Conferito l’encomio solenne della Città di Manfredonia al P. Arcangelo Maira, nato a S.Cataldo (CL) il 26.04.1962, “in segno di apprezzamento, gratitudine e riconoscenza per quanto da lui fatto negli anni di permanenza a Siponto, a favore degli extracomunitari”.
Nella delibera di giunta in questione, le motivazioni integrali:
“(…)Fin dagli anni ’60 è presente e attiva in Siponto la Comunità religiosa dei Padri Scalabrini, dedita, oltre che alla cura della Parrocchia di S.Maria Regina, alla realizzazione del Carisma proprio della Congregazione che si ispira all’evangelico “ Ero straniero e mi avete accolto”; -tutti i membri della Comunità, soprattutto da quando più evidente e più nutrito è diventato il numero di cittadini extracomunitari, hanno dedicato il loro tempo e le loro energie, per rendere meno dolorosa la permanenza nella nostra città; a partire dagli anni ’90 la Capitanata ha visto crescere sempre più il numero di extracomunitari, impegnati nel periodo estivo nella raccolta del pomodoro, con molti che poi rimanevano anche nel resto dell’anno alla ricerca di un sostentamento minimo, pur costretti a vivere in condizioni disumane e sfruttati senza pietà alcuna; -lodevole è stata l’opera dei Padri Scalabrini di Siponto che si sono adoperati, come molti altri, ad alleviare le miserevoli condizioni di tanti esseri umani abbandonati al loro destino; -preziosa e generosa è stata l’opera infaticabile svolta, in particolare, dal P. Arcangelo Maira, che negli ultimi otto anni, dopo le diverse esperienze missionarie in vari paesi europei oltre che in Africa, è divenuto ‘missionario in Patria’ facendosi migrante con i migranti, denunciandone lo sfruttamento, organizzando campi di lavoro con volontari provenienti da diverse parti del mondo, assistendo, non solo spiritualmente gli ospiti del Ghetto di Rignano, tristemente famoso; -la sua azione, tesa a stimolare le coscienze e le autorità sul fenomeno tristissimo del caporalato, sulle morti in mare, sulla fratellanza dei popoli, sulla lentezza opprimente della burocrazia, ha lasciato un segno in tutti quelli che hanno lavorato con lui, colpiti dalla sua generosità, dal suo pragmatismo,dalla sua semplicità; (…) è opportuno e doveroso dimostrargli, al termine della sua permanenza a Siponto, la gratitudine e la riconoscenza per quanto ha fatto a favore dei più diseredati.
Graziano Sciannandrone
“Piu diseredati” non si puo ne sentire ne leggere