Giovedì 18 Luglio 2024

Il Crocifisso di San Leonardo torna a casa

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E’ di questi giorni la notizia che il prezioso crocifisso ligneo di San Leonardo in Lama Volara, gelosamente custodito in una cappella opportunamente sistemata (entrando a sinistra) della chiesa Cattedrale, alla venerazione dei fedeli sipontini ed all’ammirazione degli studiosi provenienti da tutto il mondo, quanto prima, farà ritorno nel luogo dove fu trovato. Al termine dei meravigliosi lavori di restauro dell’intero complesso abbaziale, che sono imminenti, il Crocifisso, che, oltre ad essere oggetto di culto, è una stupenda opera d’arte, sarà definitivamente sistemato in sospensione al centro dell’altare maggiore della chiesa. L’evento sarà certamente di portata storica viste le alterne vicende che intorno allo stesso si sono intessute. Per memoria storica diciamo che dalla sua riapertura al culto fino al 1956, senza che nessuno lo sapesse, la chiesa custodiva, un grande crocifisso in legno delle dimensioni di mt. 2,44 d’altezza per 2,20 di larghezza. Fu quasi per caso che il teologo Can. Don Silvestro Mastrobuoni, allora Ispettore Onorario ai Monumenti e Scavi di Siponto, succeduto al compianto Dott. Raffaello di Sabato, nominato rettore dell’Abbazia di San Leonardo da S. E. Mons. Andrea Cesarano, scoprì, quasi per caso, adagiata in un angolo della sacrestia, coperta da un cumulo di detriti e vecchie suppellettili, un’opera d’arte di mirabile valore artistico, di autore ignoto, eseguita fra il 1220 ed il 1230, quando il monastero era ricco e potente. Una scultura di tipo vivente, con gli occhi aperti e i piedi staccati. Chi la eseguì mostra di aver puntato più che sull’espressione del Cristo, sulla esasperata anatomia del suo corpo, resa più evidente dalla pittura sovrapposta all’intaglio. Fu, appunto, la tenacia di questo valente sacerdote ed insigne studioso di arte che la Soprintendenza ai Monumenti ed alle Gallerie della Puglia, opportunamente informata e sensibilizzata, quello stesso anno (1956) provvide, a propria cura e spese, al recupero del crocifisso. Lo stesso, infatti, fu restaurato dall’Istituto Centrale del Restauro e l’anno successivo il Ministero della Pubblica Istruzione lo destinò alla Esposizione Universale di Bruxelles. Successivamente, invece di essere riconsegnato alla chiesa di San Leonardo, il crocifisso fu affidato in custodia alla Soprintendenza di Bari e poi, inspiegabilmente, inviato alla Pinacoteca provinciale  presso il Castello Svevo di Bari per essere quivi esposto. Per tanti anni, risultarono vane le proteste e le sollecitazioni per il ritorno a Manfredonia dell’opera da parte delle autorità ecclesiastiche, di associazioni culturali, della locale Azienda di Soggiorno e Turismo e della stampa. Finché, il 24 aprile 1985, grazie all’appassionato interessamento del Centro di Documentazione Storica, coinvolgendo, altresì, l’intera città in questa crociata, dopo ventotto anni, il crocifisso ha fatto definitivamente ritorno a Manfredonia.        In segno di ringraziamento e per festeggiare l’avvenimento, il 17 maggio di quell’anno, l’Arcivescovo Mons. Valentino Vailati, di felice memoria, officiò in Cattedrale una solenne cerimonia religiosa. Nel frattempo, già da qualche giorno il Crocifisso è sottoposto ad opportuni interventi di restauro. Un altro tassello che va ad aggiungersi al già ricco patrimonio culturale che la nostra città custodisce, come gli Ipogei Capparelli e le Fabbriche dell’ex Convento di San Francesco di recente restituiti al loro vecchio splendore.

Matteo di Sabato

 

 

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