Sabato 2 Novembre 2024

Il parere del Comitato delle associazioni sociali di Capitanata sulla questione Energas

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COMITATO ASSOCIAZIONI OPERANTI NEL SOCIALE

(per la tutela e la valorizzazione del territorio di capitanata e del Gargano) – C A O N S

Al Presidente Nazionale di Legambiente Dott. Vittorio Cogliati Dezza
p.c. Al Presidente Regionale di Legambiente Francesco Tarantini
p.c. Presidente Legambiente Circolo “Nautilus” Vincenzo Renato

Osservazioni nell‟ambito delle procedure e dei pareri adottati: progetto di deposito costiero di GPL nel comune di Manfredonia (FG), proponente Energas Spa

NATURA CREA – ENERGAS DISTRUGGE

A proposito del progetto di installazione di un deposito di GPL in località “S. Spiriticchio” nel comune di Manfredonia, sono state intraprese diverse iniziative di denuncia da parte della LIPU coord. Puglia, in riferimento alla procedura di VIA e contestuale atto di significazione per inadempienze nell‟ambito della medesima procedura”; e di un significativo numero di associazioni, tra cui il WWF e noi stessi circa l‟aratura dei terreni compresi in zone protette (estate 2015).
Con le presenti associazioni, vogliamo soffermarci su alcuni aspetti che fino ad ora sono stati poco evidenziati. In particolare, in questo scritto faremo delle riflessioni di natura ecologica, ambientale e paesaggistica. Il terreno di cui trattasi rientra in un vasto territorio di aree protette e c‟è la possibilità che venga lavorato e utilizzato distruggendo l‟habitat esistente.
Il deposito di GPL, unitamente al collegamento ferroviario e parte del gasdotto, sarà ubicato in area ZPS (zona di protezione speciale) IT9110039 “Promontorio del Gargano”; nonché in area SIC (Siti di importanza Comunitaria) IT9110008 “Valloni e Steppe Pedegarganiche”; oltre che in aree vincolate dal PUTT/P (Piano Urbanistico Territoriale della Puglia) e in un quadro vincolistico previsto dal PPTR ( Piano Paesaggistico della Puglia).
Inoltre, è contiguo al confine del Parco Nazionale del Gargano, che di certo subirà i condizionamenti in ordine agli effetti paesaggistici, territoriali e di conservazione delle risorse in genere. Madre Natura ci ha dotati di luoghi che, dal punto di vista ambientale, hanno una valenza internazionale.
Il sito in questione è anche coinvolto intensamente dal fenomeno stanziale e migratorio. L‟area di Monte Aquilone e il sito in esame rappresentano un importante crocevia di spostamenti migratori lungo la dorsale Adriatica e verso il vicino Gargano.
Ciò integra un interesse aggiuntivo in ragione del sostegno trofico anche a specie migratrici; in particolare per alcune specie di rapaci del genere Circus quali Falco di palude, Albanella minore, Albanella reale, e per altre come Poiana, Biancone, Falco cuculo, Pecchiaiolo etc.
Citiamo, inoltre, alcune specie di uccelli, di importanza faunistica, gravitanti nell‟area poiché nidificanti nel sito in questione o a breve distanza: Lanario, Grillaio, Cicogna bianca, Ghiandaia marina, Gruccione, Biancone, Occhione, Averla cenerina, Averla capirossa, Monachella, Alaudidi (Calandra, Calendrella, Cappellaccia, Allodola etc.), Barbagianni, Civetta.
La costruzione del deposito di GPL incide negativamente e direttamente sulla locale popolazione di Alaudidi, di Occhione e sulla fauna “minore” sottraendo un‟area riproduttiva. Altresì, sottrae una preziosa area trofica utilizzata sia da specie che si riproducono nella zona che da migratori durante il periodo di passo fino a specie svernanti come Chiurli e Poiane.
A tutto ciò si deve aggiungere l‟effetto indiretto di perturbazione sulla fauna selvatica determinando disturbo e maggiore difficoltà nell‟uso spaziale delle risorse territoriali rimanenti, sia per la irruzione di un elemento estraneo e ostacolante in un areale utilizzato per le esigenze ecologiche, sia per effetti indotti dall‟antropizzazione, movimentazione dei mezzi (anche con il tracciato ferroviario) e inquinamento luminoso.
