Giovedì 26 Dicembre 2024

LUC TRA PASSATO E FUTURO

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C’era una volta… un albero al vento
di mille anni e più,
ma la tempesta lo prende in testa
e i rami vanno giù.
Notte di piombo,fiamma di lampo,
rotola il tuono e scoppia l’oscurità
ormai.
C’era una volta un pezzo di legno
che più fortuna avrà.
Precipitando chiede alla luna
aiuto e lo troverà.
Non può scappare, non sa volare,
ma quasi sempre chi sa sognare ce la fa.
Mai,
mai lasciare che il vento ci porti via
nel ciclone del tempo.
C’è sempre un mondo un po’ più in là.
Se funzionano i sogni c’è libertà.
Ricomincia la storia: c’era una volta…
C’era una volta un pezzo di legno
che più fortuna avrà.
L’ultima pioggia sgocciola piano
e l’uragano non lascia indietro solo guai.
Mai,
mai lasciare che il vento ci porti via
nel ciclone del tempo.
C’è sempre un mondo un po’ più in là.
Se funzionano i sogni c’è libertà.
Ricomincia la storia: c’era una volta… come nelle migliori favole che si raccontano o per meglio dire avrebbe dovuto esserci in quanto ancora non si è capito, un luogo speciale, un luogo lontano da ogni chiacchiericcio di quartiere, un luogo di aggregazione dove condividere pacificamente passione culturale, artistica, teatrale disponendo, dopo anni di assenze strutturali, di spazi adeguati. Spazi e tempi capaci di promuovere la partecipazione giovanile ai diversi momenti della vita cittadina. Se c’è stato o meno tutto ciò non tocca a noi ribadirlo però da quel memorabile 31 gennaio 2010 alla presenza di importanti figure istituzionali, il LUC, Laboratorio Urbano Culturale intitolato a Peppino Impastato non è stato solo fonte di ricche iniziative curate nei sette anni della gestione della cooperativa Pandemia, ma “contenitore” che ha fatto parlare di sé su vari aspetti: orari notturni prolungati oltremodo, rumori oltre la norma, la “presunta” eccessiva somministrazione di alcolici, la quale ha portato a spiacevoli episodi di cui noi stessi siamo stati legittimi portavoce. Ormai tutto ciò è passato, ogni cambio di gestione porta con sé risultati positivi e negativi. Dal 28 marzo 2015 la nuova gestione è stata affidata al Consorzio Libero di San Severo, vincitore della gara d’appalto indetta dal Comune di Manfredonia. Se prima si faceva tanto e per troppe ore, oggi (anche se sono passati solo otto mesi dall’avvio della nuova organizzazione) il lamento è della scarsa attività di questo luogo che beneficia di risorse pubbliche e che dovrebbe proporre maggiori iniziative ricreative. Quanta realtà e quanta l’azione di rivalsa dei “vecchi” gestori che non poche gatte da pelare hanno dato alla politica incaricata di valorizzare quel luogo in modo sano. I gestori del Luc non hanno voluto rilasciare dichiarazioni al contrario dell’Assessora agli Affari Generali e Personale, Sonia Calabrese che ha voluto far chiarezza su questo tema: “Ho già espresso il mio parere critico sull’operato del Consorzio fondato sull’analisi della relazione a me inviata, comunicata anche al rappresentante del Consorzio, ma ho unitamente affermato di avere piena fiducia in loro. Esprimere una critica non significa certo condannare l’operato ma dare input positivi affinché si possa fare meglio. Ho avuto diversi colloqui con i rappresentanti del Consorzio e questi sono sempre terminati con disponibilità da parte degli stessi ed espressione di stima e fiducia da parte mia. Non ho avuto modo di conoscere la precedente gestione quindi non posso far confronti. La nuova gestione è costituta da ragazzi validi e che meritano la mia stima e il mio sostegno per la crescita di un luogo cardine della nostra città. A volte si teme di proporsi più del dovuto per paura di non essere all’altezza o di ricevere critiche, ma io so per certo che questi primi mesi forse, ancora un po’ nascosti dietro un velato silenzio, avranno a breve il giusto slancio verso una progettualità ricca di sfumature per una città bisognosa di spazi e luoghi di incontro. Auguro al Consorzio, a cui rinnovo la mia fiducia, buon lavoro e confermo la mia disponibilità al confronto e alla collaborazione nell’interesse della cittadinanza”. Il LUC ha lo scopo di promuovere l’arte, la creatività, la cittadinanza attiva e la solidarietà attraverso eventi culturali e laboratori didattici. Un luogo al servizio della città.

Rossella Di Bari

 

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  • Prima si faceva tanto e in tutte le ore???
    si è vero prima si faceva musica e feste a tutte le ore fino alle 5 di mattina.
    non si poteva entrare durante il giorno se non facevi parte della loro organizzazione. Si poteva entrare solo la sera per consumare una birra o altre bevande.
    L’ambiente era malsano maleodorante. L’igiene zero.
    E adesso volete criticare chi ha ripulito il LUC?
    Adesso lo hanno ripulito…dategli il tempo di fare anche altro

    Musicista 25/11/2015 11:53 Rispondi
  • A me sembra l esatto contrario. .finalmente il luc è aperto ai bambini ..ai grandi..a chiunque e non solo ad una casta solitaria e simil- intellettuale. .forza ragazzi continuate così!

    Anto 24/11/2015 16:09 Rispondi
  • Wagliò riportate le cose che avete sottratto!
    Pur i tend v sit frchet! Barbun! Altro che rivendicare l’operato di 7 anni
    Buste paghe gonfiate con ritorni in contanti, strumentazioni prese con finanziamenti statali per usi privati delle vostre serate, e quant C n stann ancor……

    Saturday's 24/11/2015 8:16 Rispondi

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