Mercoledì 20 Novembre 2024

Una città Inapnea che ha voglia di emergere

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Il movimento InApnea è una delle nuove ricchezze della nostra città. Diciamo le stesse cose ed evitiamo di incorrere nell’errore di contrastarci tra di noi che siamo allineati sul concetto di ambiente e tutela del nostro territorio. Vedere la nuova generazione che con tanta energia manifesta per le strade, si confronta in luoghi di aggregazione, lancia idee e fa proposte è davvero la nuova risorsa di questa città che tutti noi amiamo allo stesso modo. Nel mio ultimo articolo: “Manfredonia dice NO ad Energas, dice SI a…?” scrivo: “…Si scende in piazza per dire NO ad Energas perché si vuol dire SI a cosa? Spesso l’inezia è un male peggiore di un imponente impianto di GAS”…. L’affermazione non è certo una critica alle bellissime manifestazioni di piazza che il colettivo ha organizzato, bensì vuol essere una sollecitazione a far valere i nostri diritti violati per tutti i servizi che non ci sono stati resi nonostante le tante risorse economiche piovute dalle casse pubbliche: nazionali o della comunità europea. Stiamo parlando di un argomento molto vicino ai giovani: il lavoro. Stiamo combattendo contro i soliti conquistatori che pensano di poter venire in casa nostra per appropriarsi di spazi per fare business deturpando il nostro paesaggio, innanzitutto. Siamo assolutamente allineati su tutti i concetti. Pongo una domanda ai ragazzi del collettivo, con l’invito ad incontrarli per meglio condividere un piano di proposte: prima che arrivasse il tema Energas, chi è sceso in piazza per lamentare la totale assenza della nostra classe politica nella tutela delle poche aziende rimaste nelle nostre due aree industriali e per il loro sviluppo? I lavoratori scendono in piazza solo quando c’è il rischio di perdere il lavoro. Opero da quasi 20 anni nel mondo dell’impresa e questa testata giornalistica è nata perchè non riuscivo a confrontarmi con la nostra classe politica che ti riceveva solo se appartenevi al giusto movimento o se accompagnato da qualcuno di “famiglia”, volevo dare voce alla mia rabbia contro un sistema burocratico distaccato dalle reali necessità collettive. La “nuova” politica, invece, ti riceve più facilmente ma fa finta di ascoltarti. Nell’area industriale sulla SS. 89 per Foggia, per molti anni abbiamo avuto una sola strada asfaltata, quella percorsa dal Presidente Berlusconi in occasione dell’inaugurazione del contratto d’area 1998-99. Dopo quella data tutto si fermò per tanto tempo. Oggi, a distanza di 15 anni non abbiamo ancona nè acqua, nè fogna, quasi tutti i tombini sono stati rubati e le strade sono piene di erba alta e immondizia non raccolta. Molte aziende sarebbero venute ad investire nella nostra terra, nelle nostre aree industriali se avessero avuto l’acqua ed il gas e forse maggiore accoglienza. Manca un depuratore e pare che i soldi siano disponibili ma inutilizzati. Ci si concentra giustamente contro un nuovo insediamento indesiderato da tutti ma dobbiamo allo stesso tempo sollecitare la politica che ci governa a darsi da fare ad organizzare meglio le nostre aree industriali che sono state terra di conquista per tanti speculatori che sono venuti qui da noi per produrre a costo zero, creando turbative di mercato, come nel caso della ManfredoniaVetro, per poi andare via lasciando macerie e spezzando le speranze di giovani lavoratori che avevano iniziato a pianificare il proprio futuro. Vi invito a fare un giro nelle aree industiali per constatare lo stato in cui versano, forse viene utilizzata solo la metà degli stabilimenti che sono stati sostenuti da soldi pubblici giustificati dalla nuova occupazione. Alcuni sono partiti e poi falliti altri non hanno completato le opere ed altri ancora hanno chiesto il cambio di destinazione acquisendo proprietà private grazie a fondi pubblici. Per non parlare dell’insediamento di nuove aziende in un’area, “l’Ex Enichem”, ancora da bonificare, a discapito della salute dei lavoratori. Un compromesso per ottenere la valanga di soldi che ha permesso di realizzare il contratto d’area di Manfredonia. La nostra città è Turismo e Industria ma un piano per entrambi i settori non ce l’abbiamo. Il Turismo doveva essere pianificato da un’Agenzia del Turismo, e sappiamo tutti com’è andata a finire, che oggi pare dovrà ripartire da zero o quasi. Noi lottiamo tutti i santi giorni, affrontando questi temi e uscendo allo scoperto, manifestando il nostro dissenso ad una politica sociale incapace di progettare e programmare. Noi siamo con voi nei cortei quando vi diamo voce e spazio sulla nostra testata. Allo stesso tempo “dobbiamo” ospitare il pensiero di chi la vede diversamente da noi, dobbiamo non perchè ce lo ha ordinato il medico o il politico di turno, ma per il solo diritto/dovere di cronaca e per garantire un contraddittorio.  La grinta del collettivo InApnea è una delle nuove ricchezze della nostra città perchè da un segnale importantissimo ad una città che è InApnea da troppo tempo e NOI invece, vogliamo riemergere con VOI.

Raffaele di Sabato

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Commenti

  • Ormai siamo una colonia da sfruttare come fanno le compagnie petrolifere nella foce del Niger che è saturo di veleni e pericoli e hanno trovato in Manfredonia una buona terra da piazzare le più grandi quantità di Gpl del contine ente Europeo a pochissima distanza da una città del Parco nazionale del Gargano di 60.000 abitanti, parchi naturali e chiese antiche! Alla faccia dei no di migliaia di cittadini e dei rischi sismici e chissà forse senza il consenso chiaro dei vigili del fuoco!

    Manfredonia colonia della Q8 Energas 29/10/2015 13:33 Rispondi
  • Bravi…. quando certuni capiranno il motivo per cui stanno nelle stanze dove si svolge sia l’attività per il presente e si programma per il futuro… allora si incomincerà a vedere qualcosa per Manfredonia.
    Fino ad allora non avremo altro che scalda sedie…..e persone che lavorano col principio: “Adda Passà’a Nuttata‎”….. e lo dimostra in maniera ineludibile quanto trascritto nell’articolo, che ciò avviene da parecchi anni.

    svolta 29/10/2015 10:16 Rispondi

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