In una lettera aperta chiedono alla Regione un adeguato sforzo economico per sostenere il sistema delle aree naturali protette
Egregio Presidente,
viviamo un momento decisivo per il nostro pianeta e per il nostro territorio, come emerso nelle ultime ore dai lavori della Conferenza di Parigi. Le questioni ambientali sono ormai una priorità da cui non si può prescindere nella progettazione del vivere comune e nell’attuazione di politiche a livello locale e globale.
Le Aree Naturali Protette, e i Parchi Nazionali, in particolare, possono avere un ruolo determinante per dare impulso a un settore che genera buona economia, qualità della vita e nuovi modelli di sviluppo fondati sul principio dell’autosostenibilità e della tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale del Paese.
Riteniamo che i tempi siano maturi per dare avvio a una nuova fase in cui fare rete tra le aree naturali protette pugliesi: i due Parchi Nazionali, con le loro risorse e le loro competenze, possono fare da traino per l’intero sistema e tutte le nostre iniziative sono finalizzate, da tempo, al raggiungimento di questo obiettivo.
Il nostro impegno ha già dato impulso, recentemente, a importanti iniziative, a partire dai recenti incontri organizzati dall’Assessorato regionale alla Qualità del Territorio, finalizzati a verificare l’effettività del Sistema per la Conservazione della Natura in Puglia; tali incontri hanno visto le aree naturali protette della regione coinvolte in un processo virtuoso che parte da un confronto costruttivo in cui elaborare proposte nell’interesse di tutti, col coinvolgimento di diversi Assessorati, convinti come siamo dell’esigenza di un approccio multidisciplinare.
Le questioni poste in quelle sedi sono ora patrimonio dell’Assessore Anna Maria Curcuruto ma sono anche patrimonio dell’intera Amministrazione regionale.
Abbiamo posto in evidenza, anche in quella sede, alcuni interventi prioritari, a partire dall’esigenza che la Regione coinvolga direttamente i Parchi nell’attuazione della programmazione dei fondi FESR e FEASR 2014-2020, mediante la condivisione preventiva degli atti di attuazione di tutte quelle Misure capaci di incidere significativamente sui processi di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale disponibile sull’intero territorio regionale.
Un intervento di questo genere segnerebbe un’evoluzione determinante, anche al fine di rendere più efficaci le azioni finanziate evitando da un lato problemi derivanti dai contrasti con le regole che disciplinano i territori protetti e favorendo dall’altro l’attuazione di modelli di sviluppo condivisi assolutamente coerenti con le finalità e gli obiettivi della nuova programmazione.
Nel solco dei principi ispiratori la nuova programmazione Le rivolgiamo l’invito a sostenere una strategia di co-progettazione tra Regione ed Enti Parco sugli strumenti più efficaci da utilizzare per garantire una governance stabile e duratura sui processi innovativi da innescare per il rafforzamento della sostenibilità ambientale e la reale valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale disponibile.
I nostri parchi agiscono sempre più spesso come anello di raccordo tra Enti Pubblici su questioni ambientali, come dimostra la recente adesione unanime di tutte le istituzioni presenti alla Comunità del Parco Nazionale dell’Alta Murgia (Regione, Città Metropolitana di Bari, Provincia BAT, 13 Comuni e Corpo Forestale dello Stato) e dei consiglieri regionali del territorio al progetto “Un Parco Pulito 365 giorni l’anno” o il coinvolgimento di 10 comuni, incluso quello di Sannicandro, esterno al Parco, nei Sistemi Ambientali e Culturali.
In questa direzione vanno anche le esperienze rilevate negli ultimi anni in alcuni contesti periferici o ultraperiferici, particolarmente in quello dell’area del Parco Nazionale del Gargano, evidenziano come l’introduzione di politiche di condivisione istituzionale preventiva e coinvolgimento degli attori socio-economici sulla strategia da adottare e sulle scelte da operare, abbia comportato una inaspettata accelerazione dei processi di coesione istituzionale, talvolta formalizzatasi in associazione tra enti, ai sensi dell’art. 30 del TUEL.
