È uscito nei giorni scorsi un interessante volumetto intitolato Deutsche Vita. Storie di italiani in terra straniera, a cura di Maria Siponta Panza, grazie al progetto di Cooperazione interterritoriale “Pugliesi nel mondo” (Asse IV Misura 421 del PRS Puglia 2007-2013) con la collaborazione del GAL DaunOfantino e il LABE (Laboratorio dell’Emigrazione). Vi sono raccolte testimonianze di uomini partiti da comunità dell’area dauno-ofantina (Margherita di Savoia, Manfredonia, Foggia) in cerca di fortuna verso la Germania. Le storie di questi uomini sono quanto mai attuali in questo periodo storico caratterizzato da imponenti flussi migratori verso l’Europa, e al suo interno stesso. Raccontano infatti, accanto a storie di successi, le pietose condizioni della vita dei lavoratori, le difficoltà della lingua, dei lavori umili e pesanti rifiutati dai tedeschi, ma ben accetti agli emigrati italiani in cerca di riscatto. La mancanza di lavoro in Italia, già dal secolo scorso, spingeva questi uomini verso il miraggio della Germania, dove però nessuno intendeva stabilirsi definitivamente. L’idea era quella di trovare un lavoro, guadagnare lavorando un paio d’anni e poi tornare nel paese d’origine per restarvi. Le vicende narrate sono molto differenti tra loro. Qualcuno è riuscito a trovare una strada per affermarsi in quella terra straniera, aprendo un ristorante di successo, come Nicola Di Camillo, o un negozio di prodotti italiani, come Felice Bufano, facendo della Germania la loro seconda patria. Altre storie però raccontano della fatica del lavoro nelle acciaierie o nelle miniere, dei disagi degli alloggi sempre troppo freddi e affollati, dei pregiudizi dei tedeschi nei confronti degli italiani “Spagettifresser” (divora spaghetti, ndr). L’idea di raccogliere queste testimonianze in volume nasce dall’esigenza di fornire una chiave di lettura ai nuovi migranti che ancora oggi, come ieri, giovani e meno giovani, lasciano la Puglia per trasferirsi all’estero, ambasciatori della nostra terra, delle sue ricchezze, delle sue eccellenze e dei suoi valori. Perché non si perda il ricordo delle esperienze e del sacrificio di questi uomini e donne, dal Salento al Gargano sono nati ben diciannove Gal, tra cui quello Daunofantino, per raccogliere testimonianze, ricordi e immagini sul fenomeno dell’emigrazione pugliese dal ‘900 ad oggi, attraverso il diretto contributo dei protagonisti.
Mariantonietta Di Sabato