Giovedì 26 Dicembre 2024

Manfredonia dice NO ad Energas, dice SI a…?

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Si è tenuta lo scorso 22 ottobre presso il Ministero dello Sviluppo Economico, la conferenza dei servizi relativa all’installazione dell’imponente impianto Energas nel territorio di Manfredonia. All’incontro hanno partecipato oltre ai funzionari del Ministero, anche i rappresentanti del Comune, dell’Autorità Portuale della Capitaneria di porto di Manfredonia, rappresentanti della Regione Puglia e i dirigenti del gruppo Energas. L’incontro è stato un’occasione per portare, ognuno per la sua parte, le proprie ragioni pro e contro l’installazione del mega impianto di gas sul territorio di Manfredonia. Regione Puglia e Comune di Manfredonia in modo compatto hanno manifestato la propria contrarietà ad ospitare un impianto che ormai da 15 anni, prima con la sigla ISOSAR poi con quella ENERGAS producono documenti per potersi insediare nel territorio sipontino. Ricordiamo che limpianto è costituito da un deposito costiero di GPL, composto da 12 serbatoi tumulati da mc. 5.000 ciascuno per GPL per una capacità totale di mc. 60.000, mc. 200 di GPL in bombole, 8 baie di carico per autobotti, un raccordo ferroviario, 2 tubazioni da 12″ per il trasporto di GPL di collegamento con il Porto industriale di Manfredonia, 1 sala pompe e compressori di GPL, 4 baie di carico per ferrocisterne. Mentre l’Energas continua a produrre le proprie ragioni di regolarità del suo impianto, il Comune di Manfredonia, oggi sostenuto dall’importante supporto della Regione Puglia si contrappone con ragioni di carattere ambientale, urbanistico e politico alla luce anche della contrarietà manifestata dalla stragrande maggioranza delle forze politiche locali, dalle organizzazioni della società civile e dai tanti giovani che in un paio di occasioni sono scesi in piazza per dire no a Energas. La società napoletana, di contro, si è manifestata meravigliata che da parte del Comune di Manfredonia vengano sollevate eccezioni di carattere ambientale e paesaggistiche in quanto nel corso della procedura di valutazione di impatto ambientale avviata dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dei Beni Culturali, il Comune di Manfredonia non ha presentato alcuna osservazione in merito. I lavori si sono conclusi rinviando a nuove istruttorie volte al rilascio del provvedimento definitivo, con le opportune condizioni e prescrizioni, per autorizzare l’Energas alla realizzazione a Manfredonia del suo deposito di GPL. Se energica è l’azione di ostruzionismo da parte dei nostri rappresentanti politici contro questo nuovo insediamento industriale, assolutamente scarsa è la loro strategia di promozione e valorizzazione delle aree industriali presenti nel nostro territorio ancora per la gran parte non completamente infrastrutturate. Si scende in piazza per dire NO ad Energas perché si vuol dire SI a cosa? Spesso l’inezia è un male peggiore di un imponente impianto di GAS. Può coesistere in un territorio il connubio tra turismo ambientale e artistico con un’industria compatibile con l’ambiente che lo circonda. Gli orrori politici del nostro passato, che si chiamano Enichem e che ci portiamo addosso come una violenza carnale, ci paralizzano verso una visione industriale. Quante energie da parte, soprattutto dei nuovi movimenti politici, straordinariamente attivi nella tutela della nostra salute contro il male Energas, ma allo stesso tempo distratti nel proporre soluzioni e piani alternativi per lo sviluppo della realtà industriale che esiste e che potrebbe crescere portando un po’ di ossigeno al vero problema della nostra comunità: la disoccupazione. Una bombola di gas in casa, è forse più pericolosa di un mega impianto di GPL. Le forze politiche e sociali, nuove e vecchie, devono trovare soluzioni per lo sviluppo del nostro territorio e non dire solo: NO ENERGAS.

