Sono 57 in tutto, i lavoratori del Cup (Centro unico di prenotazione) e del Ced (Centro di Elaborazione Dati) esternalizzati presso l’azienda sanitaria foggiana.
La società GPI Spa di Trento, aggiudicataria della gara d’appalto pubblica presso l’ASL di Foggia, ha deciso improvvisamente e dopo poco due anni dall’appalto, di risolvere il Contratto collettivo dei Metalmeccanici previsto dalle normative vigenti regionali, per porre in essere invece un “contratto Multiservizi” con meno garanzie e uno stipendio tabellare più basso ai lavoratori.
A manifestare la propria vicinanza ai lavoratori durante il presidio davanti alla sede ASL di piazza della Libertà a Foggia, la consigliera del Movimento Cinque Stelle Rosa Barone che in merito dichiara: “La Regione Puglia non può non accogliere le istanze di questi lavoratori, che per una scelta unilaterale dell’azienda si vedono così strappare la serenità nello svolgere la propria attività lavorativa. I dirigenti dell’ASL – prosegue Barone – devono fermare assolutamente la scelta dell’azienda e intervenire immediatamente affinchè il contratto di questi lavoratori non sia peggiorativo, verrebbero infatti anche meno i requisiti fondamentali per il mantenimento dei livelli occupazionali e delle retribuzioni previste, che determinerebbero in seguito la risoluzione del contratto stesso il cui appalto è stato vinto proprio su un ribasso che non può essere riversato sui lavoratori. Sono molto preoccupata per questi lavoratori, mi impegnerò fin da ora a seguire la vicenda – conclude la consigliera pentastellata – e ad assicurare nel caso un tavolo tecnico tra la dirigenza Asl di Foggia,i sindacati,i lavoratori e la Regione. Ciò che ho più a cuore è la tutela di queste famiglie”.