Giovedì 26 Dicembre 2024

Energas, Saverio de Girolamo: "Perché da noi non è ammessa la convivenza industria-turismo?"

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La vicenda Energas mette ancora una volta in evidenza la facilità con la quale a Manfredonia si costituiscono fazioni contrapposte. E’ mai possibile che non si riesca ad affrontare la discussione in maniera civile e pacata, senza la pretesa, da parte di ambo le parti, di avere la verità in tasca e di imporla all’altra parte? A questa regola non si sottrae alcun rango e ambiente sociale, tanto che anche i culturalmente evoluti ti chiedono, prima di iniziare a parlare, come la pensi o da che parte stai. Ma da che parte si può aprioristicamente stare quando si affrontano questioni riguardanti l’ambiente e la salute, da una parte, e il lavoro dall’altra?

Sembra che la sicurezza sia diventata una opinione, invece di essere tecnicamente e scientificamente valutata. Se una cosa è sicura o non è sicura, ciò deve essere provato in maniera inequivocabile e ineccepibile ed essere accettato da tutti. Non è possibile, e si rasenta il paradosso, che da una parte si veda solo il benessere e dall’altra solo la catastrofe.

Non voglio quindi entrare nel merito della questione perché ritengo che non ci sia stato il necessario confronto con argomentazioni valide e inconfutabili, come ritengo grave, oltre che ignobile, che si speculi sui dolori altrui o che si minacci di sobillare la gente e di fomentare disordini.

E’ piuttosto da sottolineare la nostra atavica incapacità di valutare attentamente le situazioni che con il passare del tempo si sono presentate e di tradurle in opportunità per l’intero territorio, anziché accettare le decisioni così come ci vengono calate dall’alto. Non ho la pretesa di essere un tuttologo, ma mi limito a semplici constatazioni riguardanti il settore marittimo-portuale nel quale svolgo la mia attività.

Vennero rifiutate le navi dei cosiddetti “veleni”, che hanno poi scaricato la loro merce nel porto di Livorno per poi essere trattata in un impianto di Modena. Non mi risulta che, a seguito di quella operazione, a Livorno e Modena si siano registrati gravi o particolari problemi igienico-sanitari, o mi sbaglio?

Si è fatto chiudere il petrolchimico, se non sbaglio il più nuovo e di più recente tecnologia tra quelli esistenti in Italia, che assicurava un reddito a migliaia di famiglie e, di conseguenza, consentiva benessere a diverse attività del territorio, soprattutto quelle commerciali e forse anche il settore della pesca ne ha risentito. Sono rimasti in produzione, però, tutti gli altri impianti esistenti (Ferrara, Porto Marghera, Brindisi, Gela, Porto Torres, ecc.). Erano pericolosi anche questi o no? Non si vuole riconoscere che con la chiusura dell’impianto di Manfredonia è iniziata la lunga ed inesorabile crisi economica di tutto il territorio, riscontrata soprattutto nel settore del commercio, ma ce ne siamo accorti quando ormai era troppo tardi.

Non si è consentito alla Società Atriplex di utilizzare i serbatoi presenti all’interno dell’area ex-Enichem per farne un deposito costiero, che è invece rimasto a Barletta e che si vede benissimo dal centro di quella città. E’ pericoloso anche questo deposito o no?

E’ stata negata alla Sfir la realizzazione nell’area portuale di Manfredonia di un impianto per la raffinazione dello zucchero, impianto che poi è stato realizzato nell’area portuale di Brindisi. Solo per noi non era sicuro?

Ora si parla del deposito Energas: subito fuori il porto di La Spezia c’è uno dei più grandi rigassificatori, con enormi serbatoi non tumulati ma ben in vista e con un pontile per navi-cisterna che vanno e vengono, a breve distanza da Portovenere e dalle rinomate “Cinque Terre”, dove il turismo ormai da moltissimi anni non avverte il minimo cenno di crisi. Perché da noi non è ammessa la convivenza industria-turismo? O sono più bravi loro?

Forse ho dimenticato qualche altro caso, ma credo che quelli indicati siano sufficienti a farci meditare, come dicevo prima, sulla mancanza di capacità di trarre a nostro vantaggio le opportunità che invece altrove non si sono fatti scappare. Ripeto: tutte quelle attività erano sicure o no? E ciò non dovrebbe valere per tutti?

