“Il sindaco di Foggia ha allestito un indegno teatrino politico per speculare sul disagio dei lavoratori del Don Uva”. E’ il commento del capogruppo PD Alfonso De Pellegrino all’iniziativa “allestita in fretta e furia, senza uno straccio di proposta operativa e senza il coinvolgimento reale di alcuna forza politica, con il preciso intento di recitare la parte del difensore del popolo o per chissà quale altro interesse”.
“Come hanno fatto notare tutti gli intervenuti – continua De Pellegrino – l’iniziativa di Landella è stata intempestiva e priva di significato. Buttarla in caciara, con tanto di accuse grilline alla politica assente, non poteva produrre e non ha prodotto alcun risultato rispetto ad una vicenda ormai consumata.
La Regione Puglia ha compiuto ogni esplorazione istituzionale e legale per acquisire il controllo delle strutture di Foggia e Bisceglie, ma nulla si può contro la legge. Neanche se a chiederlo è il sindaco di Foggia, che oggi, e solo oggi, si scopre essere assai sensibile al destino dei lavoratori del Don Uva.
Quando avrà recuperato un po’ di calma e raziocinio, forse si renderà conto che il Comune di Foggia e quello di Bisceglie, con il supporto della Regione, dovranno prepararsi adeguatamente ad un’interlocuzione serrata con la nuova proprietà.
Come ha correttamente affermato il consigliere comunale Augusto Marasco, sarà quella la sede per far valere il peso delle istituzioni e per attivare ogni azione di moral suasion utile ad evitare licenziamenti e riduzione dei livelli qualitativi del servizio.
Oggi le chiacchiere del sindaco Landella stanno a zero – conclude Alfonso De Pellegrino – Posso solo sperare che per il futuro voglia effettivamente condividere la strategia di rilancio della struttura sanitaria ed eviti di convocare i rappresentanti istituzionali della città con un sms e senza alcuna indicazione di merito ”.