E’ questo il caso dell’approccio innovativo registrato sulle filiere di qualità, sul paniere dei prodotti tipici, sulla messa in sicurezza e miglioramento delle percorrenze lente di rilevante valore ambientale-culturale-paesaggistico, sul recupero e valorizzazione del patrimonio culturale disponibile (leggi POIN Attrattori culturali- Polo Gargano), sul modello unitario di gestione dei musei.
Nel solco della direzione intrapresa da contesti ampi ma non sufficienti ad assicurare significative inversioni culturali su scala regionale, auspichiamo un confronto aperto all’introduzione di modelli di governance realmente innovativi in grado di innescare processi di crescita intelligenti, sostenibili e inclusivi.
Accanto a ciò, abbiamo presentato l’esigenza di un quadro normativo di sintesi delle politiche regionali in materia di protezione della natura che abbracci la disciplina delle aree naturali protette, giuridicamente intese, e dei Siti della Rete europea “Natura 2000”. Un’esigenza che può essere soddisfatta soltanto con una legge regionale di riordino e di organizzazione del settore, che non lasci spazio a provvedimenti tampone di carattere amministrativo.
Un provvedimento legislativo di tal genere rappresenterebbe un significativo alleggerimento del carico di adempimenti procedurali per realizzare interventi, compatibili con le norme di tutela, molte volte finanziati dagli stessi Fondi Strutturali: con un intervento simile smantelleremmo insieme quel complesso sistema burocratico che spesso porta all’irrealizzabilità degli interventi stessi oppure alla scelta di violare le norme di tutela. Individuare nelle aree naturali protette i soggetti pubblici competenti per una serie di autorizzazioni e di procedure valutative ambientali, renderebbe un servigio alla cittadinanza ed anche certezza nella corretta interpretazione delle discipline di tutela.
Vi è poi un’esigenza rappresentiamo con forza e che riguarda la “premialità” che può interessare le stesse aree. Premialità economica e fiscale che si rivolge ai cittadini che collaborano con le aree naturali protette nella gestione dei territori. Sono misure di “favore” ampiamente utilizzate in altri Paesi.
In Italia, per la premialità economica è possibile utilizzare lo strumento contrattuale/convenzionale per la manutenzione e valorizzazione del territorio da sottoscrivere con gli imprenditori agricoli. In Puglia vi è l’esperienza del Parco Nazionale dell’Alta Murgia che dal 2009 ha intrapreso la strada convenzionale con obbligo di risultato, con notevole successo. In ogni caso, si tratta di risorse economiche che le Pubbliche Amministrazioni devono mettere sul piatto.
La premialità fiscale è ancora tutta da mettere a punto. Ma può essere una grande sfida per la Regione Puglia che potrebbe azionare leve importanti per dare un sostegno concreto a territori marginali ed operatori economici, in particolare agricoli. Anche in questo caso, si tratterebbe di patti da stipulare tra Regione, Enti gestori di aree naturali protette e cittadino/imprenditore. Recentemente, il Decreto Legge n. 133/2014, c.d. “Sblocca Italia”, all’art. 24 “Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio”, ci offre un importante ulteriore strumento in questo senso. La Puglia potrebbe fare da apripista, dettando indirizzi agli EE.LL. coinvolti nelle aree naturali protette.
Le abbiamo rappresentato alcuni punti di discussione sui quali, siamo certi, saprà costruire iniziative positive per la tutela del territorio, delle risorse naturali e del paesaggio pugliese.
Attendiamo con fiducia che l’Amministrazione regionale fornisca le migliori risposte, a cominciare da un adeguato sforzo economico di bilancio per il sostegno al Sistema delle aree naturali protette in Puglia e Le confermiamo la piena disponibilità per dare avvio a una fase costruttiva in cui mettere a valore l’incomparabile patrimonio di bellezza di cui il nostro territorio dispone.
Stefano Pecorella Cesare Veronico
Presidente del Parco Nazionale del Gargano Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia
Questi parchi, spacciati come bellezze turistiche, dovrebbero mantenersi con gli introiti dei visitatori. Peccato che sono pochissimi gli interessati. Invece si riducono sempre a chiedere soldi alle istituzioni, per far fronte alle enormi voragini di debiti accumulati.
Sono solo capaci di nominare consigli di amministrazione, presidenti, revisori nominati tra parenti amici e conoscenti.
Farebbero bene a chiuderli proprio.
Non è una lettera, è un testamento.