Ci prendono in giro e non si curano nemmeno di nasconderlo: anzi, la chiamano di ‘informazione’. L’Energas si è mossa con la solita superficialità e la solita logica prevaricatrice e predatoria che gli appartiene.
Come spezzare la città e metterla in ginocchio? Colpendo i più deboli e i più bisognosi: nella mattina del 18 Novembre i vertici dell’azienda hanno ‘incontrato’ alcuni ex lavoratori della Manfredonia Vetro, proponendo di voler impegnare venticinque operai della ex Sangalli Vetro all’interno del progetto di maga-deposito Gpl. Le cattive intenzioni del Sig. Menale si palesano già nell’aver precariato le necessarie rappresentanze sindacali millantando addirittura l’intenzione di voler siglare un Protocollo d’intesa con i lavoratori, obiettivo irrealizzabile senza la presenza delle sigle sindacali: più che un incontro, dunque, uno slancio edonistico e una trovata propagandistica in cui lo stringente bisogno di lavoro serviva solamente da cornice per legittimare chi, non sapendo cosa offrire alla città, regala a mani piene promesse e illazioni. Come anticipato Menale, promette venticinque posti di lavoro, di cui tredici da Ottobre 2016 (attenzione, non si tratta di lavoro diretto ma affiancamento – chissà quanto, come e se retribuito – dei nuovi possibili operai nei pressi degli altri depositi di Energia già presenti in Italia) ed altri dodici o tredici posti di lavoro a regime quando l’impianto dovrebbe essere terminato (all’incirca tra Ottobre 2017 e Marzo 2018). La proposta dell’azienda napoletana non risolve di certo il problema occupazionale di oltre quattrocento famiglie rimaste senza lavoro e reddito per vivere, e potrebbe rischiare di danneggiare anche l’immagine dell’attuale vertenza Sangalli, tutt’ora in corso, per la riapertura dell’azienda. E’ evidente che Energas non ha a cuore gli interessi di chi ha perso il lavoro e combatte strenuamente per vivere una vita dignitosa, ma piuttosto punta su un facile spot: prendere in giro parti sociali in difficoltà elargendo poche briciole al territorio, sottoponendo (ancora una volta) la città di Manfredonia a politiche di saccheggio industriale che nulla ha da dare alla città. L’appello che rivolgiamo ai lavoratori interessati alla proposta è il seguente: siamo perfettamente consci della tremenda situazione di difficoltà in cui versate, ma non lasciatevi ingannare dal gatto e la volpe di turno – pensate a chi, come voi, pernotta ogni giorno davanti alla fabbrica per difendere il diritto al lavoro di voi tutti, già offeso da altri dirigenti industriali senza scrupoli e senza progetti lungimiranti. A breve l’azienda napoletana ha affermato che aprirà una sede in città, precisamente tra sette/otto giorni. Siamo già pronti a contestare il gioco festoso di palloncini e buffet, promesse e champagne: non sarà un info-point provocatoriamente incuneatosi al centro della città a spaccare la città e il suo legittimo dissenso. Ad una sede di propaganda industriale il Collettivo InApnea risponderà chiamando a raccolta la città con uno Spazio Popolare Autogestito, che farà da avamposto di informazione e sensibilizzazione sulla tematica, con un reale coinvolgimento della popolazione e con l’approfondimento di temi legati alla questione. Energas accusa la città e la stampa locale di fare disinformazione: è vero, la disinformazione c’è, ed è quella che viene quotidianamente realizzata da un certo tipo di stampa al vostro servizio. Per il resto, il lavoro del fronte di opposizione si commenta da se: dossier, comunicati, informazioni e manifestazioni hanno prodotto intere enciclopedie di controdeduzioni al vostro folle progetto, e la loro validità e consapevolezza è sotto gli occhi di tutti. Ciò è ulteriormente confermato dal fatto che il mantra ossessivo che Menale ripete, non è stato MAI accompagnato da controdeduzioni concrete alle legittime critiche portate dal Movimento NoEnergas. Dove c’è disinformazione se la vostra azienda non ha mai controbattuto sui temi reali e concreti sul progetto? Quando aprirà la vostra sede, quando farete convegni in città, noi ci saremo, accompagnati dalla città e dagli altri fronti di opposizione a ripetere costantemente le ragioni tecniche e politiche che denotano la nostra contrarietà: Manfredonia ha già sofferto e soffre tutt’ora traumi economici, fisici e psicologici legati al tema della speculazione industriale. Non permetteremo all’ennesima Enichem, all’ennesimo Sangalli o all’ennesimo Menale di arricchirsi sulla nostra salute e sul territorio della nostra città.
Collettiva InApnea
Basta con il canto delle sirene,non lasciamoci incantare dal venditore di fumo di turno.Già da questo modo cdi esprimersi si capisce che vuol prenderci per i fondelli sfruttando la fame di lavoro e di uno stipendio per poter vivere.CHE SI FACCIANO PROPOSTE VERE,TANGIBILI CON IMPEGNI REALI E CREDIBILI,PRATICAMENTE METTENDO DI FATTO “I SOLD SOP AU BANCON E U REST AGGHJI CA CE VOL”.Fra 5 anni(più o meno)ci potrebbe essere un altro ammasso di rottame sul groppone dei manfredoniani.Informatevi,seguite gli sviluppi tecnologici in atto in Europa e nel mondo.
Ma i 25 operai ex sangalli saranno scelti in base a qualche criterio specifico o pescando i loro nominativi da un’urna come per i numeri della tombola? Sarà la sorte a decidere? E gli altri cosa faranno nel frattempo, gioiranno perchè i loro ex colleghi hanno trovato un nuovo posto di lavoro o si roderanno il fegato?
Meravigliosi ragazzi la parte sana di Manfredonia che Dio vi benedica.