Raffaele di Sabato

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Commenti

  • Sarei curioso di sapere cosa veramente conosce il Sig. Teofilo di Energas , del progetto proposto , ma più di tutto quali competenze tecniche o di altra natura lui ha che gli consentano certe affermazioni. Personalmente io non ne ho , ma sarei veramente curioso di avere un confronto con qualcuno di Energas , di avere materiale da visionare , capire , conoscere e non essere invece costretto a subire unicamente il ” NO ” strumentale dei soliti politici che di tutto si interessano tranne che aiutare chi a Manfredonia non ha lavoro e fatica a mandare a scuola i propi figli. Continuo a leggere e sentire questo ” No ” senza che a tutto ciò faccia però seguito una proposta alternativa reale , concreta. Si usano le parole ecologia , ambiente , fauna per spaventare la gente , ma non si ha l’onestà di far vedere a noi cittadini cosa abbiamo in questo momento nell’area interessata dal progetto Energas. io sono andato a dare uno sguardo , ma giusto per curiosità , perché se pur di modesta estrazione no amo essere manipolato per utilità e piacimento di qualcuno che probabilmente ha ben altri interessi che Energas non apra a Manfredonia , e su quel sito ho trovato solo degrado , eternit abbandonato , calcinacci , un campo da motocross abusivo e pericoloso e purtroppo dopo un certo orario anche prostituzione. Questa dunque la fauna da salvare ? Diciamo ” No ” al gas ma preferiamo una discarica a cielo aperto ?. E’ vero , siamo stati in passato vittime di scempi industriali che hanno fatto male alla nostra terra , ma ritengo sia assurdo pensare che questo debba essere giusto motivo per dire sempre e comunque ” NO ” ad ogni opportunità ci venga offerta. Io personalmente vorrei capire e saperne molto di più di questo progetto ! Sapere con quali soldi viene realizzato , come si è arrivati alla fase in cui siamo , i tempi di realizzazione , la reale ricaduta occupazionale e tanto altro ancora. Solo dopo tutto questo da cittadino PENSANTE E non da MARIONETTA i cui fili vengono mossi da burattinai Collodiani conosciuti fin troppo bene , vorrei esprimere LIBERAMENTE il mio consenso o dissenso per Energas o per chiunque altro pensi di realizzare qualcosa sul nostro territorio.

    ZAK 04/11/2015 11:20 Rispondi
  • I nostri politici sono responsabili di averci regalato, si averci regalato ai agli arabonapoletani. Nessun insediamento di Gpl è stato costruito in zone ad alto medio sismico! A Manfredonia che è alto medio si può fare. I politici per anni sono stati stranamente inerti e poco propensi nell’informarci.Si può ancora fermare questo spaventoso insediamento se si ferma tutta la città. Le prove prelimare per tastare il polso fu la distruzione della scogliera a favore di un porto turistico che doveva essere foriero di centinaia di posti di lavoro e richezza…si vedono i risultati. Fatto quello ecco un potenziale atomico sotto il balcone di casa! Inorridito davvero inorridito!
    Senza se e senza ma NO ENERGAS!! Putroppo questa città ha perso la ua coscienza.

    http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2015/08/ecco-come-i-politicanti-italidioti.html

    Manfredonia vergognosamente colonia del Kuwait 27/10/2015 8:35 Rispondi
  • P.S: voglio precisare che abbiamo evidenziato subito che così come si presentava con la possibilità per le aziende di andare via dopo pochi anni non non avrebbe funzionato e chiesto perciò che venissero incentivate piccole e grandi realtà del nostro territorio. Poi ci siamo concentrati nel contrastare quelle realtà produttive a forte impatto ambientale come la vetreria SANGALLI, L’ISOSAR, OGGI ENERGAS, L’ENVIROIL ECC. nell’indifferenza della cittadinanza che ancora una volta come era accaduto per l’enichem si è fatta fregare per fame.

    Iolanda 27/10/2015 7:27 Rispondi
  • E’ una maledizione quella che si abbatte su Manfredonia tutte le volte che movimenti assoc. ecc. nascono per contribuire a costruire una nuova realtà economica, sociale ecc. e prontamente tutte le energie vengono consumate fino allo sfinimento per combattere mostruosità come quelle dell’energas. Così è stato per Bianca Lancia nata con l’intento di contribuire al cambiamento culturale e sociale oltre che presidio per la difesa dell’ambiente, che ha consumato tutte le proprie forze per combattere un contratto d’area che ci era apparso subito una truffa a danno del territorio e dell’ambiente e uno sperpero di denaro pubblico per arricchire chi lo ha gestito e manovrato e consumatosi a danno delle future generazioni.