Ci fermiamo qui senza analizzare le conseguenze che la costruzione del deposito di GPL dell‟Energas porterebbe sulla flora la cui varietà è da considerarsi alquanto elevata, sui rettili, sugli insetti e sulla piccola fauna.
Eppure l‟art. 1.2 del PPTR Puglia approvato con D.G.R. 176 il 16/02/2015 così recita:
“Il PPTR persegue, in particolare, la promozione e la realizzazione di uno sviluppo socio-economico sostenibile e durevole e di un uso consapevole del territorio regionale, anche attraverso la conservazione ed il recupero degli aspetti e dei caratteri peculiari della identità sociale, culturale e ambientale, del territorio regionale, il riconoscimento del ruolo della biodiversità, la realizzazione di nuovi valori paesaggistici integrati e coerenti, rispondenti a criteri di qualità e di sostenibilità”.
Comunque, ancor prima del PPTR Puglia, esiste un gran numero di leggi e/o disposti e/o normative, a vari livelli: Europeo, Nazionale e locale, che sanciscono la difesa di territori riconosciuti e valorizzati con una disposizione legislativa o con un provvedimento amministrativo di imposizione del vincolo paesaggistico, da proteggere e valorizzare come le ZPS (Zone di protezione speciale) o le SIC (Siti di interesse Comunitario), etc..
Nel nostro caso ci troviamo di fronte a zone ZPS e SIC che si pongono in un contesto di “ area prossima” alle seguenti ulteriori aree di valore naturalistico:
– ZPS / IT9110007 “Palude di Frattarolo” anche Riserva Naturale dello Stato e Parco Nazionale del Gargano;
– SIC / IT9120011 “Valle Ofanto – Lago Capacciotti”;
– Parco Nazionale del Gargano nonché il Parco Regionale del fiume Ofanto;
– SIC / IT9110005 “Zone umide di Capitanata” che è uno dei più grandi sistemi di zone umide d‟Italia.
E ancora, se guardiamo “l‟area vasta”, dobbiamo registrare anche la vicinanza con:
– SIC / IT9110009 “ Valloni di Mattinata e Monte Sacro”;
– SIC / IT9110014 “ Monte Saraceno;
– ZPS / IT9110006 “ Saline di Margherita di Savoia” Riserva Naturale dello Stato , che rientra tra le zone umide del territorio pugliese tutelate a livello internazionale attraverso la Convenzione di Ramsar.
E se tutto ciò non bastasse, aggiungiamo che sul golfo di Manfredonia si affacciano Monte S. Angelo e poco distante, Castel del Monte che sono stati dichiarati “Patrimonio dell‟UNESCO”.
La costituzione italiana, all‟art. 9, così recita: “ La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione “
Con la costruzione del deposito di GPL si distrugge assolutamente il paesaggio della zona per cui si andrebbe contro la Costituzione.
Sarebbe il caso di dire: “La Natura crea ed Energas distrugge”.
Nella storia italiana è capitato spesso che si sono raggirate le leggi per arricchirsi alle spalle dei cittadini che sono costretti a subire le conseguenze di decisioni errate.
Dalla sentenza del Consiglio di Stato – Sezione Sesta – N.01674/2013 del 26/03/2013 – si riporta: “ …. Il D.Lgs. n. 152 del 2006 (recante disposizioni in materia ambientale) prevede all‟art. 22, comma 3, che lo studio di impatto ambientale deve, tra l‟altro, contenere le informazioni utili ad individuare e valutare “i principali impatti sull‟ambiente e sul patrimonio naturale che il progetto può produrre, sia in fase di realizzazione che di esercizio”. Tali inequivoci dati normativi non lasciano dubbi sul fatto che in sede di valutazione di impatto ambientale le valutazioni di competenza del Ministero per i beni culturali ed ambientali devono riguardare “una proiezione spaziale più ampia rispetto alle aree specificamente sottoposte al vincolo paesaggistico: non rileva la “perimetrazione” del vincolo paesaggistico in sé e per sé considerato, ma quella di ogni componente dell‟ambiente in grado di evidenziare ogni possibile pregiudizio che l‟esecuzione potrebbe causare sull‟ambiente ( da intendere unitariamente come biosfera, per tutte le sue componenti riguardanti il territorio e tutto ciò che rientri nella sovranità dello Stato) ed il paesaggio (inteso non soltanto come aree sottoposte al vincolo paesaggistico: ved. Gli articoli 131, comma 1, e 135, comma 1)…”
