Giovedì 21 Novembre 2024

Fave con la pasta

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Sicuramente può sembrare strano un piatto del genere in questo periodo, ma in attesa che l’orto ci consegni i prodotti tipici di questo periodo, occorre guardarci intorno e specialmente nella nostra dispensa.

E’ nostra usanza, almeno credo, di congelare dei prodotti in alcuni periodi per poterli gustare fuori stagione. Anche se sono molto restio a farlo, ma le fave si prestano bene a questa pratica.
Questo piatto, molto semplice da preparare, ci permette di riscaldarci in questi primi giorni di “freddo”.

Dosi per 4 persone

500 gr di fave
Pasta corta
Olio extravergine di oliva
Cipolla
Sale e peperoncino o pepe

Preparazione

Mettiamo le fave in pentola con acqua salata e lasciamole cucinare. Quando le fave sono cotte, aggiungiamo la pasta. Intanto in un pentolino tagliamo a fette la cipolla e la lasciamo colorare nell’olio. Aggiungiamo il peperoncino (a vs gusto).

Quando la pasta è pronta aggiungiamo il soffritto nella pentola e amalgamiamo il tutto.
Dopo di che potete servire nei piatti, se volete in alternativa al peperoncino potete utilizzare una manciata di pepe e… Buon Appetito.

Ricetta fornita e realizzata Matteo Marinaro

Il parere del nutrizionista

Pasta e legumi è il simbolo del “piatto unico” in cui troviamo contemporaneamente le proteine delle fave e i carboidrati della pasta.
Un etto di fave secche è composto in larghissima parte da acqua, tra l’80 e l’85%; le proteine rappresentano il 5% del peso totale, così come le fibre e i carboidrati. I grassi sono estremamente scarsi, in genere non raggiungono lo 0,5%.
Mentre, cento grammi di fave fresche corrispondono a circa 70 calorie.
Le fase fresche sono fonti di vitamine, soprattutto la C e molte del gruppo B, di vitamina A ed E, e di minerali; buona la presenza di ferro, accompagnato da potassio, fosforo, calcio, sodio, magnesio, rame, selenio.
Le fave presentano anche una controindicazione gravissima, legata a una malattia che non a caso viene detta comunemente favismo. Si tratta di una patologia correlata al deficit di un enzima, il G6PD: le persone che presentano questa caratteristica, se esposte a determinate sostanze, possono andare incontro a varie conseguenze anche gravi, come l’anemia emolitica.
Consiglio, per dare un tocco ancor più salutista, di condire il piatto con dell’olio crudo e di mangiare in accompagnamento della cipolla cruda anzichè soffritta.

Dott. Giovanni Favuzzi

Articolo presente in:
A Tavola coi Sipontini · News
  • Concordo con teo morlino. Redazione trovate un’alternativa per rendere meno lenta la navigazione nel vs sito. Grazie

    ciccillo 03/11/2015 15:12 Rispondi
  • Per la redazione: perchè per visualizzare le foto bisogna cliccare e tornare indietro ogni volta per vedere tutte le altre? Per visualizzare una decina di foto occore quasi un quarto d’ora. Grazie

    teo morlino 03/11/2015 9:46 Rispondi

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