E’ sbagliato pensare che un disoccupato, anche il più disperato, possa barattare un posto di lavoro con la salute e la sicurezza sua e della sua famiglia. Ma non è giusto ed onesto negargli la possibilità di vivere dignitosamente e in una famiglia serena. Chi si è opposto a tutti questi progetti, e non mi riferisco solo a chi a fine mese non ha mai avuto problemi di sopravvivenza, dovrebbe dimostrare correttezza e onestà intellettuale proponendo alternative concrete e immediate, non fantasie o ignobili speculazioni, altrimenti non è credibile.

Si fa sempre riferimento alle vocazioni turistiche del territorio: mi sapete dire cosa ha impedito, dopo più di 20 anni dalla chiusura del petrolchimico, il decollo del turismo a Manfredonia? E’ vero o non è vero che, paradossalmente, proprio da quel momento hanno cominciato a chiudere gli alberghi esistenti in città?

Forse dovremmo riflettere in maniera un po’ più matura e responsabile, la sicurezza non è una opinione, ma deve essere tecnicamente e scientificamente verificata e di tale compito se ne devono fare carico le Istituzioni e gli Amministratori, avvalendosi di tutti gli strumenti e le professionalità disponibili. Si assiste, invece, al solito scontro da “bar dello sport”, ma qui non si parla di calcio, ora tutti sono diventati esperti e informati, adducono le più svariate argomentazioni a sostegno delle proprie idee e si assiste poi al balletto dei numeri sui posti di lavoro e sul traffico portuale, ma senza validi e ineccepibili riscontri.

Non so voi, ma io sono stanco di sentirmi rinfacciare che noi meridionali siamo capaci solo di piangerci addosso. Oppure ce ne usciamo con la solita storiella metropolitana che lassù “nessuno” ci ama e che ce l’hanno sempre e solo con noi: questa è semplice mania di persecuzione, o paranoia, che nasconde la nostra abitudine di scaricare su altri le nostre mancanze.

A proposito delle condizioni del porto, in un comizio durante l’ultima campagna elettorale ho trovato ridicole le critiche, secondo me senza cognizione di causa, sulla scarsa attività mercantile. Forse c’è chi pensa che le navi possono trasportare anche chiacchiere, non solo merci. Vi posso assicurare che, anche con uno solo dei progetti respinti, il porto avrebbe vissuto momenti migliori, con grande beneficio per l’intera collettività e sarei stato curioso di sapere come, a tal proposito, la pensava il “comiziante”.

Mi auguro che i nostri Amministratori sappiano riportare la questione sui giusti binari della discussione civile proponendo, se necessario e con idee chiare, eventuali modifiche progettuali. A questa discussione abbiamo il dovere di partecipare tutti, non soltanto se favorevoli o contrari.

Questo è quanto volevo esprimere, a titolo mio personale e senza un partito o una schiera di sostenitori alle spalle, e apprezzo molto quelli che manifestano la propria opinione liberamente e non anonimamente, perché dimostrano di essere pronti ad un confronto aperto e senza riserve mentali.

Grazie per l’attenzione

 

Saverio de Girolamo

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Commenti

  • Seveso
    Arsenico

    Manfredoniano 03/11/2016 11:50 Rispondi
  • x Ringhio: l’articolo di De Girolamo purtroppo è molto consistente e hai detto bene tu è a titolo molto personale perchè ti dico io chi è il Sig. De Girolamo: è titolare di una agenzia marittima ed ha tutto l’interesse perchè le navi gasiere le gestirebbe lui attraverso la sua agenzia. Inoltre il fratello è titolare della Lotras un’azienda che gestisce i traffici su ferrovia ed altro ed anch’egli ha tutto l’interesse perchè gestirebbe il trasporto (visto che è previsto un gasdotto fino al porto alti fondali) dalla locale ferrovia di Frattarolo. Hai capito adesso perchè De Girolamo scrive un articolo del genere? Saluti.

    teo morlino 02/11/2015 17:14 Rispondi
  • Ma questo Saverio de Girolamo è un giornalista o che? Scrive un articolo del tutto inconsistente basato su un pensiero del tutto personale. Chiede prove scientifiche alle affermazioni degli altri, e alle sue? No energas e no alle chiacchiere.

    ringhio 29/10/2015 14:51 Rispondi
  • Condivido a pieno l’articolo di Saverio de Girolamo.Purtroppo a Manfredonia, l’unica industria che potrebbe aprire, è quella che produrrebbe Sgagliozzi e Pettole da Natale e Santo Stefano.

    tonino 01 51 29/10/2015 11:54 Rispondi
  • Ma Saverio De Girolamo lo sa che il 26 settembre 1976 circa 32 tonnellate di arsenico furono sparse per tutta Manfredonia a seguito di un esplosione dell’enichem? Lo sa Saverio De Girolamoche sotto la cosiddetta pista dei pompieri sotto comodamente conservati circa 40 tonnellate di caprolattame? Ma come ti viene in mente di dire che quel mostro era sicuro? Ma dove vivi?!?!??!

