I tre sindacati di categoria tracciano un bilancio delle attività svolte nel 2015
“È stato un anno carico di tensioni sociali, dominato da una crisi congiunturale senza precedenti che continua a frenare la ripresa, soprattutto nel comparto edile. Uno stato di cose che ha, però, visto i sindacati sempre in prima linea, protagonisti di battaglie a tutela dei livelli occupazionali, della legalità, della sicurezza e della trasparenza, a difesa del welfare e della rete di tutele sociali, per il rilancio del territorio”. Questo il bilancio di un anno di attività tracciato da Juri Galasso, segretario generale della Feneal-Uil, Urbano Falcone, segretario generale della Filca-Cisl, Giovanni Tarantella, segretario generale della Fillea-Cgil.
Per Tarantella, Galasso e Falcone, “la fase di pesante recessione che stiamo attraversando mina non soltanto lo sviluppo e l’occupazione ma anche la qualità della vita e i servizi complessivi che il territorio può offrire. Tutto questo si traduce in termini di cantieri bloccati, processi di riqualificazione in stand-by, risposte istituzionali inefficaci in materia di ferrovie, viabilità, contenimento del dissesto idrogeologico e infrastrutture, isolamento di Piccoli Comuni e Borghi. Continuiamo ad essere una tra le prime province in Italia per numero di grandi opere incompiute: la diga di Piano dei Limiti e la Pedesubappenninica sono solo due tra gli innumerevoli esempi che potremmo fare”.
Per Filca, Fillea e Feneal “in questa fase così complessa, i sindacati hanno saputo recuperare un ruolo di “proposta”, di attori di primo piano dello sviluppo. Siamo, come sempre, in prima fila nella lotta al lavoro nero. Ma riteniamo si debba fare di più in tema di controlli e di interazioni sinergiche tra le istituzioni. Perché il dilagare del lavoro nero indebolisce la funzione degli enti bilaterali e la contrattazione di settore. In questo modo, anche il Durc (documento unico di regolarità contributiva) è snaturato e perde la sua efficacia”. Altra nota dolente per i tre segretari il sistema degli appalti: “La situazione è diventata insostenibile: tra ricorso al sistema del massimo ribasso e scarsa trasparenza, chi ci rimette sono gli operai”. Di qui l’iniziativa concreta dei sindacati di categoria: “Il Tour on the Road per la sicurezza nei cantieri edili è un esempio lampante. Con questa iniziativa abbiamo definito una piattaforma con dieci punti chiave: sicurezza sul lavoro; no al lavoro nero; valutazione del rischio ambientale; applicazione di misure concrete per eliminare o ridurre i rischi; la formazione; esposizione nei luoghi di tutti i segnali di sicurezza necessari; obbligo per il datore di lavoro di fornire dispositivi di protezione individuale e per il lavoratore di indossarli; individuazione di un responsabile e di una serie di comportamenti standard nei casi di emergenza; tutela della vita propria e altrui; verifica periodica del rispetto delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro”. Secondo Galasso, Falcone e Tarantella “in questo come in tanti altri casi, i sindacati hanno responsabilmente avanzato proposte e svolto un ruolo positivo di sollecitazione e confronto. Ma, affinché il nuovo anno parta con premesse diverse, c’è bisogno di una rinnovata capacità concertativa. Tutti dobbiamo assumerci il ruolo di ricostruire una governance del territorio che ridefinisca priorità, obiettivi e strategie di lungo termine. Se non ritroviamo la capacità di progettare e di fare squadra non ci sarà rilancio del territorio. Dalla crisi si può uscire: ma tutti insieme”.