Autorità portuali, M5S presenta mozione: “Fermare la riforma Renzi-Delrio. Emiliano si svegli”

Il 21 ottobre scorso, i Consiglieri regionali della Puglia del Movimento 5 Stelle Viviana Guarini, Gianluca Bozzetti , Marco Galante ,Rosa Barone, Mario Conca, Cristian Casili, Antonella Laricchia e Grazia Di Bari hanno protocollato una mozione riguardante la riforma delle Autorità portuali, impegnando il Presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano ad opporsi alla stessa anche mediante la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, rispettando quanto sancito dall’art. 117 della Costituzione per ciò che concerne l’individuazione delle Autorità Portuali e la nomina dei rispettivi Presidenti che invece dovrebbe avvenire tramite l’intervento delle Regioni. L’Autorità Portuale, infatti, in Italia è un Ente pubblico dotato di autonomia amministrativa, finanziaria e di bilancio.
Il Senato da tempo lavora ad un progetto di riforma che prevede sostanziali modifiche, attraverso la riduzione del numero delle Autorità Portuali. Il Governo a guida PD, tuttavia, scavalcando il lavoro delle Commissioni Parlamentari, prepara una sua riforma definita “Piano strategico nazionale della portualità e della logistica”. In tale piano trapela la volontà del Governo, di sostituire la pluralità di Organi a capo dell’Autorità Portuale con un unico gestore nominato dal Ministero, senza alcun legame col territorio e che detenga da solo tutti i poteri; ciò non rispettando quanto previsto dall’art. 117 della Costituzione, atteso che si tratta di una materia di legislazione concorrente con le Regioni.
“Questa riforma è già stata aspramente criticata da sindacati, Confindustria, associazioni e vari operatori portuali – dichiarano gli otto Consiglieri pentastellati – e mozioni come quella presentata da noi sono già state presentate dal M5S ed approvate nei Consigli Comunali di Ancona e Ravenna.
Occorre trasferire lo scontro politico a livello locale, dal momento che noi consiglieri conosciamo meglio il territorio e cerchiamo di curarne gli interessi, almeno noi del Movimento 5 Stelle. – proseguono i consiglieri – Dal PD regionale, invece, definiscono una “scelta saggia” l’autorità di sistema portuale unica, ma i porti di Bari e Taranto sono due porti ben distinti nella rete dei porti come definiti dalla UE, pur facendo parte dello stesso Corridoio plurimodale della Rete TEN-T. Una scelta “saggia”, a nostro avviso,  sarebbe piuttosto quella di seguire la programmazione europea e non disegnare le nuove Autorità Portuali di Sistema con un neo dirigismo senza alcun beneficio per la portualità pugliese e italiana“.
Secondo i consiglieri pentastellati: “L’accorpamento delle Autorità Portuali di Bari e Taranto, non produrrà nessuna economia o razionalizzazione, a meno che non si pensi di unificare i servizi portuali, i mezzi di rimorchio, piloti, ormeggiatori e dipendenti dell’Autorità portuale e della Capitaneria di Porto. Respingiamo l’ipotesi di guerra campanilistica tra Bari e Taranto – aggiungono gli esponenti del M5S – così come riteniamo gravissima l’esclusione dei Comuni non metropolitani dai nuovi organismi di gestione, al pari della nomina dei Presidenti in capo al Ministro, ‘sentita’ la Regione ed escludendo ogni partecipazione degli Enti locali al pari dello svuotamento dei Comitati Portuali (operatori e forze sociali)”.
“Ci aspettiamo – concludono i Consiglieri pentastellati – che Emiliano e i suoi consiglieri la smettano con i facili proclami e si impegnino a salvaguardare l’importanza delle Autorità portuali e gli interessi territoriali pugliesi”.