In base a questa sentenza si deve prendere in considerazione non solo “l‟area prossima” ma “anche ”l‟area vasta”. Dobbiamo concludere che, con la costruzione del deposito di GPL, si va contro le leggi, le normative e i vincoli esistenti che non vengono rispettati, ma, ancora peggio, si va contro la Costituzione. Il tutto in dispregio della volontà popolare che si è espressa in vari momenti e in diversi modi contro tale progetto.
É evidente che ci troviamo di fronte ad un sistema legale di protezione dell‟ambiente talmente chiaro e completo da favorire uno sviluppo sociale in armonia con la natura. Invece, la realtà è che bisogna vigilare sempre per evitare che si commettano scempi, disastri, prevaricazioni e speculazioni.
L‟Assessorato alla Qualità dell‟Ambiente – Servizio Ecologia – della Regione Puglia in alcune sue considerazioni sulla valutazione ambientale proprio a riguardo al progetto di GPL Energas in località “S. Spiriticchio”, sosteneva a proposito delle citate zone SIC e ZPS:
“Questi siti rappresentano uno degli ultimi ambiti significativi di habitat ad elevato interesse conservazionistico e di specie gravemente minacciate a livello nazionale ed europeo. La ZPS è infatti, una delle importanti aree steppiche italiane e importante serbatoio di biodiversità. Sono presenti moltissime specie di uccelli alcune delle quali di interesse comunitarie tra cui si citano: la Gallina Prataiola, il Grillaio, il Falco Cuculo, la Calandra, ecc.”
Inoltre, da diversi anni in un‟area poco distante dalla suddetta zona (circa 500 metri), nidificano alcune coppie di cicogne e dalla foto allegata si evince chiaramente che anche per questa specie il sito rappresenta un‟oasi tranquilla di sosta e di foraggiamento.
Sul sito interessato dal deposito di GPL ricadono habitat naturali e specie prioritarie per cui nel rispetto delle leggi vigenti l‟intervento può essere realizzato solo per esigenze connesse alla salute dell‟uomo o della sicurezza pubblica, o per esigenze di primaria importanza per l‟ambiente, oppure previo parere della Commissione Europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (DPR 120/2003, art. 6, comma 10). In tutti gli altri casi (motivi interesse privato o pubblico non rilevante), si esclude l’approvazione.
Nelle zone limitrofe sono in atto progetti Life – Rete Natura 2000 della Comunità Europea allo scopo di inserimento e ripopolamento di specie botaniche e fauna, per cui non si comprende l‟insistenza a voler deturpare zone protette localizzate ai confini della ben nota e importante Riserva Naturale del Parco Nazionale del Gargano. A nostro parere è assolutamente improponibile e impensabile la realizzazione del progetto presentato dall‟Energas.
A sostegno di quanto le leggi prevedono e regolamentano e da noi evidenziato nelle presenti osservazioni, riportiamo un pensiero di Papa Francesco tratto da „Laudato Si’ – Enciclica sulla cura della casa comune-.
“…Quando si analizza l’impatto ambientale di qualche iniziativa economica, si è soliti considerare gli effetti sul suolo, sull’acqua e sull’aria, ma non sempre si include uno studio attento dell’impatto sulla biodiversità, come se la perdita di alcune specie o di gruppi di animali o vegetali fosse qualcosa di poco rilevante. Le strade, le nuove colture, le recinzioni, i bacini idrici e altre costruzioni, vanno prendendo possesso degli habitat e a volte li frammentano in modo tale che le popolazioni animali non possono più migrare né spostarsi liberamente, cosicché alcune specie vanno a rischio di estinzione…”