    Ci sei o ci fai? 28/10/2015 22:03 Rispondi
  • Questi articoli e pensieri non hanno ragione di esistere per il semplice motivo che ENERGAS NON PORTA OCCUPAZIONE! STATE PARLANDO A VUOTO SENZA ACCORGERVI CHE STATE REGALANDO LA VOSTRA TERRA A UNA MULTINAZIONALE SENZA SCRUPOLI. 15 posti di lavoro non sono una giustificazione per un gasdotto nel nostro mare e un deposito sulla nostta terra!!! E invece continuate a fare orecchio da mercante, inventandovi schieramenti pro – energas e pensieri che si smentiscono da soli. Se vi piace così tanto dare il cu.o allo straniero, prostituitevi che fate prima… forse beccate qualcuno che vi da piu soldi di energa$$$

    Ci sei o ci fai? 28/10/2015 21:55 Rispondi
  • Anche se il petrolchimico ha chiuso a distanza di quasi 30 anni il nostro mare ne risente ancora..
    Vi ricordo che la nostra terra ha un alto tasso di mortalità causato da tumori, ed è uno dei più elevati in italia.
    Come non dare la colpa al petrolchimico?
    Il turismo da noi non si é mai sviluppato perché abbiamo sempre avuto una classe politica fatta di ignobili porci che hanno pensato solo ed esclusivamente a riempire il proprio ventre e a favorire solo ed esclusivamente “la gente per bene”.
    Per non pensare alle ordinanze di chiusura dei locali dopo le 2 di notte in piena estate, o alla manutenzione e pulizia delle spiagge.Per non parlare della pineta.
    Questo si che favorisce il turismo!!
    Come mi fai a parlare di industrializzazione in una terra così bella e ricca di paesaggi e posti ineguagliabili, che potrebbe vivere solo di mare e piccole aziende agro-alimentari.. Com c mang da nuj non c mang da nisciuna vann!!
    Tralasciando ciò mi vieni a dire che noi “terroni” abbiamo solo la volontà di piangerci addosso perché da sempre abbiamo contestato qualsiasi forma di industrializzazione, regalando le nostre “opportunità di lavoro” agli altri. Probabilmente non hanno ciò che abbiamo noi, e non tengono alla propria terra.. che colpa ne abbiamo se non sono stati capaci di difenderla..perciò se le tengano strette le loro “opportunita” noi non le vogliamo..
    Quanti sono i posti di lavoro offerti da energas? Sicuramente basteranno a risolvere la disoccupazione giovanile ormai alle stelle..
    Ti parla un ragazzo che da dieci anni lavora nel settore turistico e ha deciso di emigrare non perché non c’è lavoro, ma perché si era stancato di lavorare a nero senza alcuna soddisfazione sia economica che professionale!!
    E che quando ha un solo giorno di vacanza non esita un solo istante a tornare nella propria amata città !!Io le mie vacanze le passo volentieri a manfredonia anche se non c’è molto divertimento.. a me basta il sole il mare e una passeggiata nella natura, sempre meno incontaminata, per ricaricare le pile e tornare nella nebbia che io odio..
    Detto ciò VIA LE MULTINAZIONALI DALLA MIA TERRA!!
    #noenegas

    Voulevent 28/10/2015 20:40 Rispondi
  • NO ENERGAS SENZA SE E SENZA MA!

    lettore 28/10/2015 18:37 Rispondi
  • Finalmente una persona che ha il coraggio di scrivere ciò che pensa.
    Si, perchè a Manfredonia è vietato parlare e pensare fuori dal coro.
    Condivido appieno l’analisi fatta da Di Girolamo e aggiungerei che tutti quegli impianti ritenuti da noi pericolosi e realizzati altrove, magari danno lavoro ai nostri stessi figli e conterranei, che sarebbero potuti restare nella terra natia. Ma ciò non può accadere in un paese dove gli unici a parlare e fare opinione sono gli stipendiati col posto fisso. Praticamente una minoranza chiassosa che riesce a trascinare una maggioranza silenziosa. Manfredonia svegliati e smettila di rincorrere la chimera del turismo perchè diciamolo onestamente: quanti di noi (se non manfredoniani) spenderebbero i propri soldini per fare una vacanza a Manfredonia? E per godersi cosa? Però il coro dei benestanti continua a inculcare l’idea che Manfredonia è il posto più bello del momdo. Mah…….ho seri dubbi.

