Il segretario provinciale della Feneal-Uil analizza i dati ministeriali e invita le istituzioni locali a rilanciare la programmazione
“Con 81 opere pubbliche incompiute la Puglia è seconda in Italia solo alla Calabria. Capitanata prima tra le province pugliesi con ben 23 incompiute su 81”. A leggere in chiave critica l’anagrafe delle opere incompiute pubblicata qualche mese fa dal Ministero delle infrastrutture è Juri Galasso, segretario provinciale della Feneal-Uil.
“Si tratta di opere con finanziamenti di varie centinaia di milioni di euro (circa 235 in tutta la Puglia), di svariate tipologie. Essere ai primissimi posti in questa speciale classifica non è certo motivo di vanto. Dietro questi dati ci sono le solite lungaggini burocratiche, la scarsa trasparenza ma anche la poca incisività dei comuni dauni e un dialogo interistituzionale, con lo Stato e la Regione, troppo spesso inefficace e farraginoso”, afferma Galasso che rimarca come “le infrastrutture e le opere pubbliche sono una precondizione per lo sviluppo del territorio. Non possiamo pensare di invertire la rotta e porre le basi per uno sviluppo duraturo se non impariamo a programmare e a fare squadra, a essere autorevoli sui tavoli che contano, a innovare e a pensare il territorio in un’ottica globale”.