Sabato 2 Novembre 2024

Corsi di laurea Unifg: parlano gli studenti

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A seguito delle recenti notizie circa la chiusura di alcuni corsi di laurea e l’attivazione di nuovi all’interno dell’Università di Foggia, i rappresentanti degli studenti dell’Associazione Studentesca Area Nuova intervengono chiarendo la propria posizione.

“Presteremo molta attenzione a quelle che saranno le proposte di attivazione di corsi di laurea che perverranno all’attenzione degli organi accademici”, dichiara il Presidente del Consiglio degli Studenti, rappresentante dell’Associazione Studentesca Area Nuova, Guido Di Toro “ho già avuto modo di esporre la nostra idea in occasione dell’inaugurazione dello scorso anno accademico e non fa mai male ribadirlo: l’offerta formativa può e deve essere migliorata seguendo le esigenze degli studenti, non quelle delle cattedre. Vogliamo un’offerta formativa che sia dinamica e professionalizzante. Da un lato occorre attrarre studenti, dall’altro garantire una formazione professionale che sia valida per il post laurea: è fondamentale coniugare quantità e qualità! Pertanto non saremo mai favorevoli all’istituzione di corsi di laurea che rilascino un titolo non spendibile nel mondo del lavoro, che puntino alla formazione di studenti in vista di lavori che non sono stati ancora creati, per tecnologie che non sono ancora state inventate.” E’ indispensabile investire sulle risorse, sulla qualità, sullo sviluppo del nostro territorio. Questo si che ci renderebbe ancor più competitivi sul piano nazionale. Per cui, se dovessero arrivare proposte di istituzione di corsi di laurea già attivi in altre Università italiane, è opportuno analizzare gli sbocchi occupazionali e qualora gli stessi siano poco soddisfacenti , vien da sé che tali corsi risulteranno viziati ab origine.

“Guardiamo lontano e restiamo vicini” è un vecchio slogan adottato dall’Università di Foggia ma, aggiungono gli studenti, “puntiamo al meglio”.

“Salvaguardare l’offerta formativa è da sempre un obiettivo che perseguiamo e per cui lottiamo in ogni singolo dipartimento. Osservare, conoscere ed ovviamente comprendere le esigenze degli studenti e dei giovani di quest’epoca storica è ciò che di certo ci permette di avere voce in capitolo. – sottolineano ancora i rappresentanti – Di corsi di laurea si parla oggi pubblicamente, noi ne parliamo ogni anno, ogni giorno, portando avanti una politica studentesca tesa a difendere sempre chi crede in noi, in quest’università e in questo territorio. L’Università deve diventare un vivaio di professionalità, concrete e legate al proprio territorio, non un semplice esamificio. Ha il dovere di garantire ai giovani una formazione completa e non parziale, che non si limiti alla mera didattica. Gli studenti dell’Ateneo foggiano hanno qualità e potenzialità che meritano di essere valorizzate, e non mortificate dai dictat ministeriali. A tal proposit riteniamo opportuno riportare quanto da noi detto durante l’ultimo Consiglio di Dipartimento di Studi Umanistici. Il discorso, tenuto dal rappresentante di Area Nuova Michele Mantuano, sottolinea la posizione degli studenti circa l’oramai nota questione della chiusura del Corso di Laurea in Archeologia. I rappresentanti di Area Nuova, in tutti gli organi di governo di Ateneo, si sono battuti per difendere solo ed unicamente i diritti degli studenti.”

“Qual è il futuro del nostro Dipartimento di Studi Umanistici? Abbiamo tutti timore di rispondere a questa domanda, oggi, in questa sede. Circola in questi corridoi una triste rassegnazione verso una politica ministeriale sbagliata. Martedì scorso, 23 Ottobre, era prevista nel nostro dipartimento un’iniziativa: analizzare e presentare l’offerta formativa del nuovo corso di laurea magistrale in Analisi Valorizzazione e Gestione del patrimonio culturale e paesaggistico. L’occasione, per la prima volta dopo mesi, di affrontare finalmente temi importanti per noi studenti: futuro, lavoro, territorio, crescita, opportunità, beni culturali. Ma ancora una volta i cavilli burocratici hanno avuto la meglio sul futuro degli studenti. Era una giornata che aspettavamo con ansia, tante domande da fare, tanto bisogno di risposte concrete. Quello che si è verificato non è nient’altro che una censura di idee, propositi e progetti per il futuro. Perché allora chiudere le porte al dialogo? Noi studenti non accettiamo le giustificazioni pervenute e condanniamo questo silenzio. Contro chi dobbiamo puntare il dito? Forse contro lo stesso dipartimento che ha fallito. Il Dipartimento che dinanzi ad una situazione d’emergenza è caduto nell’indifferenza. A dicembre la morte di archeologia, tra qualche anno forse quella di filologia. La stessa filologia classica sopravvive solo grazie ad un interclasse con la filologia moderna. Siamo tutti, quindi, consapevoli delle debolezze dei nostri corsi di studio e pure restiamo inermi dinanzi alla distruzione. Noi studenti ci sentiamo presi in giro e rifiutiamo questa politica di numeri ed interessi. Ci sentiamo presi in giro da come ancora una volta sono state gestite le situazioni . Ci sentiamo ignorati, traditi, quasi ospiti indesiderati nella nostra stessa casa. I migranti del nuovo millennio hanno anche i nostri volti. Il nostro bagaglio di cultura ed esperienza dovremo portarlo altrove perché la nostra città, il nostro Ateneo sembrano non volerlo. Siamo stanchi di abbandonare la nostra terra non per scelta ma per necessità. Da giovani siamo stanchi della solita cantilena: crisi, numeri, dati, statistiche, “l’ANVUR dice che”, “è impossibile”, scelte politiche e scelte strategiche. Vogliamo la crescita di questo territorio che indubbiamente deve partire dall’università . Svegliamoci da questo torpore, facciamo sì che questo territorio diventi un faro per la Capitanata. Io chiedo agli studenti di essere uniti in questo percorso e a chi ha il dovere di guidarci non possiamo che chiedere di ripensare a quanto da noi sempre sostenuto, non per politica, ripicca o sterile polemica, ma per passione, per reale volontà di cambiare le cose. Riteniamo che l’Ateneo abbia delle precise responsabilità nei confronti di ogni singolo studente ed è quindi arrivato il momento di rispettarle, mettere da parte le chiacchiere e agire.”

Articolo presente in:
Capitanata · News

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