Il 21 novembre sono stati inaugurati i preziosi tesori che costituiscono l’ecomuseo di Manfredonia. Esso non è circondato da mura o limitato in qualche modo, ma rappresenta il territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico, particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione. Così, finalmente, dopo oltre un ventennio, la necropoli paleocristiana, risalente al VI secolo d.c., è ritornata al suo antico splendore. Infatti, grazie al progetto dell’ecomuseo, frutto di proficue sinergie allacciate tra le istituzioni pubbliche e rappresentate: dal Comune di Manfredonia, dalla Regione Puglia, dalla Soprintendenza per i beni archeologici, dall’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, dal Parco Nazionale del Gargano e dall’Università degli Studi di Foggia, è stato possibile mostrare i “gioielli” artistici, storico-culturali del nostro territorio. La dott.ssa Silvia Pellegrini, dirigente Area Politiche per la promozione del territorio, dei saperi e dei talenti della Regione Puglia, ha esposto le perplessità e le difficoltà incontrate agli albori del progetto e successivamente con la fermezza e la coesione di tutti i soggetti interessati si è giunti alla riqualificazione dei siti archeologici in questione. Le strategie messe in atto rappresentano le “best practicies”, esempio concreto di come “fare rete” può dare ottimi risultati. Il progetto, rientrante nel Poin “Attrattori culturali, naturali e turismo, è costato oltre un milione di euro e finanziato con i Fondi europei FESR 2007-2013. Continua la Pellegrini, affermando che “la Puglia è orgogliosa di sostenere e finanziare progetti di tale spessore culturale che impreziosiscono il territorio di Capitanata come quello salentino diventati, nel tempo, mete preferenziali dei turisti italiani e stranieri”. Ciò che differenzia il nostro territorio da quello salentino è principalmente la scarsezza di infrastrutture, come per es. la mancanza di un vero ed efficace aeroporto che potrebbe sostenerne lo sviluppo economico. Nella suggestiva location della “fabbrica dell’ex convento di San Francesco”(che ospiterà l’archivio storico del Comune), le autorità e gli operatori hanno manifestato grande soddisfazione per la realizzazione dell’ecomuseo che sarà fruito dalla cittadinanza e dal turista attraverso varie espressioni ed eventi culturali come: mostre, spettacoli, convegni e laboratori che manifesteranno l’unicità e la grandiosità dei siti archeologici. Anche il Sindaco, Angelo Riccardi, ha presentato i propri saluti e auguri dopo la benedizione del locale da parte di mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia, che con grande soddisfazione ha affermato “i tanti sforzi che l’amministrazione e la curia hanno sostenuto insieme nel portare avanti il progetto di riqualificazione dei siti archeologici della basilica di Santa Maria Maggiore, dell’abbazia di San Leonardo e non ultimi quelli oggetto dell’inaugurazione. Inoltre verrà, a breve, mostrato il museo diocesano di Manfredonia secondo solo a quello dell’arcidiocesi barese. Durante la convention mattutina è emerso il pensiero che accomuna tutti gli attori sociali: le “risorse culturali” rappresentano “l’ossigeno” che alimenta la linfa vitale di una comunità che progredisce con la valorizzazione delle proprie tradizioni, della storia e dei beni e dei luoghi naturali e artistici che insieme costituiscono un “ecomuseo”. Il Sindaco di Manfredonia, in diverse manifestazioni pubbliche, ha sottolineato quanto l’Amministrazione, in questi ultimi anni, abbia investito molto nel rinvigorire i propri “gioielli culturali”, beni preziosi ed indispensabili per lo sviluppo economico. L’importante passo di riqualificazione dei siti archeologici è stato fatto, quello successivo investe la conservazione e la pubblicizzazione del prodotto culturale che se ben presentato può attrarre il turista anche quello più esigente. L’Agenzia del turismo insieme allo Sportello informativo dello IAT e del Gal Daunofantino saranno capaci di fare sistema nel confezionare un buon prodotto sul mercato? Per quanto attiene la sicurezza del sito degli Ipogei Capparelli e di quello del fossato del Castello, come li si preserveranno dai possibili attacchi di malintenzionati, considerando il facile accesso? Durante il processo di ristrutturazione, si sono già verificati atti di vandalismo o di ritorsione nel sito degli Ipogei, tant’è che sono occorsi ulteriori interventi per ripristinare le telecamere e altre onerose apparecchiature di sicurezza. Ci affidiamo al senso civico della comunità di Manfredonia che preservando i propri “gioielli” culturali, assicurerebbe un futuro più prospero alle future generazioni.
Grazia Amoruso
Foto aerea anteprima di Bruno Mondelli
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Foto Raffaele di Sabato, Bruno Mondelli e Matteo Nuzziello
Dobbiamo dire grazie a quanti nel corso degli anni addietro hanno manifestato interesse per la salvaguardia di questi luoghi…. e infine all’Amministrazione comunale, che recependo le istanze, ne ha attuato il recupero. Bene così si fa…. e si aggiunge che bisogna prodigarsi, non solo per il recupero, anche per la salvaguardia delle territorio…. tipo infausto impianto Energas che minaccia oltre che il territorio anche la serenità di una intera città coi suoi cittadini, o meglio, sicuramente, la maggioranza di essi….