per il CAONS

Ing. Matteo Starace

LETTERA APERTA al Presidente Regionale di Legambiente Francesco Tarantini

e, per conoscenza, al:

Presidente Nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza,

Presidente di Legambiente del Circolo “Nautilus” di Manfredonia, Enzo Renato

agli organi di stampa.

Gent.mo Presidente,
ci ha fatto piacere leggere nel suo comunicato la non condivisione di quanto affermato dal Presidente di Legambiente “Circolo Nautilus di Manfredonia”, Enzo Renato. Quanto dichiarato dal Presidente Renato ha sorpreso anche il nostro Comitato, poiché il Circolo Nautilus aveva aderito al CAONS e con noi fermamente deciso a dire no all’installazione del deposito Energas, fino a qualche giorno prima del rilascio del suo comunicato.
Lei afferma che “… dall’incontro non ne è derivata, in automatico, una opinione dell’associazione sulla qualità o validità del progetto poiché nel merito della proposta Legambiente non si è mai espressa”.
Fino ad oggi, l’unica voce, che a noi è sembrata possibilista alla realizzazione dell’impianto di stoccaggio di GPL dell’Energas, è stata quella della locale Legambiente.
Se è stato solo un malinteso, non sarebbe opportuno e doveroso il rilascio di una dichiarazione ufficiale che chiarisca la reale posizione del circolo “Nautilus” di Legambiente?
Il territorio di Manfredonia, notoriamente esposto a iniziative industriali che hanno creato danni irreversibili all’ambiente e alla salute, si trova, ancora oggi, al centro di scelte industriali che non sono conciliabili con la vocazione della zona. Inoltre, pongono seri problemi di compatibilità ambientale e rischiano di accentuare il già precario equilibrio dell’ecosistema territoriale.
Trattasi del progetto di installazione di un impianto di stoccaggio di gas GPL da ubicare in località Spiriticchio nel Comune di Manfredonia (FG). Esso prevede una capacità complessiva di 60.000 mc e di opere accessorie, quali un gasdotto di 10 km di collegamento, per metà sottomarino, con il locale porto industriale presso il molo Alti fondali e un collegamento ferroviario di 1800 m con lo scalo Frattarolo.
Per scongiurare tale minaccia, il CAONS si rivolge a tutte le istituzioni interessate e chiede aiuto onde si possano evitare che, in nome del guadagno ad ogni costo, scempi e disastri, i quali, a
nostro avviso, distruggerebbero un territori UNICUM per la presenza di una rigogliosa vegetazione e per i siti eneolitici presenti nella località Spiriticchio.
Condividiamo pienamente quanto da Lei affermato nel Suo comunicato, in qualità di Presidente Regionale di Legambiente: “Non si può proporre oggi un nuovo impianto a rischio di incidente rilevante nel porto industriale, a 2 miglia dal centro storico, e non si può chiedere ancora una volta alla città di ospitare attività di archeologia industriale quale il traffico di navi gasiere che attracchino a quel molo. Il Golfo di Manfredonia riveste ben altra importanza nella blue economy dell’Adriatico””.
Gradiremmo conoscere anche la posizione del Presidente Nazionale di Legambiente, Dott. Vittorio Cogliati Dezza, a proposito di tale realizzazione.
In una nota di stampa, il Presidente dell’Energas evidenzia di voler: “… dar voce al consenso che spesso è silente rispetto al dissenso che fa rumore ma spesso ha una base minoritaria e talvolta poco informata”.
Il CAONS fa presente che la popolazione è assolutamente contraria a tale progetto in quanto si è espressa con la raccolta di alcune migliaia di firme e con cortei spontaneamente organizzati.
Va, inoltre, aggiunto che il Consiglio Comunale, che rappresenta le legittime aspirazioni dei cittadini, si è espresso in maniera negativa rifiutando decisamente la installazione del mega impianto di GPL. L’Amministrazione Comunale ritiene utile indirizzare lo sviluppo del territorio verso attività ecocompatibili e verso uno sviluppo turistico.
In allegato, Le inviamo copia di una relazione che affronta la questione dal punto di vista ecologico, ambientale e paesaggistico relativa alla località prescelta dall’Energas. Località classificata come zona SIC e ZPS, confinante con le Paludi di Frattarolo e con il Parco Nazionale del Gargano.
Il CAONS si riserva di analizzare altri aspetti che saranno trasmessi al più presto per opportuna conoscenza.
Le chiediamo un Suo autorevole intervento per far leva sulle autorità competenti quali: Presidente Regione Puglia, Ministeri ed Enti preposti al rilascio delle autorizzazioni, affinché, attraverso tutti gli strumenti normativi e legislativi, venga scongiurato la realizzazione di un simile impianto.
Cordiali saluti

per il CAONS

Ing. Matteo Starace

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Commenti

  • CAONS EX DOC EX PROF EX ING.poveri disoccupati di Manfredonia.

    Boom 30/10/2015 14:51 Rispondi
  • vergognatevi non siete degni a Manfredonia di rappresentare la difesa della tutela ambientale e dei cittadini!

    CHE SCHIFO! 30/10/2015 12:06 Rispondi
  • Se così fosse a Manfredonia ci sono molti mangiaorz…..

    svolta 30/10/2015 11:59 Rispondi
  • Qualche componente a livello locale, per forza di cose, si dovrebbe porre delle domande esistenziali per se stesso e per l’associazione che rappresenta, se la rappresenta veramente !!!!

    svolta 30/10/2015 9:32 Rispondi
  • Al circolo nautilus gli hanno messo il boccone in bocca quelli dell,enargas,

    pensionato 30/10/2015 6:57 Rispondi

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