“Tutte le vie sono percorribili, come del resto non dipende dal Consiglio eliminare la vicenda Energas dall’agenda politica. Un dato emerge: il verbale CTR ha ribadito questioni che più volte abbiamo sottolineato, tanto relativamente alla progettazione dell’impianto quanto in merito ad una serie di prescrizioni tali che renderebbero necessaria la produzione di un nuovo progetto. Credo, al netto delle singole differenze relative all’impegno di ognuno, che la vicenda Energas la stiamo conducendo con grande attenzione, diligenza e determinazione. Dobbiamo utilizzare le armi a nostra disposizione con grande saggezza, evitando iniziative del tutto irrilevanti. Dunque un corteo, una manifestazione pubblica in grado di coinvolgere tutta la città non è da escludere, come non è da escludere un referendum. Ricordo nuovamente che la città non può dire ‘no ad Energas’ e porre un punto conclusivo sulla vicenda. Di certo, lo scenario è chiaro: solo l’azienda non se ne vuole rendere conto, attuando azioni anche discutibili. La città ha detto no in modo compatto, Energas sembra non volerlo comprendere e continua a prendere pugni in faccia. Del resto anche il recente verbale del CTR ha inferto forse un colpo mortale al progetto del deposito costiero del gpl”. Questo è quanto detto, tra le altre cose, dal sindaco di Manfredonia Riccardi in risposta ad una interrogazione del consigliere comunale Italo Magno sull’opportunità di una manifestazione pubblica cittadina per manifestare l’ulteriore contrarietà al progetto del deposito costiero di GPL.
“Durante la Conferenza dei Servizi al MISE – ha poi proseguito il sindaco – la presa di posizione della Regione Puglia è stata ancora più forte, preannunciando una mancata intesa, un punto di rottura tra Governo e Regione. Una Regione, quella pugliese, che già con la TAP ha pagato a caro prezzo l’insediamento di questi impianti”.
Da qui credo davvero – ha concluso – che se l’impresa continua per la realizzazione o è folle o non comprende che le condizioni non ci sono. Inutile dunque pensare di aprire una sede a Manfredonia con funzioni di punto di informazione in pieno centro, o annunciare il reclutamento di personale. Ribadiamo il nostro no e lo faremo fino in fondo. Non c’è bisogno di andare davanti i cancelli, proprio perchè spero di non vedere mai i cancelli di quest’impianto”.
Immagine archivio
Graziano Sciannandrone
GENTE……SVEGLIA…. I POLITICI E I LORO LOBBYSTI, QUANDO DICONO QUALCOSA IL90% E’ FALSO IL 5% E’ ARIA, IL RESTANTE E’ LA RIMANENZA DEL 90%…….
afferma Bisceglia “Lettore dovresti capirlo da te, che se Energas apre un ufficio in pieno centro vuol dire che è all’angolo e quindi gioca la carta dei disperati”. ma come non ti ha detto RICCARDI che aveva chiuso con Energas …e poi …..ma cosa millanti Pasquale politico dai 3 voti e venti partiti dei magistrati e ora chiudi gli occhi sul sindaco … ma vergognati e statti zitto …. per favore…
Menale ricorre alla carta dei disperati, aguriamoci allora,che non ci siano politici disperati dalla doppia faccia in mezzo a noi, purtroppo la promessa del lavoro, per i cittadini disperati è un riscatto schifoso e dai cittadini disperati si può comprendere la tentazione, ma non è una scusante.
L’Energas tenta, tenta in tutte le maniere, anche contraddicendo le sue stesse promesse e/o condizioni…. è quasi come colui che vuole rubare l’anima promettendo palazzi d’oro e tant’altro di prezioso ed ammiccante, “qualcuno”, gli disse “…. vade retro…..”
Sindaco deve mobilitare tutte le forze politiche per una grandissima manifestazione popolare. Spero abbia udito le parole di Menale!!
Lettore dovresti capirlo da te, che se Energas apre un ufficio in pieno centro vuol dire che è all’angolo e quindi gioca la carta dei disperati.
E meno male che è un quasi un colpo mortale…l’energas e già a Manfredonia ha promettere posti di lavoro etc..