L’alleanza elettorale tra Partito Democratico e Forza Italia a Vieste è un errore che bisogna correggere.
Le ragioni sono molteplici. Innanzitutto, sarebbe molto complicato spiegare ai cittadini di Vieste le ragioni che inducono il PD a siglare un accordo con la forza politica contro cui ci siamo battuti per anni. In Consiglio comunale e in piazza abbiamo denunciato l’arroganza politica e l’incapacità amministrativa di chi non ha consentito alla città di cogliere tutte le opportunità di sviluppo, ha provocato problemi al bilancio comunale, ha privilegiato alcune categorie produttive a scapito di altre, ha gestito male il ciclo dei rifiuti.
Come si può affermare, oggi, che alleandoci con i protagonisti di una tra le più contestate esperienze amministrative e politiche degli ultimi decenni potremo porre rimedio ai problemi creati, avviando il necessario cambiamento nell’azione del governo cittadino?
A maggior ragione, come possiamo farlo candidando a sindaco uno dei principali protagonisti di questa lunga stagione di amministrazioni di centrodestra?
Vieste e i viestani hanno bisogno di un progetto politico e amministrativo davvero nuovo e innovativo, che dovrà essere costruito a partire dal protagonismo del Partito Democratico e coinvolgendo energie e intelligenze della società civile, capaci e disponibili a mettere al servizio della comunità idee e competenze.
Il Comitato di reggenza, mai coinvolto fino a questo momento nelle scelte operate dal Circolo PD di Vieste, seguirà direttamente la gestione di questa delicata fase politica locale, avviando un serio confronto con la dirigenza cittadina del partito, con l’obiettivo di lavorare per individuare percorsi politici alternativi a quello che prevede l’alleanza con Forza Italia.