Ancora una volta la Compagnia Teatro stabile Città di Manfredonia di Dina Valente ci sorprende per la perizia nel mettere in scena rappresentazioni teatrali di alto livello. Con la commedia “Nu spavinde véle pe cinde”, scritta da Dina Valente prendendo spunto dalla commedia della napoletana Paola Riccora “Pronto… 6 e 22?”, si conferma anche l’abilità di Filomena Trotta, alla sua seconda prova da regista. Arricchita da anni di esperienza al seguito della decana Dina Valente, Filomena si rivela sua degna erede nel dirigere una compagnia rodata e con un ottimo livello di recitazione.
Anche se volta in dialetto manfredoniano, la commedia non è ambientata a Manfredonia e, a parte qualche detto, non ha nulla di strettamente legato al paese e alle sue tradizioni. Usare il dialetto è stato un ottimo escamotage per rendere la commedia attraente al pubblico della nostra città, mettendo in scena al tempo stesso una storia scevra da situazioni convenzionali che a lungo andare stancano.
Di questa nuova commedia, oltre alla recitazione e all’originalità della vicenda, abbiamo particolarmente apprezzato il cambio di scena ad ognuno dei tre atti; e non parliamo solo dell’arredo scenico, ma anche del fondale, cosa non semplice da sostituire, visto il limitato tempo di pausa tra un atto e l’altro.
Molto curati anche i costumi, raffinati al punto da ricordarci i bellissimi abiti della serie inglese, ambientata negli anni ’20 del ’900, “Downtown Abbey”. Un mix di storia, recitazione, scene e costumi, dunque, che ha reso straordinaria la serata.
Mariantonietta Di Sabato
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