Martedì 29 dicembre alle ore 19,30 presso il Bar Serendipity, con il prof. Michele Illiceto, presentazione del libro “L’AQUILA NEL CUORE” di Marialucia Rinaldi.
Un libro che tutti, specialmente giovani, dovrebbero leggere. Un’autobiografia che parla di speranza ed amore, di vita che rinasce dal dolore, dalle macerie di un terremoto fisico ed interiore verso una vita da ridonare.
La storia di una semplice ragazza manfredoniana, Marialucia Rinaldi, che ha sentito il bisogno di mettere nero su bianco ciò che il cuore le suggeriva.
Nella nostra città verrà presentato un altro libro, un altro dono di cultura che arricchisce la lista di autori ed artisti della terra sipontina.
Nell’era del digitale scrivere e pubblicare un libro ha ancora un valore? È questa una delle grandi sfide culturali del giorno d’oggi. Vi sono diversi libri, dai romanzi ai gialli, dalle storie passionali ai racconti fantastici, ma c’è un genere che assume un carattere meraviglioso, quasi terapeutico, che diviene un dono per chi scrive e ancor più per chi legge: l’autobiografia.
“L’autobiografia come cura di se” pubblicava anni fa Demetrio, affermando più volte che sedersi e tirar fuori ciò che è depositato nel cuore è grande fonte di liberazione e terapia per i propri pensieri. E’ questo il dono di Marialucia Rinaldi con la pubblicazione del suo primo libro “L’Aquila nel cuore”, la storia di una semplice ragazza che ha sentito il bisogno di mettere nero su bianco ciò che il cuore le suggeriva. Un testo che ruota intorno alla parola terremoto, che è sia fisico che psicologico. Fisico, legato alla città tanto amata dalla scrittrice sipontina, sede dei suoi studi, e psicologico legato negli anni alla coincidenza della morte dei suoi genitori.
Non un autobiografia che piange su se stessa, ma un bisogno di raccontare per continuare a volare, come un’aquila il più alto possibile. Luoghi, volti, storie ed aneddoti di una Città che è fisicamente sotto le macerie, ma che vive nelle persone che in essa vi abitavano e vi abitano. Luoghi, volti e storie incontrate da Marialucia Rinaldi che descrivono la bellezza dell’Aquila prima del terremoto, ed esalta il cuore degli Aquilani che tanto sono stati maestri già prima del sisma di concetti quali l’accoglienza, il calore umano e la speranza. Di pari passo la lotta contro una malattia personale da scoprire e quella della propria mamma finita con la morte.
Tutta la trama di questa avvincente ed insolita biografia intessuta con il prezioso filo della speranza che Marialucia non ha mai perso. Scrive per donare agli altri, per ricordare alla propria coscienza che si deve andare avanti, scrive per far dono ai cuori e alle coscienze degli altri perché non vi sia una perdita di tempo nella vita. Un invito a vivere tutto, ogni attimo, ogni volto ed ogni storia incontrata con passione, andando in fondo. “I giorni che passano non tornano…” dice spesso l’autrice.
Il testo è edito da Andrea Pacilli Editore. Presenta due prefazioni: la prima, del prof. Franco Trequadrini, docente di Letteratura dell’Infanzia dell’Università dell’Aquila; la seconda di Massimiliano Arena, scrittore, giornalista.
Descrizione
“Un po’ ero dispiaciuta che la mamma partisse e mi lasciasse da “sola”, un po’ avevo tutta la voglia di restare con Lello in quella meravigliosa città, chiamata L’Aquila, che mi aveva ridonato la vita. Sarei tornata a casa dopo circa due settimane, il tempo che Lello potesse finire di dare almeno un paio d’esami. Tornata a Manfredonia la mamma non faceva che chiamarmi, per sapere come stavo e spesso, di buon ora, la mattina mi inviava sms per augurarmi una buona giornata, o per dirmi che era stata al mare e aveva fatto il bagno anche per noi”.