    Iolanda 27/10/2015 7:14 Rispondi
  • Il commento di Pino Delle Noci,credo,ha chiarito tutto!(tipo guerre,incidenti,bombe,terrorismo ecc.).
    C’e’ poco da dissertare e chiarire,ed è un grande male dire si,no,ni ecc.
    Solo uno stolto,od un pagato,farebbe ancora l’altalena,prendendo per finocchi chi invece finocchio non lo è!
    La risposta è una: questa gentaglia deve andare via da Manfredonia,e per sempre!Non vogliamo avere a che fare con questi soggetti falsi,menzogneri e profittatori…!
    E per finire,ripeto ancora:”Nel Nome di Dio Onnipotente!!!!”,andate via.
    vincenzo nulla e niente.

    vincenzo 26/10/2015 12:43 Rispondi
  • Gentile direttore la sua è sicuramente una critica costruttiva, noi cittadini, forze sociali, non possiamo dire solo” no energas”, per tutte le ragioni ovvie che conosciamo e per le tante che non conosciamo visto che la società cela ancora diverse verità, dobbiamo, come società civile, essere in grado di dare un impronta indelebile al nostro territorio, come? Con proposte e progetti che aiutino il nostro territorio a svilupparsi e progredire in qualcosa di davvero positivo e che non sia l’esasperazione del pericolo ed inquinamento industriale, chimico che hanno lasciato il segno impresso sulla nostra pelle e nel nostro dna, con tutte le
    conseguenze di morte, malattia e dolore che conosciamo.
    In altre realtà italiane(quelle poche citabili) la politica locale è il
    primo fautore di tante start up che si sono avviate grazie ai fondi
    comunitari, e che rappresentano una vera eccezione, si tratta di
    buone pratiche di indirizzo che solo politici degni di questo nome,
    non corrotti, ne arraffoni, riescono a dare al proprio territorio e
    alla propria gente, in un ottica di crescita e progresso di condivisione e sviluppo, anche se quei politici non traggono nessun beneficio personale da queste nuove realtà.
    Quindi direttore , tornando a noi, credo sia giusto chiederesi
    SE ci sono tart up nate a manfredonia negli ultimi anni,
    libere da parentele e condizionamenti politici? lei non può
    dare una risposta lo so’, neanche io, la differenza tra gli altri e noi
    è sempre la stessa, noi ragioniamo con “io possessivo”, dove la
    politica usa le buone pratiche, si ragiona con “voi “.
    È semplicemente una questione di forma mentis politica, a cui né
    io né lei possiamo ovviare, se non tutta una popolazione conscia e
    credente nel CAMBIAMENTO TOTALE.

    antonella 26/10/2015 10:36 Rispondi
  • Il suggello finale della fine di Manfredonia, sotto tutti i punti di visto compreso quel poco che si stava creando.

    no energas! 26/10/2015 9:28 Rispondi
  • Gentile sig. teofilo che raffaele di sabato sia favorevole o contrario al progetto energas pesa e conta poco. Io sono contrario all’uso inopportuno del nostro territorio, sono contrario all’inquinamento ambientale oltre che paesaggistico, sono contrario a quell’industria che non ci azzecca niente con la nostra terra. In questo mio articolo ho cercato di mettere in evidenza che si spendono tantissime energie per difendersi da un nuovo insediamento industriale ma si fa poco o nulla per valorizzare le nostre due aree industriali per le quali abbiamo beneficiato “come comunità” cifre da capogiro che pare si aggirino intorno agli 800 milioni di euro se non di più. Perchè non organizziamo un sit-in per svegliare la nostra politica chiendendo per le nostre aree industriali: l’acqua, la fogna, la sicurezza, maggior sostegno burocrativo, maggiori sgravi fiscali, maggiore promozione per il suo sviluppo? Lei crede che se energas avesse garantito migliaia di nuove forze lavoro la città in modo compatto avrebbe detto NO? Non penso perchè in città troppe persone hanno bisogno di sostenere le proprie famiglie, necessità prioritaria anche ai danni collaterali, ecco perchè la città accetto l’Enichem. Però dicendo NO ENERGAS perdiamo di vista il concettO centrale che è l’occupazione. L’energas è un progetto che sulla carta da poco alla nostra città ma lascerà sicuramente un sacco di macerie di metallo ai nostri figli. Che le nuove forze politiche inizino a parlare anche di questo e non solo, come un disco rotto solo di: NO ENERGAS. In conclusione, per prendere una posizione chiara, se questo servisse, alla luce di ciò che ENERGAS ci potrebbe dare e ci toglierebbe, io sono contrario all’insediamento dell’impianto Energas nel territorio di Manfredonia.

