciliare sul territorio manfredoniano, dati che presumo lei conosca dettagliatamente. Quello di cui parlavo io però non era un dato numerico, quanto un progetto di politica sanitaria. Se è del settore le dovrebbe essere noto che da anni in Italia si sta lavorano al progetto H24 con risultati nulli. E qui la deludo per la seconda volta. Si perchè risultati nulli vi sono stati anche nelle famose regioni del Nord a cui lei allude e dove io lavorerei e dove pure qualche timido tentativo di chiudere ospedali anche in realtà ben più popolose di Manfredonia è stato già fatto; purtroppo non con sufficiente coraggio da puntare decisamente su modelli innovativi come già ampiamente sperimentati in altri sistemi sanitari pubblici di paesi europei ben più evoluti del nostro. In un sistema caratterizzato da un incremento della fascia anziana di popolazione come l’Italia (Manfredonia inclusa) le risposte di tutte le regioni sono insoddisfacenti. In Puglia addirittura c’è chi vuole mantenere in piedi un sistema fondato nel 1978 (anno della legge sul SSN), realtà totalmente diversa da quella attuale.
    Quando non si hanno più sufficienti argomentazioni si punta sempre sul discorso del caso singolo: se serve l’angioplastica etc etc…. chi è del settore sa benissimo che un ospedale di 1 livello non potrà mai farla ne oggi ne domani. Quindi è un argomento no sense. Serve solo a riscaldare gli animi e a non volere affrontare con argomentazioni i problemi della salute dei cittadini.
    Buon anno

    billy 01/01/2016 0:46 Rispondi
  • Chiedo di pubblicare anche su Facebook questa botta e risposta ,per cercare di convincere anche i più scettici dell’utilità del nostro Ospedale.

    Triste 31/12/2015 15:09 Rispondi
  • Voglio rispondere a billy. Prima di rispondere provo ad indovinare l’identikit di billy,medico,40-50,trapiantato al nord da circa 20 ,qui nelle feste natalizie a trovare i genitori.Questo solo per spiegare che di questa realtà conosce poco ,per accessi occasionali nella struttura.Conosce i mega ospedali di Cerignola o di Sansevero e loro numeri prima di parlare?Sa quanto tempo serve per creare mega strutture ,oppure lei conosce solo quelle già pronte?Sa che quando si chiude qualcosa non si apre più niente?Conosce l’assistenza domiciliare in che percentuale riesce a coprire il territorio?Chiudere ospedali significa non garantire i livelli minimi di urgenza /emergenza,perché nei dintorni sono ancora impreparati a gestire la situazione.Lei è a conoscenza della presenza di elisoccorso?E’ vero che bisogna rivedere molte cose,però bisogna preparare prima preparare il territorio e gli ospedali per far questo.Visto che parla di assistenza spero che un suo parente non si trovi ad Andriia o a Bari per un posto in Unità Coronarica oppure di Rianimazione ecc.ecc.Non credo che lei veda la medicina del futuro,perché io penso che sarà solo privato,a danno deille fasce piu deboli.Perciò cerchiamo di difenderci al meglio.Buon anno

    Triste 31/12/2015 15:05 Rispondi
  • Io sono scettico sul mantenere ospedali come quello di Manfredonia piuttosto che Cerignola o San Severo. Mi spiego. Anzichè disperdere soldi in piccoli presidi che offrono un livello delle cure modesto e al di sotto di quelli che ormai sono gli standard internazionali, bisognerebbe accentrare tutto in pochi ospedali ad alta tecnologia e competenza. Il gap che alcuni accusano come dovuto alla chiusura, ovvero ad un presunto incremento della mortalità, non ha a mio avviso alcun supporto scientifico. Chiudere un ospedale non significa non garantire i livelli di urgenza/emergenza. Al contrario i soldi risparmiati dalla chiusura di reparti poco efficienti potrebbero essere meglio investiti per offrire dipartimenti DEA sul territorio all’altezza delle attuali conoscenze scientifiche, garantendo servizi ad oggi inesistenti quali unita di terapia intensiva acuti, elisoccorso etc. Infine per le persone piu’ anziane che non hanno bisogno di cure in urgenza ma di ben più impegnative e lunghe cure croniche, i risparmi derivanti dalla chiusura dei nosocomi periferici andrebbero a tutto vantaggio della medicina del territorio. Chi purtroppo sostiene ancora una visione ospedalo centrica del SSN è ancorato ad un modello vecchio di medicina sorpassato da almeno 30 anni. Perdere altro tempo significa solo peggiorare la qualità complessiva dell’assistenza sanitaria ai cittadini, in particolare della fascie più deboli quali bambini ed anziani. Oltre che non aver capito nulla della medicina del futuro.
    Saluti e buon anno.

    billy 31/12/2015 8:06 Rispondi

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