    antonio 28/10/2015 17:58 Rispondi
  • Turismo a La Spezia? E quanto mai se n’è sentito parlare! Lì c’è solo il porto mercantile che è vero che lavora ma provate a vedere in che posizione strategica si trova quella città! Noi di fronte abbiamo solamente paesi in guerra e più affamati di noi.

    teofilo 28/10/2015 15:27 Rispondi
  • Perché a manfredonia non si può conciliare industria e turismo? Perché a nord l’industria convive egregiamente con il turismo e nessuno si lamenta?
    Forse perché al nord si lavora con ingaggio, pagati a tariffa, e con straordinari pagati, forse Perché a nord i cittadini non evadono le tasse, forse Perché gli imprenditori non prendono soldi statali per poi scappare via, forse perché a nord i cittadini hanno più controllo del loro territorio, forse perché a nord i politici sono molto meno corrotti del sud, forse perché gli imprenditori a nord, non presentano progetti di massima per costruire depositi gpl, forse perché a nord ai tempi, un impianto gpl serviva davvero,
    Forse Perché l’impianto di livorno non è il più grande d’europa,
    Fose perché a nord ci sono vie di evacuazione per i civili quantomeno collaudate secondo rapporti a norma di sicurezza, forse Perché al nord ci sono una pluralita di corpi specifici pronti a far fronte in caso di grandi esplosioni dovute al gas, forse perché al nord i controlli e verifiche sugli impianti fanno in modo serio e appropriato, in modo continuo e durauro, forse perché livorno non è classificata come zona a rischio terremoti, forse non vantano una faglia sottomarina come qui, forse loro non hanno zone archeologiche nelle vicinanze del gasdotto, forse a nord non hanno oasi naturalistiche nei pressi dell’impianto, forse a nord il gasdotto non ha condotte sottomarine, forse a nord non vi sono flotte pescherecce sottocosta, forse a nord non hanno un golfo di riproduzione della fauna marina o della flora marina. Giusto per dire qualcosina ma la lista è lunga. Voglio fare una domanda,
    Mettiamo che l’impianto si faccia, nella zona indicata, un giorno succede un incidente, con annessi e connessi(di solito i connessi sono persone che ci hanno rimesso la vita), chi paga? Non in termini di soldi, chi paga in termini di colpa?
    Chi si assume la responsabilità politica e civile,se non tecnica di un eventuale errore o incidente? Chi poi deve rispondere di fronte alla legge(inteso come responsabilità penale)e di fronte ai cittadini?
    Non basta dire parliamone, confrontiamoci, certo parlare è bello, ma poi sono i fatti che vanno avanti.

    antonella 28/10/2015 13:48 Rispondi
  • Ragionamento corretto solo e soltanto dal proprio punto di vista “mercantile”.
    A noi cittadini ci sta a cuore l’incolumità e che non vogliamo vivere col “FATO” sul collo. Ma le immagini delle sciagure occorse in altri luoghi non ti mettono timore. Qualcuno per il vil denaro deve decidere la sorte di migliaia di persone… ma siamo seri…. lo facessero su un’isola deserta e con le tubazioni arrivassero direttamente a Napoli…. di gasdotti più lunghi ne è pieno il mondo !!!!

    svolta 28/10/2015 11:47 Rispondi
    • Sig De Girolamo,
      a Manfredonia non c’è turismo perchè chi ci amministra ha preferito sempre privilegiare “Altro”,ma CI SIAMO NOI compreso Lei e la sua famiglia.
      Gli altri grandi depositi costieri di GPL sono a Brindisi Napoli e Livorno….
      Le risulta che qualcuno faccia il bagno in tali città?
      Se si ce lo presenti.
      Certi MOSTRI ecologici è meglio non farli arrivare perchè poi farli andar via dopo che hanno fatto uscire acqua nera dai nostri rubinetti è inutile

      Mattia 03/02/2016 7:10 Rispondi

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