    Raffaele di Sabato 26/10/2015 6:52 Rispondi
  • Sulle ultime frasi di questo articolo, Di Sabato letteralmente HA RAGIONE da vendere.

    totò 25/10/2015 22:56 Rispondi
  • Ma la vicenda Enichem non ci ha insegnato niente? Vogliamo un altro cimitero industriale in mezzo al nostro mare? Perchè non pensano a insediamenti produttivi, con basso impatto ambientale, più posti di lavoro, da collocare in aree più idonee, invece di scaricarci tutta la m… nel nostro meraviglioso golfo? Questa è una corretta prospettiva di sviluppo industriale. Non diciamo “no” a tutto, ma non si può dire “si” a una mostruosità ecologica con nessuna ricaduta economica!

    censore 25/10/2015 21:48 Rispondi
  • Questi sono i veri progetti di sano sviluppo economico-produttivo-energetico-occupazionale eco-social-sostenibile di cui ha bisogno il nostro territorio.

    !)http://www.foggiatoday.it/economia/medusa-park-foggia-cos-e.html
    Un progetto simile tra l’altro offre molti posti di lavoro rispetto all’Energas che invece offre solo pochi posti magari con tecnici provenienti da fuori rivelandosi poi una delle tante e solite illusioni lasciando poi solamente miseria e devastazione.
    Progetti simili si potrebbero pure eventualmente realizzare in territorio sipontino presso aree industriali dismesse come quella ex Enichem o non lontano dalla chiesa abbaziale di San Leonardo. Magari seguendo modelli come quello di Bagnoli (NA), Bilbao, Pittsburg.

    2) Anche quest’altro progetto nell’agro comunale di Foggia può essere valido poichè mirerebbe a recuperare vecchie strutture abbandonate creando eventuali iniziative di carattere turistico- culturale-archeologico-agricolo e naturalistico ambientale contribuendo ad un sano e vero sviluppo di Foggia e di tutta la Capitanata. Potremmo in questo modo, ad esempio, recuperare beni che stanno scomparendo e di cui non si fa nessun utilizzo o peggio, si potrebbero organizzare stupendi percorsi con tappe verso il castello di Ponte Albanito, la Domus Pantani, la masseria Giardino, e tante localitá nei dintorni, dandogli nuova vita e riproponendo Foggia in un ottica persa da secoli, il nostro oceano agreste sarebbe veramente un enorme ricchezza. E tutto ciò lo si potrebbe pure coniugare con il turismo religioso della Via Francigena. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10207180469414182&set=gm.812848398814193&type=3&theater

    http://www.foggiaweb.it/cavallistalloni/progettoproiriip.pdf

    3) Anche questo è un altro interessante progetto di vero e sano sviluppo economico-produttivo-energetico-logistico eco-social-sostenibile di cui ha bisogno il nostro territorio insieme alle varie attività turistiche. https://www.youtube.com/watch?v=49NZPki4gR8.

    FRANCESCO BRUNETTI 25/10/2015 19:03 Rispondi
  • Leggere e vedere quanto riporttato in questo link: http://SULATESTAGIANNILANNES.BLOGSPOT.IT/2015/08/ECCO-COME-I-POLITICANTI-ITALIDIOTI.HTML
    Dopo aver fatto ciò, non ci sono più parole ed argomentazioni che tengono: NO ENERGAS a Manfredonia.

    svolta 25/10/2015 18:38 Rispondi
  • Non ho ben capito se Raffaele Di Sabato è d’accordo o meno all’insediamento dell’Energas a Manfredonia. Qualcuno me lo potrebbe spiegare?

    teofilo 25/10/2015 18:37 Rispondi

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